ARRIGO PETACCO E’ MORTO/ Addio al giornalista che portò la storia in tv: “Mussolini non ha ucciso Matteotti”

- Emanuela Longo

Arrigo Petacco è morto: il giornalista, saggista e sceneggiatore ligure aveva 89 anni. Una vita dedicata agli studi su Benito Mussolini e il fascismo: i titoli più importanti.

arrigo_petacco_wikipedia Arrigo Petacco (Wikipedia)

Arrigo Petacco è morto all’età di 89 anni e stiamo ripercorrendo tutte le sue opere. Lo storico e giornalista ligure ha dedicato grande tempo al fascismo e ai suoi misteri e, ospite del blog di Beppe Grillo, ha parlato intensamente del delitto Matteotti e del ruolo di Benito Mussolini: “Mussolini estraneo alla sua morte? Ne sono certissimo, quel delitto è molto strano. E’ un delitto stranissimo perché io che, oltre lo storico ho fatto il cronista di cronaca nera, e ho ricostruito come è accaduto veramente: un pomeriggio di domenica Matteotti passeggia sul Lungo Tevere, prende una macchina con targa che il portiere si affretta a registrare; scendono giù quattro manigoldi squadristi, lo caricano in macchina per un rapimento. Durante il tragitto in macchina, Matteotti cacciato a forza sotto il seggiolino posteriore inizia a scalciare, smadonna e morde i polpacci. Uno dei quattro trova un oggetto arrugginito, colpisce Matteotti e lo uccide. La domanda che faccio io è: come pensate che il capo di governo, che ha stravinto le elezioni, ammazza il capo dell’opposizione?”. (Agg. Massimo Balsamo)

UNA VITA CONTROCORRENTE

Arrigo Petacco non è solo il giornalista che portò la storia in tv, ma anche quello che ha vissuto la propria esistenza controcorrente. Come riporta Il Giornale, infatti, il giornalista non ha mai avuto paura di affrontare argomenti che, durante gli anni in cui ha tirato fuori tutto il suo talento giornalistico, erano considerato scomodi. Con coraggio e determinazione, Arrigo Petacco è sempre andato avanti per la propria strada riuscendo ad insegnare agli italiani, anche in modo semplice, argomenti spesso complicati da capire. Con Arrigo Petacco scompare una pagina importante del giornalismo italiano. Con la sua cultura, la sua arte e la sua grande esperienza, Arrigo Petacco è stato un esempio per tutti quelli che hanno sognato di trasformare la passione per il giornalismo in un lavoro. Passione che Arrigo Petacco non ha mai perso e con la quale ha sempre lavorato a tutti i suoi titoli contribuendo a svelare anche dettagli importanti della storia italiana (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

GLI STUDI SU MUSSOLINI E IL FASCISMO

Arrigo Petacchi è morto a 89 anni dopo aver dedicato un’intera vita al giornalismo e alla storia. Suo è il merito di aver portato in televisione i fatti storici più importanti. Nel corso della sua lunghissima carriera, Arrigo Petacchi ha pubblicato molti titoli tra i quali spiccano quelli dedicati a Benito Mussolini e al fascismo. Come riporta La Repubblica, sono davvero tante le opere scritte dal giornalista su una delle pagine più buie della storia italiana e sulla figura del dittatore che ha guidato l’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra le sue opere più importanti si ricordano Storia del fascismo diviso in 6 volumi, Dear Benito, caro Winston, Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini, L’archivio segreto di Mussolini, Faccetta nera e Storia della conquista dell’Impero. Fra le opere più recenti, invece, spiccano La nostra guerra 1940-1945. L’Italia al fronte tra bugie e verità (2016), La guerra dei mille anni, Dieci secoli di conflitto fra Oriente e Occidente (2017), Caporetto. 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell’esercito italiano (2017), scritto con Marco Ferrari (aggiornamento di Stella Dibenedetto).

IL GIORNALISTA CHE PORTO’ LA STORIA IN TV

Arrigo Petacco è morto oggi nella sua casa di Porto Venere, provincia di La Spezia, all’età di 89 anni. Una vita, la sua, all’insegna del giornalismo e non solo, essendo stato anche saggista, storico e sceneggiatore. A piangerlo sono le sue due figlie, Carlotta e Monia, rispettivamente consulente editoriale e caporedattore del Tg2. Quella di Petacco è certamente una carriera molto intensa e ricca di esperienze. Sua la direzione del quotidiano La Nazione di Firenze così come del mensile Storia Illustrata. Solo qualche mese fa aveva realizzato un nuovo lavoro, Caporetto, scritto insieme all’ex giornalista dell’Unità Marco Ferrari. La sua carriera da giornalista però, era iniziata al Lavoro, quotidiano genovese diretto da Sandro Pertini. Tanti anche i libri di storia da lui scritti, per la maggior parte incentrati sul periodo del fascismo e della seconda guerra mondiale, ma nella sua lunga carriera c’è stata anche la televisione. Arrigo, infatti, oltre ad essere stato sceneggiatore di film, ha lavorato anche come autore di documentari e programmi della Rai a partire dagli anni Sessanta.

LA SUA CARRIERA IN TV

Negli ultimi anni, Arrigo Petacco era divenuto anche volto televisivo in seguito alla sua presenza in talk come Porta a Porta su Raiuno. Dal suo romanzo biografico dedicato all’ufficiale di polizia americano che combatté contro la mafia, nel 1972 fu tratto il celebre sceneggiato televisivo Joe Petrosino, mentre cinque anni dopo diresse in coppia con Pasquale Squitieri Il prefetto di ferro, tratto da un suo romanzo omonimo. Petacco fu noto per aver affrontato grandi misteri della storia e ribaltato molte verità considerate incontestabili. Nel 2014, come rammenta Il Fatto Quotidiano, fece molto discutere il suo intervento sul blog di Beppe Grillo in cui asserì di non aver mai creduto che Giacomo Matteotti fosse stati ucciso per ordine di Benito Mussolini per il fatto che quest’ultimo avesse avuto il 68% dei voti. Questa tesi fu contestata da numerosi storici poiché, stando ad alcune ricerche storiche recenti, la denuncia che Matteotti stava per presentare contro Mussolini non avrebbe riguardato le violenze nei seggi bensì una storia di corruzione che avrebbe coinvolto anche il fratello di Benito, Arnaldo.





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