finanze vaticane

Ior: nel 2017 giù depositi e utile, “dividendo” al Papa per 31,9 mln

di Carlo Marroni

2' di lettura

Utile in calo e flessione dei depositi, ma l'opera a favore della trasparenza e l'azione antiriciclaggio dà i suoi frutti. Il bilancio 2017 dello Ior, l'Istituto per le Opere di Religione, si chiude con un risultato netto pari a 31,9 milioni di euro, con poco meno 15 mila clienti, che hanno depositato tra titoli e liquidità circa 5,3 miliardi di euro, dai 5,7 dello scorso esercizio. L'utile - era stato di 36 lo scorso anno, ma aveva registrato voci straordinarie su fondi accantonati - è stato devoluto interamente alla disponibilità del Papa, che in anni più felici riceveva circa 50 milioni di euro.

Depositi in netto calo
Il bilancio è stato approvato dal Consiglio di sovrintendenza, il board laico, presieduto da Jean Baptiste de Franssu, e ha avuto il via libera anche della Commissione Cardinalizia, che rappresenta la parte “alta” della governance, in sostanza l'azionista. Netto calo dei depositi: da 2 a 1,8 miliardi di euro, che pesa tanto più se ponderato su un numero di clienti stabile attorno ai 15mila e anche per il valore netto dei portafogli in custodia e amministrazione a 474,6 milioni di euro (era 554,8). Ne risente un po' anche il patrimonio netto, 627 milioni da 636. Costi j calo da 19,1 a 18,7 milioni di euro.

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Parere positivo di Moveyval (Consiglio d'Europa) su antiriciclaggio
Lo Ior ha avuto il parere positivo per l'attività antiriciclaggio dalle autorità internazionali, quanto sottolinea il cardinale Santos Abril y Castelló, presidente della Commissione Cardinalizia dello Ior, in una lettera allegata al rapporto annuale 2017. «Tra i fatti rilevanti dell'anno - scrive il cardinale -,considero degno di menzione il positivo parere generale espresso nel suo rapporto di dicembre 2017 da Moneyval sull'adeguatezza degli strumenti legislativi e delle buone prassi già adottate dallo Ior per contrastare efficacemente il riciclaggio di denaro e il terrorismo. Il riconoscimento da parte di tale prestigioso organismo europeo dei progressi compiuti dall'Istituto in un settore così sensibile è stato per quest'ultimo un fecondo stimolo a proseguire con rinnovata determinazione nell'affinamento già avviato degli strumenti legislativi e delle prassi esistenti». Infine, conclude il porporato, «il processo di riforma dello Statuto è alle battute finali, lasciando prevedere a breve l'adozione dello Statuto riformato e del nuovo».

Il ricorso ai tribunali per chi ha «danneggiato l'Istituto»
Nella relazione di bilancio si ribadisce che lo Ior ha deciso di rimettersi alle decisioni dei tribunali competenti «per accertare le responsabilità di soggetti che in passato, a vario titolo (amministratori, dirigenti, investitori e/o consulenti dell'epoca) ne hanno tradito la fiducia e lo hanno gravemente danneggiato, nonostante i consistenti accordi transattivi proposti da alcuni degli interessati per riparare ai danni causati allo Ior con le loro condotte», aggiunge Santos Abril Castello. Lo Ior «ha escluso qualsiasi trattativa con chi l'ha trascinato nel fango, subordinando il risarcimento dei danni reputazionali ed economici all'accertamento delle responsabilità emergenti ad opera delle autorità competenti e alla decisione delle autorità competenti». In Vaticano è in corso il processo contro l'ex presidente Angelo Caloia e l'avvocato Liuzzo per una vicenda di presunto peculato relativa alla vendita di immobili all'inizio degli anni 2000.

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