MISSIONE SOPHIA, TRENTA: “L’EUROPA SI GIOCA A FACCIA”/ Migranti, la minaccia di Salvini

- Niccolò Magnani

Migranti, riunione a Vienna su missione Sophia: Trenta “porte chiuse da Ue, molto delusa dall'Europa". Le proposte italiane "bocciate": Salvini, "valutiamo se continuare"

immigrazione_migranti_clandestini_sbarchi_1_lapresse_2017 LaPresse

Il ministro degli interni Salvini, dopo il fallimento dell’incontro relativo ala missione Sophia, ha minacciato di sospendere il finanziamento italiano in quanto, ha detto, “sulla carta è una missione internazionale ma di fatto è completamente a carico dei 60 milioni di italiani”. Anche il ministro degli esteri Moavero si è detto contrariato: “Chiediamo la solidarietà dei paesi Ue e speriamo ancora che arrivi, prima o poi. E che non sia troppo tardi”, aggiungendo che “i migranti dall’Africa subsahariana si dirigono verso l’Europa, non un dato Paese. Ecco perché riteniamo che la responsabilità della gestione del flusso migratorio dovrebbe essere europea”. (Agg. Paolo Vites)

MISSIONE SOPHIA

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta si dice delusa da “un’Europa a volte sorda, che tradisce i suoi stessi principi fondamentali”, ma allo stesso tempo continua a sperare che la proposta italiana di una rotazione dei porti di sbarco dei migranti del Mediterraneo nell’ambito della missione Sophia venga accolta positivamente dagli altri partner Ue. Questo il senso dell’intervista concessa dall’esponente M5s all’Huffington Post, in cui la titolare della Difesa spiega:”Con Francia e Spagna c’è un dialogo costruttivo, che spero sortirà risultati positivi per il nostro Paese. Ma è evidente che finora chi ha dato di più sui migranti è stata l’Italia, ora tocca agli altri”. Un commento poi sull’atteggiamento di Federica Mogherini:”Se mi aspettavo più sostegno sulla Diciotti? Ma no, del caso Diciotti si è parlato molto e in molti dalle opposizioni hanno tentato di strumentalizzare, ma noi facciamo quel che riteniamo meglio per il Paese. Stiamo dando un segnale dopo anni di silenzio. Da parte mia sulla Diciotti ho solo tenuto a ribadire, e lo faccio tuttora, lo straordinario lavoro dei nostri uomini e delle nostre donne della Marina Militare e della Guardia Costiera, e più in generale di tutte le Forze Armate, verso le quali non mancherà mai il mio sostegno”. (agg. di Dario D’Angelo)

TRENTA, “GOVERNO UNITO SU MIGRANTI”

In una intervista all’Huffington Post, la ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha spiegato che sul tema migranti il Governo ha toni diversi ma identica direzione: «Possono cambiare i toni, ma questo è naturale. Le assicuro che io, Luigi Di Maio e Matteo Salvini remiamo tutti nella stessa direzione, al fianco del premier Conte», spiega la grillina nel giorno in cui dall’Europa è arrivata un secco “niet” alla proposta di modificare la Missione Sophia sulla questione sbarchi. «L’Italia non può più farsi carico di un problema che riguarda tutti. Su una eventuale uscita la decisione sarà presa collegialmente dal governo», conferma ancora la Trenta, prima di escludere che l’atteggiamento del Ministro degli Interni contro Macron stia in qualche modo complicando le trattative. «Non sta a me giudicare la credibilità di Macron, io lavoro unicamente per tutelare gli interessi dell’Italia e dei suoi cittadini». 

MELONI, “CI VOGLIONO INVADERE”

Se il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si è detta delusa dalle porte chiuse da parte dell’Europa in merito alla missione Sophia a detta della quale “il cui successo è riconosciuto da tutti”, a pensarla diversamente è invece la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Quest’ultima non avrebbe affatto apprezzato la pressioni del governo sull’Ue per ritoccare la missione sottoscritta dal precedente governo Renzi. “Non condivido la proposta del governo italiano all’Europa rivedere la missione Sophia per distribuire gli immigrati tra tutti i porti europei. Tanto per continuare in altra forma l’invasione e l’islamizzazione dell’Europa”, ha scritto su Facebook. La Meloni ha spiegato che la proposta di FdI sarebbe del tutto differente: “sostituire le missioni di raccolta gommoni con una missione europea per un blocco navale al largo delle coste libiche. Noi non ci rassegniamo all’invasione”, ha aggiunto. La Trenta aveva chiesto a Vienna la creazione di un meccanismo di coordinamento per la scelta del porto di sbarco ma dopo la risposta dell’Europa oltre che la delusione è giunta anche la sensazione di un’Italia sola. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

MOGHERINI “NON SMANTELLARE”

Federica Mogherini ci prova a convincere il Governo italiano a non smantellare la missione Sophia, ma dopo l’ultimo “no” avvenuto in sede Ue sulla proposta italiana a Palazzo Chigi i malumori non sono pochi. L’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera ha spiegato che «sulla missione Sophia spero in un risultato concreto nelle prossime settimane. Non è e non sarà un esercizio facile, ma è un dovere, perché in questi anni abbiamo provato che l’Ue può fare la differenza nel Mediterraneo». A fine riunione a Vienna, la Mogherini ha poi aggiunto che «perdere questo bene sarebbe un grande passo indietro per gli Stati membri e tutta l’Ue». Controcorrente Giorgia Meloni che non condivide la proposta fatta dal Governo per evitare di tenersi tutti gli sbarchi e distribuirli invece in più porti europei: «Non condivido la proposta del Governo italiano all’Europa: rivedere la missione Sophia per distribuire gli immigrati tra tutti i porti europei. Tanto per continuare in altra forma l’invasione e l’islamizzazione dell’Europa. La proposta di Fratelli d’Italia è molto diversa: sostituire le missioni di raccolta gommoni con una missione europea per un blocco navale al largo delle coste libiche. Noi non ci rassegniamo all’invasione», riporta la Presidente di FdI tramite l’agenzia 9Colonne. 

TRENTA, ”ALTRO NO DALL’EUROPA”

«Sulla missione Sophia si gioca la faccia dell’Europa»: lo aveva detto nelle scorse ore il Ministro della Difesa sperando in un incontro positivo con gli omologhi Ue a Vienna. Ecco, non è proprio andata benissimo, almeno leggendo cosa ha appena dichiarato la titolare di Palazzo Baracchini: «Non c’è ancora accordo sulla proposta italiana” di modifica delle regole d’ingaggio dell’operazione Sophia. Mi sento delusa perché ho visto che l’Europa non c’è, ma resto fiduciosa. Ho trovato porte aperte, ma anche chiuse. Crediamo che qualcosa possa cambiare nell’incontro di venerdì», ha spiegato la grillina Trenta direttamente al termine della riunione di Vienna. La proposta italiana, presentata ad inizio agosto e discussa oggi, mirava ad introdurre una rotazione dei porti di sbarco per i migranti, oltre ad un coordinamento che assegni il porto al Paese competente. «Finora abbiamo accolto tutti i migranti da soli. Occorre cambiare le regole. Nel 2015 ci siamo assunti la responsabilità politica di far nascere la missione Sophia. Allora si riteneva che l’azione in acque extra-territoriali sarebbe stata solo una prima fase. Le cose in Libia sono andate diversamente e la presenza di Sophia dura ormai da tre anni».

SALVINI: “VALUTIAMO SE CONTINUARE MISSIONE SOPHIA”

L’operazione Sophia – nominata ufficiale European Unione Naval Force Mediterrean, EUNAVOR Med) è una operazione militare lanciata dall’Unione Europea in conseguenza ai troppi naufraghi avvenuti nell’aprile 2015 che hanno coinvolto diverse imbarcazioni che trasportavano migranti e richiedenti asilo dalla Libia, di fatto sostituisce e segue l’operazione Mare Nostrum messo in atto dal Governo Letta-Renzi a partire dal 2013. Ad oggi è la Guardia Costiera italiana che si occupa per la quasi totalità di responsabilità degli interventi nel Mediterraneo, ma col nuovo Governo Conte l’Italia chiede di poter modificare delle parti consistenti dell’operazione: oltre a quanto già detto dalla Trenta, l’Italia richiede anche che il principio Sar (ricerca e soccorso) valga più di quello geografico, come già previsto dall’ultimo aggiornamento della convenzione del Mare, che Malta si è rifiutata di ratificare. Proprio perché invece al momento tutti gli sbarchi invece avvengono in Italia, il Ministro Salvini ha fatto sapere dopo la deludente riunione di Vienna «Se dall’Europa arriverà l’ennesimo no dovremo valutare se continuare a spendere soldi per una missione che sulla carta è internazionale ma poi gli oneri ricadono solo su un Paese».





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