russia 2018

Francia per la storia, Croazia per la leggenda: tutti i segreti della finale

di Dario Ricci

Finale di Russia 2018, il mondo da Putin per Francia-Croazia

6' di lettura

Dal Luzhniki al Luzhniki. Sembra l'altro ieri che Russia e Arabia hanno aperto il Mondiale con la goleada dei padroni di casa contro i sauditi. Un mese è passato tra sorprese e delusioni (su tutte il fallimento tedesco seguito a ruota argentino e quello iberico, quest'ultimo preceduto dal clamoroso ribaltone in panchina a due giorni dal via del torneo). Su quello stesso palcoscenico a giocarsi la Coppa ora Francia e Croazia. Arrivate all'ultimo atto in modo diverso, ma col medesimo merito. Transalpini cresciuti progressivamente, attraverso i sofferti successi con Australia e Perù, il placido zero a zero con la Danimarca, la vittoria fin troppo sudata con l'Argentina, l'autorevole passaggio del turno con l'Uruguay e la cinica eliminazione del Belgio in semifinale.

Di senso opposto il cammino dei biancorossi, scossi a inizio torneo dalla cacciata dal rito del milanista Kalinic da parte del ct Dalic dopo la vittoria sulla Nigeria. Poi ecco il roboante trionfo contro gli argentini e quello contro gli islandesi, prima del sofferto cammino nella fase a eliminazione diretta, con le vittorie ai rigori con Danimarca e Russia e quella ai supplementari con l'Inghilterra. Insomma i transalpini, superato il loro Tourmalet (visto che siamo in tempi di Tour de France…), sono andati avanti con passo regolare e in lieve discesa; percorso opposto per Modric e compagni, che hanno però evidenziato volontà e determinazione tradizionalmente estranei a un gruppo spesso squassato da polemiche e divisioni interne. Merito proprio di Dalic, ct che potrebbe ritrovarsi campione del mondo dopo appena 14 partite (di cui 4 amichevoli) alla guida della selezione Nazionale: sarebbe un record.

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Sfida di cervelli
Sfizioso proprio il duello tra i due tecnici. Mai troppo amato in patria Didier Deschamps, che ha a lungo pagato la delusione dell'Euro2016 perso in finale a Parigi contro il Portogallo, e sul quale da giugno aleggia lo spettro di quel Zidane, compagno di squadra alla Juventus e in Nazionale, e vincitutto pure sulla panchina alla guida del Real, che in molti vedono come il condottiero ideale dei Bleus. Didier invece, faccia e cuore da mediano, ha fatto spallucce ed è andato avanti per la sua strada, ringiovanito ulteriormente la rosa e creato una squadra multiforme, capace di soffrire e volare in contropiede come di comandare il gioco. Capolavoro del ct, poi, l'aver convinto Griezmann a recitare da regista avanzato e ‘spalla' per l'incandescente Mbappé, che furoreggia facendo leva proprio sulla maestria del bomber dell'Atletico Madrid e sul lavoro sporco dell'ariete Giroud. Spirito di sacrificio che è il tratto distintivo anche della Croazia di Dalic, tecnico che prima dell'avventura in Nazionale aveva avuto esperienze solo in Medio Oriente, tra Emirati e Qatar. La cacciata di Kalinic è stato il segnale da ‘duro' che ha lanciato al gruppo, che ha recepito al volo. Il resto lo fanno la leadership tecnica e morale di Modric, Rakitic, Mandzukic e Prisic, assi che uniscono qualità sublime a mostruosa quantità,dando l'esempio al resto della truppa.

Strada facendo
Il cammino in questo Mondiale ha portato la Francia in finale con 10 gol realizzati e 4 subiti (1 nel girone, 3 agli ottavi con l'Argentina), con cinque vittorie e un pareggio. La Croazia, invece, ha realizzato 12 reti subendone 5: i croati, però, dopo aver chiuso la prima fase a punteggio pieno, ha avuto bisogno dei rigori per liberarsi di Danimarca e Croazia, superando poi ai supplementari l'Inghilterra, giocando 90 minuti in più, praticamente una partita intera, rispetto alla sua prossima avversaria.

Le reti francesi sono arrivate con 75 tiri, il 32% dei quali nello specchio, mentre sono addirittura 100 le conclusioni dei giocatori croati, di cui solo il 26% verso la porta. La Francia ha inoltre portato in gol cinque giocatori diversi, più un autogol: Antoine Griezmann e Kylian Mbappé hanno firmato tre reti, una a testa per Benjamin Pavard, Samuel Umtiti e Raphael Varane, tre difensori decisivi nella fase a eliminazione diretta. Per la Croazia, invece, sette uomini in gol, più un autogol: guida Luka Modric con tre, inseguono Mario Mandzukic e Ivan Perisic con due, poi una rete a testa per Ante Rebic, Milan Badelj, Andrej Kramaric e Domagoj Vida.

Precedenti
Sono cinque i precedenti tra Francia e Croazia, con 3 vittorie per i Galletti e 2 pareggi. Di questi, due si sono giocati in grandi competizioni internazionali, tra cui quello rimasto nella memoria collettiva, la semifinale dei Mondiali del 1998, una delle partite più belle e iconiche degli anni '90. Allo Stadio Saint Denis di Parigi, fu Davor Suker, capocannoniere di quell'edizione dei Mondiali, a portare in vantaggio una Croazia che sulla strada per la semifinale aveva conquistato tutti per il suo calcio divertente ed entusiasmante (ai quarti batté la Germania per 3-0). Il sogno di giocare la finale alla prima partecipazione (i croati furono ammessi all'UEFA quando le qualificazioni per il Mondiale 1994 erano già cominciate) fu spezzato da Lilian Thuram, che realizzò la doppietta che portò in finale la Francia, capitanata tra l'altro dall'attuale CT Didier Deschamps (in campo per tutti i 90 minuti). Per il difensore, allora al Parma, quelli sono stati gli unici due gol realizzati con la maglia della Nazionale. Quello fu il primo confronto tra queste due squadre, che successivamente si sono incrociate in amichevole nel 1999 e nel 2000 (vittoria Francia e pareggio), poi agli Europei del 2004, quando la partita terminò 2-2: transalpini avanti con l'autogol di Tudor, Rapaic e Prso ribaltarono il risultato, poi Trezeguet firmò il pari definitivo. Infine, la terza vittoria transalpina è arrivata in amichevole nel 2011.
Tutti i numeri verso la finale - In ognuna delle ultime tre finali della Coppa del Mondo si sono giocati i tempi supplementari. Tuttavia, soltanto due volte nella storia l'ultimo atto del Mondiale si è deciso ai calci di rigore, e sempre con l'Italia protagonista (1994, sconfitta col Brasile, e 2006, vittoriosa proprio contro la Francia).

Questa sarà la terza finale mondiale per la Francia, dopo il trionfo del 1998 e la sconfitta ai rigori del 2006. I Bleus hanno, inoltre, raggiunto l'atto conclusivo del Mondiale più volte di qualsiasi altra nazione negli ultimi 20 anni (due ciascuna Brasile e Germania).

La Croazia, alla sua prima finale di Coppa del Mondo, è diventata la 13ᵃ nazionale diversa, nonché la decima europea, a raggiungere l'ultimo atto in questa competizione. Le ultime due esordienti in una finale mondiale hanno poi vinto il titolo (Francia nel 1998 e Spagna nel 2010), mentre l'ultima esordiente a perdere fu l'Olanda nel 1974. I croati hanno nel loro palmares anche il terzo posto nell'edizione del 1998

In questo Mondiale, la Francia è rimasta sotto nel punteggio soltanto nove minuti e 12 secondi totali, mentre la Croazia è andata in svantaggio in tutte e tre le gare a eliminazione diretta.

Esclusa la lotteria dei rigori, la Francia ha vinto 11 delle ultime 14 gare a eliminazione diretta ai Mondiali (2N, 1P).

In questo Mondiale, la Croazia ha passato i tre turni a eliminazione diretta tramite supplementari o rigori: nessuna squadra ha disputato i tempi supplementari quattro volte in una singola edizione della competizione (a quota tre ci sono anche il Belgio nel 1986, l'Inghilterra nel 1990 e l'Argentina nel 2014).
Antoine Griezmann ha preso parte a 11 reti in nove match a eliminazione diretta nei grandi tornei internazionali (Mondiali ed Europei): più di qualunque altro francese negli ultimi 50 anni, davanti a Zinedine Zidane (otto) e Michel Platini (sei).

Kylian Mbappé potrebbe diventare il secondo under 20 della storia a segnare in una finale mondiale, dopo Pelé nel 1958. Il francese è già il secondo under 20 più prolifico di sempre in una singola edizione dei Mondiali (tre gol), dopo lo stesso Pelé (sei reti nel 1958).

Olivier Giroud non ha ancora centrato lo specchio della porta, nonostante i 465 minuti spesi in campo in questa Coppa del Mondo. Dal 1966, nessun giocatore ha tirato più volte di lui (13) in un'edizione del Mondiale senza mai centrare lo specchio.

Didier Deschamps potrebbe diventare il terzo uomo a vincere i Mondiali prima da giocatore e poi da allenatore, dopo Mario Zagallo e Franz Beckenbauer. Tra i tecnici con almeno 10 gare ai Mondiali alle spalle, è quello con la percentuale di vittorie più alta: 73% (otto su 11).

Dovesse scendere in campo (cosa pressoché certa), Raphael Varane diverrebbe il quinto francese della storia ad aver partecipato alle finali di Champions League e dei Mondiali nello stesso anno, dopo Thierry Henry (2006), Zinedine Zidane, Didier Deschamps e Christian Karembeu (tutti nel 1998). Di questi, soltanto Karembeu vinse entrambe le finali, e Varane, campione d'Europa con il Real Madrid, ha la possibilità di emularlo.

Pronostico

Finale da tripla, visto il tanto talento diffuso tra le due formazioni. Ma freschezza e solidità fanno propendere per la Francia. E allora azzardiamo il 3 a 1 per i Bleus, pronti ad essere smentiti dal campo…

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