l’allarme

Migranti, Sant’Egidio: mancano badanti per stop decreto flussi

di Andrea Gagliardi

2' di lettura

Accudiscono gli anziani spesso non più autosufficienti, affiancando o sostituendo figli e nipoti nelle cure a domicilio. Sono le badanti, donne spesso straniere diventate un pilastro per tante famiglie italiane. Oggi però «a causa dei restringimenti previsti per gli immigrati e dello stop dei flussi» cominciano a scarseggiare. A lanciare l’allarme è il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo che spiega: «Le badanti non vengono più e questo è un problema per gli anziani. Senza di loro, senza l’assistenza domiciliare o senza la creazione di forme alternative di co-housing non possono più stare a casa loro e c'è un tasso di mortalità in aumento».

Un allarme che solo un paio di settimane era stato rilanciato a Radio 24 dal presidente dell’Inps Tito Boeri, che aveva denunciato abbiamo avuto un calo tendenziale del numero di colf e badanti che sono iscritte alla gestione dell'Inps nonostante la popolazione italiana invecchi e ci sia una crescente domanda di colf e badanti da parte delle famiglie italiane, perché non ci sono stati più decreti flussi dal 2011, né regolarizzazioni».

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Secondo i dati divulgati oggi dalla Comunità di Sant’Egidio gli anziani che vivono soli in Italia sono 3,8 milioni, il 33% del totale. La percentuale sale di molto a Roma dove si attesta al 41%, ovvero 250 mila persone. Nella fascia di popolazione italiana con più di 85 anni è il 52,2% ad abitare da sola.

Ieri, nel corso di una visita del premier Giuseppe Conte alla comunità di Trastevere, Impagliazzo ha affrontato il problema con il presidente del Consiglio in persona: «Abbiamo proposto di inserire nel decreto flussi, che spero sia fatto entro il 2019, non meno di 50 mila visti per motivi di lavoro». Il nodo, infatti, secondo Sant'Egidio è il «blocco sostanziale del decreto flussi che non viene rinnovato dal 2011».

Le porte per l’ingresso in Italia dei lavoratori extracomunitari si aprono ogni anno sostanzialmente solo per un numero fisso di stagionali del settore agricolo e del settore turistico-alberghiero, di lavoratori autonomi e studenti. E questo decreto (l’ultimo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16 gennaio prevedeva 31mila ingressi quest’anno) è attualmente l’unico strumento per entrare legalmente in Italia, a parte i ricongiungimenti familiari e le domande di asilo, nonché la strada dei corridoi umanitari. Non a caso, tra le richieste a Conte c’è stata anche la garanzia del rinnovo del protocollo per i prossimi corridoi umanitari per i siriani e gli africani del Corno d'Africa. «Gliabbiamo lasciato un promemoria, ora vedremo i risultati», chiosa Impagliazzo.

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