scontro aperto

Migranti, Salvini replica a Macron. «Quarantamila respinti, taccia»

di Nicola Barone

Matteo Salvini all’incontro con il primo ministro ungherese Viktor Orban

3' di lettura

«Più di 40mila respingimenti alle frontiere francesi con l'Italia dall'anno scorso, altro che solidarietà e accoglienza. Macron abbia il buon gusto di tacere e non dare lezioni agli italiani». Suona così la replica del vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ai colpi polemici sferrati da Macron nel suo viaggio nei Paesi scandinavi per saldare alleanze con l'obiettivo di costituire un «arco progressista» in Europa conto i sovranismi. «Al posto di dare lezioni agli altri, inviterei l'ipocrita presidente francese a riaprire i confini e accogliere le migliaia di rifugiati che aveva promesso di prendere. L'Italia non è più il campo profughi d'Europa, la pacchia per scafisti e buonisti è finita!», dice oggi Salvini in aperta polemica.

Nel corso del tour in Danimarca il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto agli attacchi di Viktor Orban e Matteo Salvini affermando che i due hanno ragione a vederlo come il loro «principale avversario» in Europa sul capitolo migranti. «Non cederò niente ai nazionalisti» e «se dicono che in Francia c'è il nemico del nazionalismo, della politica dell'odio, dell'Europa che deve pagare quello che ci conviene senza imporre alcuna forma di responsabilità e di solidarietà, hanno ragione».

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«Ricatto all’Ue? Lo rivendico»
«Apprendo che esiste un nuovo reato, il ricatto all'Unione europea, non sapevo che esistesse». Torna sull'indagine legata all’approdo nave Diciotti il vicepremier Matteo Salvini, per il quale «stanno modificando il codice penale per il ministro dell'Interno. Bene, rivendico di aver ricattato l'Unione europea». A Bruxelles «non muovono un dito» per accogliere i migranti «però si indignano se vanno in Albania perché “ci vuole il loro consenso”. Dove siamo, in un villaggio vacanze? Pazzesco». È il commento, ironico, alla linea secondo cui debba esserci il consenso perchè venti di coloro che sono arrivati con la nave Diciotti possano andare in Albania che ha dato la disponibilità ad accoglierli. Stamane gli attivisti del centro sociale Morion hanno simbolicamente occupato e chiuso il pontile di palazzo Balbi, sede della giunta regionale del Veneto, in segno di protesta per la visita a Venezia di Salvini.

Trenta all’Ue propone cambi delle regole sui porti
«Nel 2015 ci siamo assunti la responsabilità politica di far nascere la missione Sophia», rivendica intanto il ministro della Difesa Elisabetta Trenta nel suo intervento alla riunione in sede Ue. «Allora si riteneva che l'azione in acque extra-territoriali sarebbe stata solo una prima fase. Le cose in Libia sono andate diversamente e la presenza di Sophia dura ormai da tre anni. Finora, come Italia, abbiamo da soli accolto tutti i migranti salvati. Questo non è più possibile, lo dico a nome del governo. Occorre cambiare le regole». In quale senso la responsabile della Difesa lo spiega più avanti. «Per certi versi Sophia dimostra che l'Europa sa essere un security provider, ma penso che su Sophia si giochi l'immagine dell'Europa. Siamo aperti a tutti i suggerimenti, che riflettano il concetto secondo cui l'Europa è pronta a rispondere alle sfide che la riguardano. La nostra proposta mira ad introdurre una rotazione dei porti di sbarco e una unità di coordinamento che assegni il porto al Paese competente».

Garante dei detenuti, informazioni sul post sbarco
Il Viminale dia informazioni sulla sistemazione delle persone sbarcate dalla nave Diciotti e garantisca le stesse salvaguardie previste dalla procedura di “relocation” europea, che include la richiesta del consenso degli interessati prima di eventuali trasferimenti in Paesi terzi. È quanto chiede il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà Mauro Palma, in una lettera inviata al capo di gabinetto del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Il Garante nazionale «ha preso atto del fatto che tutte le persone sono da qualche giorno sbarcate e possono ricevere l'assistenza e accoglienza dovute, nonché le altrettanto dovute informazioni procedurali relative alla possibilità di richiedere asilo». Allo stesso tempo l'autorità «continua nella propria azione di monitoraggio anche per quanto riguarda le fasi successive allo sbarco dei migranti dalla nave».

Macron: fanno bene Salvini e Orban a considerarmi loro oppositore
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