salvini: rivedere trattati ue

M5S-Lega verso l’accordo: «Intesa sui temi caldi». Mattarella: presidente non è notaio

di Nicola Barone e Andrea Gagliardi

Di Maio ottimista dopo l'incontro con Salvini al Pirellone: siamo sulla buona strada

5' di lettura

La notizia della riabilitazione di Berlusconi incrocia il giorno chiave delle trattative per il cantiere del governo giallo-verde. Si è concluso in serata l’incontro al Pirellone tra il leader del Carroccio Matteo Salvini e il leader M5s Luigi Di Maio. Un nuovo confronto è previsto domenica mattina. «C’è accordo sui temi caldi, siamo sulla buona strada» hanno commentato i due leader.

Nella riunione tecnica è stata completata una prima bozza del programma comune. Titolo del plico che contiene le priorità è “Contratto per il governo del cambiamento”. Al momento le delegazioni avrebbero raggiunto l’accordo sui primi dieci punti del programma (che dovrebbe arrivare a oltre 20 rispetto ai 19 di questa mattina), tra cui flat tax (con due aliquote), ambiente, difesa, esteri, immigrati, giustizia e sicurezza (riforma della legittima difesa e costruzione di nuove carceri) . Sostanziale accordo su legge Fornero e reddito di cittadinanza, temi che saranno affrontati domenica insieme a lavoro, banche e salario minimo.

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Secondo fonti leghiste, sul tavolo ci sarebbe anche il nodo Ilva, dossier sul quale la Lega si oppone alla chiusura (voluta invece dal M5s). E sarebbe questo l’orientamento finale dell’accordo. Ma fonti del M5S chiedono maggiori garanzie di tutela ambientale e considererebbero il capitolo non ancora chiuso. Da sciogliere il nodo del candidato premier. Tra le ipotesi quella di un candidato “terzo” o di una staffetta Salvini-Di Maio.

Salvini: c'è accordo su tasse, reddito cittadinanza e sicurezza
«C'è sostanzialmente un accordo sui punti chiave» ha affermato Matteo Salvini a margine del tavolo sul contratto. «Stiamo lavorando adesso, lavoreremo domani mattina e domani a pranzo. Se la compatibilità arriverà all'80% si parte. Altrimenti ci abbiamo provato». Salvini ha commentato così l'esito del vertice del Pirellone con il leader dei Cinque stelle Luigi Di Maio. E ha dichiarato che si è raggiunta l’intesa su temi come fisco («Drastica riduzione delle tasse per tutti»), reddito di cittadinanza e sicurezza (legittima difesa). Anche sull’immigrazione e sulle pensioni c’è ottimismo.

«Tutto quello che vogliamo fare passa, ovviamente, per la rinegoziazione dei trattati europei» ha aggiunto Salvini, riferendosi ai rapporti con la Ue, che sarebbero avviati da un governo di intesa con i Cinque stelle («Su questo mi sembra ci sia una volontà comune»). «Abbiamo parlato anche di conflitto di interessi, senza voler punire nessuno - ha concluso Salvini - anche se un intervento in questo settore non è una delle mie priorità».

Di Maio: ottimista, su contratto possiamo terminare prossima settimana
«Siamo sulla buona strada, sono ottimista. Siamo in una fase in cui dobbiamo
approfondire ancora il contratto. Domani ci sarà una nuova fase e cercheremo di portare a termine il più possibile il lavoro in modo che la prossima settimana si possa portare a termine un lavoro il più possibile compiuto». Così il leader M5s Luigi Di Maio in un video su Fb. L'obiettivo, secondo Di Maio, è di «dare un governo il prima possibile agli italiani». Quanto al capitolo premiership, sia Di Maio che Salvini hanno confermato che nel corso dell’incontro non sono emersi nominativi. Segno che il nodo resta ancora da sciogliere.

Il monito di Mattarella: presidente non è notaio
Nelle stesse ore un avvertimento chiaro a Lega e M5s è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a Dogliani omaggiando e ricordando il pensiero dell'ex capo dello Stato Luigi Einaudi, è ricorso a continui paralleli con l'attuale situazione politica, ricordando le prerogative del Colle sancite dalla Costituzione: la nomina del premier spetta al Capo dello Stato; solo robusti contropoteri possono impedire abusi; la scelta dei ministri è importantissima; no a leggi prive di una solida copertura finanziaria ; vale una penetrante “moral suasion” nei rapporti con il governo. Un invito indiretto a Luigi Di Maio e Matteo Salvini a valutare con la dovuta attenzione le loro scelte. Altrimenti nulla esclude che si torni all’ipotesi di un governo «neutrale» del presidente. Ipotesi ventilata nei giorni scorsi da Mattarella al termine del terzo giro di Consultazioni

Di Maio: con Lega non parliamo ancora di nomi
«Di nomi non abbiamo parlato ancora, oggi si parla del contratto di governo» ha detto il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, al suo arrivo alla stazione di Milano per il vertice con Matteo Salvini nel pomeriggio, a chi gli chiedeva se il nome del futuro premier stia ostacolando il negoziato con la Lega. «Sono contento perché si sta parlando di temi, non di nomi, non di cognomi, non di ministri» ha confermato Salvini a margine del tavolo con il M5S. Ma sul nome da indicare per Palazzo Chigi si registrano ancora forti diversità di vedute. Senza contare che sul complesso dell’intesa sarà necessario il voto online degli iscritti al M5S, come annunciato da Davide Casaleggio. Un passaggio ulteriore di verifica non immune da rischi.

I temi in discussione, dalla flat tax alle pensioni
I temi che potrebbero entrare nel possibile programma di un governo M5s-Lega iniziano a riempirsi di dettagli. E, dalle pensioni alle tasse, arrivano anche le prime simulazioni su costi ed effetti. L'introduzione del meccanismo di “quota 100”, tra età anagrafica e contributi, per andare in pensione potrebbe costare 15 miliardi l’anno. La flat tax a due aliquote, con detrazioni decrescenti e cumulo dei redditi familiari, potrebbe costare, secondo quanto calcolato dal Sole 24 Ore fino a 45-50 miliardi.

C'è poi il reddito di cittadinanza (si lavora ad una soluzione di compromesso ispirata al “reddito di autonomia” sperimentato dalla Regione Lombardia) e la necessità di annullare l'aumento Iva da 12,5 miliardi che scatterebbe a gennaio e potrebbe costare in media 242 euro a famiglia. Sulla gestione dell’immigrazione la convergenza si registra in particolare sul contrasto ai clandestini e sul rafforzamento delle procedure per il rimpatrio forzato dei migranti irregolari presenti sul territorio nazionale.

Riabilitazione del Cav e conseguenze sulla trattativa
Quanto alla riabilitazione del Cavaliere «non cambia alcunché» nella trattativa per il governo fra M5S e Lega secondo il leader Cinquestelle Luigi di Maio, che ha aggiunto: «La trattativa sul contratto di governo va avanti, perché l'obiettivo è di portare i migliori risultati per i cittadini‎. Prendiamo atto di questa notizia ma la mia considerazione non cambia». Ispirate al sollievo per la soluzione di una vicenda dolorosa per tutto il centrodestra, le parole di Matteo Salvini: «È una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia». Ma la”riabilitazione” del Cavaliere, anche se priva di effetti diretti (e immediati) nella laboriosa ricerca di un’intesa programmatica tra le due formazioni, la decisione dei giudici milanesi secondo molti osservatori potrebbero cambiare anche gli scenari.

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