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Liga, Barcellona: Iniesta annuncia l'addio

a cura di Datasport

2' di lettura

«Il mio tempo qui è finito, in futuro non potrei dare più il meglio di me». Poche parole quelle di Iniesta, ma chiare e decise. Dopo 22 anni di militanza nel Barcellona Andres dice addio alla sua squadra e ai suoi tifosi. Certo la decisione era già nell'aria: le lacrime del calciatore dopo la vittoria in Copa del Rey avevano fatto il giro del mondo e, di fatto avevano anticipato questa decisione.

Sentirlo dalla sua viva voce, visibilmente commosso, fa però effetto: «uonasera a tutti, questo incontro è stato convocato per rendere pubblica la decisione che questa è la mia ultima stagione qui -ha detto in conferenza- è qualcosa su cui ho riflettuto a lungo, a livello personale e con la mia famiglia».   Iniesta riflette poi sul suo passato e fa il punto della sua vita in blaugrana: «So cosa significa essere un capitano e la responsabilità che comporta. Quindi, essendo onesto con me stesso e con il club che mi ha dato tutto, so che il mio tempo qui è finito perché in futuro non potrei dare più il meglio di me stesso. Se avessi immaginato di finire la mia carriera qui, il modo sarebbe stato questo. Prima di concludere vorrei ringraziare il club e La Masia perché quello che sono oggi come giocatore e persona è stato in gran parte merito loro».

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Di anni con la maglia blaugrana ne ha passati 22, 6 nelle giovanili e 16 in prima squadra, arrivando a portare la fascia di capitano, ereditata da altri simboli del Barça come Puyol e Xavi. Durante la sua militanza nel club catalano ha vinto 8 campionati spagnoli, sette Supercoppe, sette Coppe del Re, 4 Champions, 3 Supercoppe europee e tre coppe del mondo per club. Con la nazionale invece 2 europei e 1 mondiale.

Proprio la certezza di non essere più quello dei giorni migliori lo ha spinto a cercare un calcio meno impegnativo, e che comunque non gli prospettasse la possibilità di essere un giorno rivale del Barcellona: «Tutti gli scenari fuori dall'Europa sono possibili, e a fine stagione saprete». Tradotto, vuol dire che con ogni probabilità andrà in Cina. Lì, oltre a giocare, gli daranno la possibilità d'importare il vino di cui da qualche anno è produttore, e che in Spagna ha molti
estimatori.

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