la reazione sui social

Fico sonda il Partito Democratico e gli elettori Pd rilanciano il #senzadime

di Francesca Milano

(ANSA)

3' di lettura

Il Pd ha la memoria corta? Ci pensa un hashtag a rinfrescargliela. Da quando il presidente della Camera, Roberto Fico, è stato incaricato da Mattarella di sondare i dem per verificare la possibilità di una maggioranza che permetta la formazione del governo, sui social gli elettori del Partito democratico hanno in fretta rispolverato l’hashtag #senzadime, che era stato fondamentale nei giorni post-elezioni. Su Twitter gli utenti avevano lanciato un messaggio chiaro al Pd: “Niente accordi con gli altri partiti”.

In realtà, la campagna sui social era partita dal tweet di una elettrice del Pd che si riferiva in particolare proprio al M5S: «Chi ha intenzione di fare un governo con Di Maio lo dica. Se la nuova segreteria del Pd vorrà farlo, lo faccia. Lo farà, per quanto possa valere, senza di me». Un messaggio forte e chiaro trasformato nel giro di pochi minuti in un hashtag (#senzadime) virale, che aveva frenato la fronda più possibilista del Pd.

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Cinquanta giorni dopo le elezioni, però, siamo nuovamente al punto di partenza: le consultazioni non hanno dato alcun esito e adesso che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incarico il grillino Roberto Fico di cercare un accordo con il Partito Democratico, l’hashtag #senzadime torna di tendenza. Gli elettori del Pd provano di nuovo a lanciare un appello ai politici della loro parte chiedendo di non fare accordi e di restare all’opposizione.

Intanto, però, dalla pagina ufficiale di Facebook del Partito Democratico è misteriosamente sparito il video di Andrea Marcucci in cui si definiva «quasi impossibile» l’accordo con il M5s. Il filmato era stato prima pubblicato e poi cancellato dalla pagina Facebook ufficiale del Pd. Il dettaglio - come riporta l’Ansa - è stato notato da alcuni parlamentari Pd, che osservano come, dopo l’incontro alla Camera con Roberto Fico, sulla pagina Dem campeggi in apertura l’intervista in cui Dario Franceschini invita al confronto con il Movimento 5 Stelle. «Questo mandato segna oggettivamente la chiusura della prima fase di consultazioni, quella in cui la direzione del Pd ha correttamente sfidato Lega e M5S - dice Franceschini. - Se fossero riusciti a fare un governo, sarebbe stato giusto stare all’opposizione ma per fortuna il Paese si è salvato da un governo populista e sovranista».

«Mettiamo in campo le proposte del Pd come ha iniziato a fare Martina. Vediamo se c’è uno spazio di confronto basato sui programmi», è stata l’esortazione di Franceschini, che chiama in causa anche Matteo Renzi: «Matteo è il leader più influente. Può imboccare questa strada da protagonista». L’ex segretario del Pd, per il momento tace: il suo ultimo messaggio affidato ai social network è del 18 aprile e racconta di una mattina di primavera a Firenze.

Consultazioni al Quirinale: le dichiarazioni di Fico

Nel suo discorso post elettorale Renzi aveva ammesso la sconfitta e ufficializzato il suo “no” a possibili accordi: «Cinque Stelle e Destre ci hanno insultato per anni e rappresentano l’opposto dei nostri valori - aveva detto -. Sono anti europeisti, anti politici, hanno usato un linguaggio di odio. Ci hanno detto che siamo corrotti, mafiosi, collusi e che abbiamo le mani sporche di sangue per l’immigrazione: non credo che abbiano cambiato idea all’improvviso. Facciano loro il Governo se ci riescono, noi stiamo fuori». In sostanza, il suo fu il primo #senzadime.

Adesso, mentre il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, dialoga con Fico, qualcuno sui social prova a ricordare al Partito Democratico che un’intesa con i 5 Stelle tradirebbe l’elettorato.

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