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Spara sui migranti a Macerata, poi fa il saluto fascista. Arrestato

Macerata, il momento dell’arresto di Luca Traini (Ansa)

5' di lettura

Un’auto in corsa, un’Alfa Romeo 147 nera, da cui partono colpi di arma da fuoco, anche contro una sede del Pd. Sul selciato restano degli stranieri. Sei le persone ferite, tutte di colore. Poi l’arresto nel centro città. È accaduto questa mattina a Macerata, dove il sindaco ha chiesto alla popolazione di restare al chiuso e solo dopo il fermo ha fatto cessare il coprifuoco, lasciando riprendere la circolazione e permettendo l’uscita degli alunni dalle scuole.

L'uomo bloccato a Macerata nei pressi del Monumento ai Caduti, è sceso dall'auto, si è tolto il giubbetto, ha indossato una bandiera tricolore sulle spalle, salendo sui gradini del Monumento. Si è poi girato verso la piazza, ha fatto il saluto fascista. Lo ha constatato l'Ansa sul posto. Sono arrivati i carabinieri e l’uomo non ha opposto resistenza, ammettendo le proprie responsabilità. A bordo dell'auto la pistola, una tuta mimetica; sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d'acqua. L’uomo è alto circa 1,80, fisico atletico, calvo. Si chiama Luca Traini, 28 anni, incensurato, originario delle Marche.

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La notizia dei colpi sparati da Traini ha rapidamente fatto il giro dei principali siti d'informazione internazionali, dove è diventata in molti casi la notizia d'apertura, con riferimenti al movente razzista del raid.

Sei feriti accertati, uno grave
Sono sei i feriti accertati. Il più grave è un giovane di colore colpito al torace, mentre si trovava in via dei Velini, con lesione al fegato. Gli altri, tutti di colore, hanno riportato lesioni meno gravi, come una donna che ha una frattura ad una spalla, un uomo colpito ad un avambraccio, un altro alla coscia destra, un quarto alla spalla destra e un quinto colpito di striscio. Nell'area della stazione ferroviaria un uomo di colore ha avuto un attacco di panico ed è fuggito rifugiandosi nell'officina di un elettrauto. È stato accompagnato anche lui al pronto soccorso

Candidato per la Lega Nord alle comunali di Corridonia
Traini era stato candidato alle elezioni amministrative del 2017 a Corridonia, nelle Marche, con la Lega Nord. In un manifesto elettorale, Traini appare insieme al candidato sindaco della Lega Nord per Corridonia, Luigi Baldassarri che presenta la sua nuova squadra. Si tratta della tornata elettorale del 11 giugno scorso. Nel programma, anche il «controllo degli extracomunitari».

Salvini: l’immigrazione incontrollata porta allo scontro
«Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle». Così Matteo Salvini, appena arrivato Centro Congressi Unaway di San Lazzaro, a chi gli chiedeva cosa ne pensasse del raid contro gli immigrati andato in scena questa mattina a Macerata, dove è stato arrestato un ragazzo italiano, Luca Traini, aggiungendo che comunque un'immigrazione «incontrollata» porta allo scontro.

Cacciato dalla palestra
«Abbiamo cacciato dalla palestra Luca Traini a ottobre, aveva atteggiamenti sempre più estremisti, faceva il saluto romano e battute razziste. E poi da
tempo so che aveva una pistola». Così Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys di Tolentino (Macerata) in cui andava il giovane arrestato per il raid contro gli immigrati. «Lo hanno rovinato le amicizie sbagliate, questi ambienti estremisti, ha una situazione familiare disastrosa, lo conosco da 10 anni almeno», ha aggiunto Clerico.

Vicino a Casapound e Forza Nuova. Che lo difende
Luca Traini negli anni scorsi era stato vicino a Forza Nuova e a CasaPound, dice ancora Francesco Clerico. E proprio la formazione di estrema destra ha fatto sapere che intende sostenere le spese legali per la difesa di Traini. «Sarà politicamente scorretto, sarà sconveniente, in campagna elettorale nessuno farà un passo avanti, ma oggi - ha comunicato Forza Nuova con una nota - noi ci schieriamo con Luca Traini. Il ragazzo marchigiano arrestato poche ore fa con l'accusa di aver ferito degli immigrati. Questo succede quando i cittadini si sentono soli e traditi, quando il popolo vive nel terrore e lo Stato pensa solo a reprimere i patrioti e a difendere gli interessi dell'immigrazione. Mettiamo a disposizione i nostri riferimenti per pagare le spese legali di Luca, a non farlo sentire solo e a non abbandonarlo».

Continua la nota di Fn: «Già sentiamo lo sdegno dei palazzi e dei salotti tv. Noi invece abbiamo nelle orecchie il pianto straziato della famiglia di Pamela (Mastropietro, la ragazza romana diciottenne trovata uccisa e fatta a pezzi in due valigie, a Macerata; fatto per cui è stato arrestato un immigrato nigeriano, ndr) e il grido di rabbia di un'Italia che vuole reagire e non morire d'immigrazione».

Spari sugli stranieri a Macerata, arrestato un uomo

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Il possibile movente, i commenti sui social
Il fatto, secondo le prime testimonianze, potrebbe essere collegato alla vicenda dell’assassinio di Pamela Mastropietro, anche se gli inquirenti per il momento lo escludono. Secondo le indagini svolte dai carabinieri e seguite direttamente dal comandante provinciale, Michele Roberti, i due non si conoscevano. Non è stata accertata quindi alcuna frequentazione. I carabinieri stanno ancora approfondendo il movente che ha portato Traini a sparare. I sospetti riguardo alla morte della ragazza, invece, sono caduti su uno spacciatore nigeriano di 29 anni, Innocent Oseghale, che è stato arrestato. Dei testimoni lo avrebbero visto portare le valigiein cui sono stati trovati i resti di Pamela. A Osenghale era stato negato l’asilo politico l’anno scorso ma era rimasto in Italia.

Tristezza, tanta rabbia ma anche voglia di vendetta e razzismo sono stati registrati dai social nelle ore che hanno preceduto la sparatoria. «Deve morire, non merita di vivere», «bastardi la pagherete», «ci vuole la pena di morte»: questi i commenti che si leggono sotto alcuni post nella bacheca di Alessandra Verni, madre di Pamela. Molti anche i commenti e gli insulti contro gli immigrati, i «neri» che «devono essere espulsi e non devono girare liberamente».

Su Facebook un nuovo gruppo pro Traini
Subito dopo i fatti di Macerata non sono mancati degli apprezzamenti per il gesto razzista di Luca Traini. «Bravo Luca sei un giustiziere» e anche «dovevi prendere meglio la mira». Questi alcuni dei commenti che si leggono su Facebook. «Solidarietà a Luca», azzarda qualcuno. C'è anche chi lo chiama «patriota». Su Facebook è comparso persino un nuovo gruppo, “Luca Traini Presidente”, dove campeggiano le foto dell’arrestato con la bandiera sulle spalle.

I nigeriani di Macerata: ora abbiamo paura
«Ora abbiamo paura, fino a ieri non era così, ma adesso, dopo quello che è successo stamattina non ci sentiamo più sicuri». Sammy Kounoun è il responsabile dell'Anolf di Macerata, associazione di migranti che fa capo alla Cisl, tra gli organizzatori del sit in per la morte di Pamela Mastropietro in programma sabato, insieme alla comunità nigeriana, poi rinviato a causa del raid a colpi di pistola per le vie del centro messo in atto da Luca Traini. «Rinviato - ha dichiarato Kounun all'Ansa - non annullato, perché noi vogliamo comunque riunirci per abbracciare la famiglia di Pamela».

Nella comunità nigeriana c'è anche molta amarezza. «Non è giusto che una cosa del genere sia successa a Macerata, una città che ci ha accolto, dove c'è una buona integrazione, una delle migliori esperienze di accoglienza di migranti in Italia». «Questo delinquente (il nigeriano Innocent Oseghale, ndr) ha rovinato un'intera comunità. Mi ha fatto vergognare di essere nigeriano. E la conseguenza delle azioni di quel delinquente sono che oggi su Facebook c'è chi dice che quello che ha sparato ha fatto bene, o peggio, che è un bravo italiano, un patriota». (Al.An.)

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