chiusi canali telegram in italiano

Propaganda jihadista in chat, denunciato minorenne a Trieste

di Al.Tr.

Terrorismo, minorenne pronto a colpire nella sua scuola

2' di lettura

C’era un minorenne italiano di origine algerina dietro due chat chiuse e diversi canali Telegram in cui venivano diffusi messaggi di propaganda dell'Isis tradotti in italiano e compiuti atti di proselitismo per spingere i membri a compiere attentati. L’indagine della Polizia, condotta dagli uomini della sezione Cyberterrorismo della Polizia Postale di Trieste e delle Digos del capoluogo friulano e di Udine, è partita nel dicembre del 2016 con l’obiettivo di individuare i membri del canale 'Khalifah News Italy". Il minorenne è stato denunciato e nei suo confronti verrà avviato, per la prima volta in Italia, un percorso di deradicalizzazione.

Il minorenne accusato di proselitismo
L'accusa nei confronti del giovane italiano di seconda generazione è di aver compiuto attività di proselitismo a favore dell'Isis mediante diffusione e traduzione di contenuti propagandistici, aggravata dal fatto che veniva compiuta attraverso strumenti informatici e telematici. Era lui che, secondo le indagini, avrebbe tradotto diversi messaggi di propaganda dell'Isis pubblicati sul canale - considerato tra i principali veicoli utilizzati dal califfato per diffondere i propri sermoni - e diretti in particolare ai potenziali “lupi solitari” presenti in Italia e Europa. Tra le chat più significative scoperte dagli investigatori, una in cui il giovane chiedeva agli altri partecipanti: «Salve, come faccio a far passare una cintura esplosiva attraverso le porte automatiche?».

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Forse pronto ad azione a scuola
Secondo gli investigatori, il minorenne sarebbe stato pronto a realizzare un dispositivo rudimentale per compiere un'azione nella scuola da lui frequentata. Grazie ai servizi di pedinamento in collaborazione con le Digos territoriali, è stato sottoposto a controllo lo zaino del ragazzo dove sono stati trovati solo diversi documenti manoscritti in lingua araba e una bandiera dell'Isis realizzata
manualmente dallo stesso ragazzo.

Per il minorenne percorso di recupero con imam
Dopo aver accertato le responsabilità del minorenne nella gestione delle chat e dei canali Telegram di propaganda jihadista, la Polizia e la procura dei Minori di Trieste hanno dato il via ad un processo di recupero, grazie agli strumenti messi a disposizione dell'ordinamento, “scollegando” di fatto il giovane dal “cyber jihad”. Il ragazzo verrà inoltre affiancato da un imam perché apprenda una visione più ampia dell'Islam.

Terrorismo, dal 2015 sospesi 1,2 milioni di account Twitter
Dal canto suo Twitter fa sapere di aver sospeso 1,2 milioni di account dall'agosto del 2015 alla fine del 2017 per «contenuti terroristici». La società ha precisato che
negli ultimi sei mesi dell'anno scorso ne sono stati chiusi oltre 247 mila per «violazioni legate alla promozione del terrorismo». E il 74% di questi ultimi, ha aggiunto, sono stati «sospesi prima del loro primo tweet».

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