Boccia vs Calenda su Lega al Governo/ Ultime notizie Confindustria, ex ministro: “E’ debole e confuso”

- Davide Giancristofaro Alberti

Calenda vs Boccia “Confindustria ufficialmente della Lega”. La replica “Non sa neanche organizzare una cena”. Duro botta e risposta nelle scorse ore

calenda_carlo_lapresse Carlo Calenda (Lapresse)

Continua il botta e risposta tra Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico e esponente del Partito Democratico, e Vincenzo Boccia, numero uno degli industriali: causa scatenante la Lega al Governo e una dichiarazione del capo degli industriali. Nelle ultime ore Calenda ha rincarato la dose su Twitter: “Un colpo al cerchio e un colpo alla botte. La confusione regna sovrana. Siamo leghisti e non commentiamo la manovra. Ops siamo andati troppo in là torniamo qualche metro indietro. Confuindusria”, in risposta a un follower. E ancora: “Per la verità non pensò affatto che la categoria (imprenditori) sia debole e neanche le associazioni settoriali e locali con le quali ho lavorato molto bene. Penso che #boccia sia debole e opportunista. Ed è cosa molto diversa”. E sono attese repliche nelle prossime ore. Nel frattempo è arrivato il commento di Antonio Rinaldi, economista vicino a Paolo Savona: “Per una volta che Boccia della Confindustria dice cose sacrosante come sospendere il giudizio sulla manovra prima di vederne gli effetti, Calenda fa volare gli stracci! Forse ha paura che il DEF avrà effetti positivi per il Paese?”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“MAI VISTO UNA DEBOLEZZA COSI'”

La polemica politica sulla manovra si infiamma con lo scontro velenoso tra Carlo Calenda e Vincenzo Boccia. Già ieri lo stesso ex ministro dello Sviluppo economico aveva notato come Confindustria non fosse allineata completamente sulle posizioni di opposizione, come si aspettava. «Il giorno in cui la Borsa è in caduta libera e lo spread schizza – aveva twittato – Confindustria critica il nervosismo dei mercati e finge di non conoscere i contenuti del Def pur di non prendere posizione sul Governo. Mai vista una debolezza così. Gli imprenditori italiani meritano di meglio». Calenda aveva accusato Confindustria di aver levato una «voce flebile», spiegando che «la mancanza di coraggio è sintomo di una fragilità della classe dirigente economica che è parte non secondaria della crisi italiana». E questa era fino a ieri la cosa che lo aveva stupito di più in questi mesi. (agg. di Silvana Palazzo)

“MAI NESSUN PRESIDENTE SI È DICHIARATO PER UN PARTITO”

Continua il botta e risposta a distanza tra Carlo Calenda e Vincenzo Boccia, con l’ex ministro dello Sviluppo Economico che ha accusato il capo degli industriali di aver pronunciato un endorsement nei confronti della Lega e ha parlato per questo motivo di “Confindustria leghista”. Alla replica di Boccia, che aveva accusato l’esponente del Pd di non essere in grado di organizzare neanche una cena (in riferimento a quella saltata con Renzi, Gentiloni e Minniti) Calenda ha risposto su Twitter:”Caro Boccia io ho organizzato impresa 4.0, Piano Made in Italy, Strategia Energetica Nazionale, norma sulle imprese energivore etc. Prendere lezioni da chi organizza solo cene e convegni e ha quasi fatto fallire l’unica azienda che possiede, il Sole24ore, mi sembra troppo”. Calenda ha anche risposto agli utenti che gli facevano notare come Confindustria sia praticamente da sempre “governativa” e ha citato l’esempio di un avversario politico come Silvio Berlusconi:”Non è vero Massimiliano. Quando Berlusconi avviava l’Italia a quota 500 e anche prima (Assise di Vicenza) la Confindustria reagì e anche molto duramente.  Mai nessun presidente di Confindustria si è apertamente dichiarato per un partito politico dal ventennio in poi”. (agg. di Dario D’Angelo)

ORFINI, “SUDDITANZA PSICOLOGICA DI CONFINDUSTRIA NEI CONFRONTI DEL GOVERNO”

Duro botta e risposta tra Carlo Calenda e Vincenzo Boccia. È proprio quest’ultimo a innescare la miccia esprimendo apprezzamenti per la Lega. Difficile ricordare un presidente di Confindustria che apertamente sposa non solo un governo, ma addirittura un partito. Per questo è arrivato subito il commento dell’ex ministro dello Sviluppo economico. Nello scontro a distanza si è inserito il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini: «Ho l’impressione che ci sia un po’ di sudditanza psicologica nei confronti di questo Governo da parte di Confindustria». E quindi ha proseguito: «Se si guarda al merito delle scelte che questo esecutivo sta facendo, dubito che gli imprenditori siano convinti di potersi fidare». Orfini, che da Pontecagnano (Salerno) è intervenuto sul botta e risposta Boccia-Calenda, si è poi rivolto direttamente al presidente di Confindustria: «Lo deve spiegare agli imprenditori veneti che quando è stato varato il Decreto Dignità si sono rivoltati contro le scelte di Lega e M5S». (agg. di Silvana Palazzo)

CONFINDUSTRIA SPOSA LA LINEA DELLA LEGA

L’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, se le sono dette senza esclusione di colpi, anche se a distanza. Lo scontro è avvenuto per una querelle sulla Lega ed è nato dopo le dichiarazioni del numero uno degli industriali: «Di questo Governo – ha detto il rappresentante di Confindustria, al termine dell’assemblea – crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini. Abbiamo grandi aspettative nei confronti della Lega – ha aggiunto Boccia, parlando con i giornalisti – c’è un rapporto storico di molti nostri imprenditori con i Governatori della Lega in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia».

IL TWEET DI CALENDA

A Calenda tali parole non sono andate a genio, e attraverso il proprio profilo Twitter ha replicato così a Boccia: «La Confindustria è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l’Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo etc. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso». A questo punto è intervenuto di nuovo Boccia, che senza troppi peli sulla lingua ha ribattuto all’ex Ministro dicendo: «Ha parlato di una Confindustria appiattita e non ha avuto parole tenere nei nostri confronti. In realtà Calenda non è neanche in grado di organizzare una cena a casa sua con i compagni di partito». Chiaro il riferimento alla famosa cena del Pd organizzata dall’ex titolare del Mise, poi miseramente fallita.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie

Ultime notizie