ITALIA SENZA GOVERNO

Casellati: se Mattarella mi chiama difficile dire no

Il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (foto Ansa)

2' di lettura

E se il presidente della Repubblica le desse il mandato esporativo? «Intanto vediamo cosa deciderà il Presidente Mattarella, se dovesse chiedermelo è chiaro che sarebbe difficile poter dire di no». Il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è intervenuta a Sky TG24, nella trasmissione di Maria Latella. Missione difficile o impossibile? «Difficile lo sarà certamente, se poi sarà impossibile saranno i fatti che lo diranno. È una situazione da verificare».

«Avrei voluto che i partiti presentassero una soluzione»
Casellati ha confidato di aver preferito una situazione diversa. «Dico solo che io avrei personalmente preferito che una soluzione di questo genere non ci fosse, perché questo significherebbe, lo dico nell’interesse esclusivo dei nostri cittadini, che i partiti avrebbero trovato una soluzione rapida e quindi diciamo che la ragione avrebbe prevalso sul pregiudizio. Il mio auspicio - ha continuato - è che in questi giorni, anche di fronte a questi nuovi avvenimenti di carattere internazionale, i partiti si mettano intorno a un tavolo e trovino dei punti di convergenza per arrivare ad un Governo».

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Il governo serve perché il paese è in affanno, non solo per la Siria
Alla domanda se sia stata la crisi siriana a indurre il Mattarella a chiedere ai partiti un’accelerazione nelle trattative, Casellati ha risposto: «Io direi “anche” la crisi siriana, perché il nostro Paese richiede anzitutto una soluzione ai problemi concreti. Non formare un Governo significa determinare una situazione di stallo in un Paese in sofferenza, non è una situazione di stallo in un Paese che gode di una situazione florida da un punto di vista anche economico. Il nostro Paese è in affanno e quindi ci servono, servono ai cittadini, risposte concrete».

Impossibile porre veti a Berlusconi
Infine, un passaggio sulla trattativa tra M5S e centrodestra e, in particolare, sul no dei Cinque Stelle a un Governo con Berlusconi. «Porre veti, emarginare una personalità come quella di Berlusconi che ha campeggiato nella vita politica ed economica degli ultimi venti anni, trovo non sia neppure possibile - ha messo in evidenza Casellati -, nel senso che sarebbe una ferita alla nostra democrazia non mettere su un tavolo ad un livello di parità tutti gli interlocutori politici di questo momento. Non ci deve essere uno che ci sta ed un altro che non ci sta. Tutti, a pari merito, devono mettersi attorno ad un tavolo per decidere quello che si vuole fare per il nostro Paese. Questo significa assunzione di responsabilità ed è questo che noi dobbiamo ai nostri cittadini».

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