Persecuzione cristiani in Somalia/ Ex leader musulmano scopre Gesù e gira il Paese convertendo i fedeli

- Raffaele Graziano Flore

Dalla Somalia arriva la storia di un ex leader musulmano che, convertitosi al cristianesimo, adesso si definisce "un cacciatore di uomini" e converte al gente nonostante le persecuzioni

islam_preghiera_1_lapresse_2016 LaPresse

L’EX MUSULMANO DIVENTATO “CACCIATORE DI UOMINI”

In un suo articolo apparso di recente sul Mission Network News, il giornalista statunitense Greg Kelley ha raccontato una curiosa storia accaduta in Somalia, un Paese in cui, a fronte di una percentuale di quasi il 99% di musulmani, i credenti di altre religioni subiscono continuamente persecuzioni da parte degli estremisti islamici. Infatti, anche se lo stato africano resta uno dei più pericolosi per chi si professa cristiano, l’adesione ai valori del Vangelo è in continua crescita grazie all’opera di conversione portata avanti da singole persone che scelgono di rischiare tutto pur di seguire Gesù. E, secondo Kelley, una storia di conversione sembra spiccare sulle altre dato che vede coinvolto proprio un ex leader di spicco della comunità musulmana somala: il soggetto in questione, infatti, ha scelto di abbracciare il cristianesimo ed è stato a tal punto fulminato dall’adesione alla nuova religione da essersi dato il nomignolo di “cacciatore di uomini” proprio per via dell’opera di conversione che ha intrapreso con altri suoi connazionali. Kelley ha infatti raccontato che quest’uomo ha cominciato a viaggiare in giro per il Paese, fondando anche tre nuove chiese e portando addirittura 15 famiglie a conoscere la dottrina di Cristo.

LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI IN SOMALIA

A detta del giornalista statunitense, questa storia è importante perché fa capire a chi non vive in queste realtà quanto sia difficile e quale sia il prezzo da pagare per coloro che si professano credenti in Cristo, nonostante lo facciano con grande gioia, proprio come questo ex leader musulmano. Infatti, come è noto, la Somalia è stata definita da parte di Open Doors USA la “seconda peggiore nazione per i cristiani” nella World Watch List, dietro solo la Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un: il sistema tribale che vige qui e che rappresenta quella che Kelley chiamata una “informal way of government” è ancora troppo resistente alla modernizzazione, all’ingresso della partecipazione democratica nella società e anche alla concessione della libertà di culto per i religiosi di fede cristiana. “I cristiani che convertono i musulmani dall’Islam devono affrontare feroci persecuzioni, nonché il martirio” spiega ancora il giornalista nel suo articolo, aggiungendo pure come la pena consista spesso in pubbliche ed umilianti esecuzioni, condotte secondo la legge della Shari’a e basate anche sul minimo sospetto.





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