Da Putin a Orban: le simpatie di Salvini in politica estera

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Vladimir Putin: lo zar è «uno degli uomini di governo più lucidi, lungimiranti e concreti di questo momento»

(Bloomberg)

Il primo punto di riferimento per Matteo Salvini è lui: Vladimir Putin. Il leghista ha guardato con interesse, in questi anni, alla leadership del presidente russo. Lasciando immaginare un approccio alla politica estera meno vincolato a quello dei tradizionali partner europei. Per Salvini Putin è «uno degli uomini di governo più lucidi, lungimiranti e concreti di questo momento». Il leader leghista ha sempre rivendicato apertamente il suo sostegno al signore del Cremlino. È andato anche in visita in Crimea. Un anno fa circa era a Mosca per firmare un accordo di cooperazione fra Lega e Russia Unita. Nel 2015 lo aveva incontrato a Milano, a margine del vertice Asem.

La posizione assunta oggi nei confronti del raid in Siria - l'intervento armato, ha sottolineato Salvini, è «pazzesco» - è l'ennesima occasione in cui l'aspirante premier si schiera dalla parte di Mosca. Tra gli ultimi casi, le espulsioni di diplomatici russi come ritorsione per l'affare Skripal nel Regno Unito e le sanzioni dopo la crisi di Crimea del 2014.

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