i cinquant’anni della comunità di trastevere

Mattarella: Sant'Egidio come granello senape, è diventato grande

di Redazione Roma

2' di lettura

«Il mondo e il nostro Paese ha bisogno di solidarietà, di ritrovarsi, di trovare i vincoli che tengono insieme e non quelli che separano e fanno guardare con ostilità». Questo il messaggio lanciato dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso della sua visita al quartier generale della Comunità di Sant'Egidio, nel cuore di Trastevere, a Roma, in occasione dell'anniversario dei suoi cinquant'anni di attività. Nelle sue parole, il riconoscimento dell'attività svolta dalla Comunità, che «ha accompagnato il Paese intervenendo attivamente, lenendo ferite». Facendo un parallelo con le Scritture, il presidente della Repubblica ha paragonato il movimento laico internazionale al granello di senape dei Vangeli, «che è il più piccolo e poi diventa l'albero con più fronde».

Sant’Egidio movimento “glocal”
«La Comunità ha attraversato il tempo - ha aggiunto il Capo dello Stato - curando le varie forme di povertà e emarginazione. Ha anche superato lo spazio e i luoghi perché è andata incontro alla sofferenza e alla povertà anche lontano, alla sofferenza mondiale. La comunità ha superato i confini sempre curando debolezza e emarginazione». Mattarella ha poi definito “glocal” il movimento di Sant'Egidio, «con la sua attitudine ad occuparsi contemporaneamente della dimensione locale e generale. Un atteggiamento che «consente speranza nel mondo: non c'è separazione nel rimedio alla povertà e ai diritti alla libertà: o tutti o nessuno. Questa è la dimensione importante».

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«L’Italia è cambiata ma i poveri non sono mai venuti meno»
Parlando davanti ai componenti della Comunità Mattarella ha poi ricordato i primi anni di attività, quando al centro del lavoro di “recupero” sociale c'erano le «periferie, la povertà, l'esclusione» di un pezzo di Paese che era rimasto «estraneo allo sviluppo economico». Da allora «il nostro è cambiato, le periferie quelle e non altre sono cambiate. Vi è dagli anni '60 un accesso diffuso all'istruzione, alla sanità, ai servizi, all'occupazione ma i poveri non sono venuti meno - ha detto Mattarella - l'emarginalizzazione non è scomparsa».

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