Corea del Nord, Kim “a maggio stop test nucleari”/ Russia, Giappone e Usa insieme per Coree: è pace mondiale?

- Davide Giancristofaro Alberti

La Corea del Nord chiude il sito per gli esperimenti nucleari, Kim: “Non sono il tipo che usa queste armi”. Nuova mossa verso la pace mondiale da parte del leader nordcoreano

kim_jongun_nordcorea_4_lapresse_2016 Kim Jong-un, leader della Nord Corea (LaPresse)

Prima gli Stati Uniti, poi il Giappone e ora anche la Russia: è un “pace” mondiale e non più una guerra, l’impressione qualche mese dopo i timori per un attacco nucleare nella Penisola coreana. Il premier giapponese Shinzo Abe ha fatto sapere, dopo il vertice tra Nord e Sud di venerdì scorso, che «Tokyo cercherà di creare un’opportunità per parlare col Nord e per normalizzare i rapporti diplomatici con l’aiuto di Moon, se necessario, che si è detto felice di costruire un ponte tra i due Paesi». Mentre intanto è pronta la road map verso la denuclearizzazione preparata da Mike Pompeo (Segretario di Stato Usa) e il governo di Pyongyang, anche la Russia torna a farsi sentire sul fronte caldo delle due Coree: Vladimir Putin nelle ultime ore ha avuto una lunga telefonata con il presidente sudcoreano Moon Jae-in per rinsaldare ancora di più i buoni rapporti. «Durante la telefonata è stato confermato l’impegno di Mosca per contribuire ulteriormente alla normalizzazione dei legami tra Corea del Sud e Corea del Nord. In particolare, la disponibilità della Russia a promuovere ulteriormente l’interazione concreta tra Corea del Sud e Nord è stata confermata, attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e progetti energetici», spiega una nota ufficiale del Cremlino. Putin ha sottolineato più volte che la tabella di pace fornita da Cina e Russia mesi fa sta finalmente facendo vedere i veri frutti, «Le questioni di attualità dell’agenda bilaterale sono state discusse per l’ampliamento della cooperazione reciprocamente vantaggiosa in vari settori, concordando il calendario dei contatti al più alto livello», ha concluso il Cremlino. (agg. di Niccolò Magnani)

PAPA, “PREGO PER LE DUE COREE LIBERE”

Durante il Regina Coeli in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha di nuovo rivolto un appello di preghiera per la situazione in Corea del Nord: «Accompagno con la preghiera l’esito positivo del Summit inter-coreano di venerdì scorso e il coraggioso impegno assunto dai leader delle due parti a realizzare un percorso di dialogo sincero per una penisola coreana libera dalle armi nucleari». A breve ci sarà l’ancora più importante vertice tra Trump e il dittatore di Pyongyang e anche in quella occasione il Santo Padre pregherà assieme a tutta la Chiesa cristiana per un unico, decisivo, obiettivo, la pace. «Prego il Signore perché le speranza di un futuro di pace e più fraterna amicizia non siano deluse e perché la collaborazione possa proseguire portando frutti di bene per l’amato popolo coreano e per il mondo intero». Intanto emergono i primi rumors sul possibile luogo del vertice storico tra Usa e Corea del Nord: Mongolia o Singapore i due luoghi privilegiati, secondo le fonti autorevoli in mano all’Ansa. «Le soluzioni andrebbero incontro alla mancanza di un aereo nella flotta di Pyongyang capace di sostenere voli a lungo raggio», spiega l’agenzia Ansa. (agg. di Niccolò Magnani)

E SE KIM STESSE BLUFFANDO?

La svolta moderata di Kim Jung-on è sotto gli occhi di tutti. In poche settimane si è passati dal temuto dittatore nordcoreano, a paladino della pace, o quasi. Prima l’incontro con la Cina, quindi il vis-a-vis con il capo della Cia, e infine, la stretta di mano con tanto di baci e abbracci con il presidente sudcoreano Moon. Ora un altro passo in avanti verso la pace, l’annuncio della dismissione del sito di Punggye-ri, dove si svolgono gli esperimenti nucleari. Il disarmo nucleare è un tema cruciale per la stabilità mondiale, ed è invocato dalle principali potenze, a cominciare dagli Stati Uniti. Ci si domanda quindi se Kim non stia solo bluffando su questo punto. La zona in questione è stata infatti colpita da un tremendo terremoto di magnitudo 6.3 nel settembre del 2017, provocato tra l’altro dagli stessi esperimenti nucelari, che ha danneggiato gravemente parte del sito in questione. Non è che per caso il leader nordcoreano abbia capito che i suoi laboratori sotto il monte Mantap siano ormai inutilizzabili e che stia quindi sfruttando l’occasione a proprio favore? Meglio andarci cauti forse, e prima di alzare al cielo la bandiera della pace, aspettiamo le prossime mosse dell’astuto Kim. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

L’ANNUNCIO DI KIM

L’ufficio di presidenza di Seul ha confermato l’annuncio di Pyongyang sulla chiusura imminente dei siti per i test dell’arma nucleare di Kim Jong-un: «la chiusura di Punggye-ri, nel nordest del Paese, sarà fatta in pubblico». Il dittatore di Nord Corea ha anche aggiunto che ci sarà per l’occasione l’invito agli esperti sulla sicurezza Usa e della Corea del Sud, ma anche ai giornalisti: «alcuni dicono che stiamo chiudendo il sito non più funzionate, ma voi vedrete che abbiamo due ulteriori tunnel che sono più grandi degli esistenti e che sono in buone condizioni», ha ricordato Yoon Young-chan il portavoce del presidente di Seul Moon Jae-in. Il successo della “diplomazia” di Trump sta avendo i suoi effetti con la situazione diametralmente cambiata rispetto solo a qualche mese fa: Kim Jong-un non vuole l’arma nucleare e i test continui se vi è pace con gli Usa e la vicina Sud Corea, o almeno così è quanto afferma pubblicamente. Non si dovrà ripetere la «dolorosa storia della Guerra di Corea, dobbiamo prendere misure necessarie per evitare che qualsiasi confronto militare possa accadere», ha aggiunto il dittatore di Pyongyang nelle ultime ore tramite l’agenzia Yonhap. (agg. di Niccolò Magnani)

COREA DEL NORD CHIUDE SITI NUCLEARI

Proseguono i passi in avanti verso una maggiore stabilità nel mondo, grazie all’inatteso senso di pace del leader della Nord Corea, Kim Jung-on. Come sottolineato da svariati organi di informazione, a cominciare da IlPost, il forse ex dittatore nordcoreano ha annunciato che a breve chiuderà e smantellerà il proprio sito per gli esperimenti nucleari. Situato in una zona montuosa a nord della penisola, precisamente a Punggye-ri, è ritenuto la principale struttura per gli esperimenti di questo tipo di armamenti, svolti in un intricato sistema di tunnel che sorgono sotto il monte Mantap. Kim ha confessato che il sito verrà chiuso entro maggio, commentando la decisione con tali parole: «Non sono il tipo di persona che spara con armi nucleari contro la Corea del Sud, il Pacifico o gli Stati Uniti».

UNA MOSSA FONDAMENTALE IN VISTA DELL’INCONTRO CON TRUMP

E ancora: «Se ci riuniamo con regolarità con gli americani per cementare la fiducia e loro promettono di non farci guerra o invaderci perché mantenere un arsenale nucleare e vivere in condizioni così dure?». Una decisione basilare proprio in vista dell’incontro che ci sarà fra circa un mese fra Kim e Donald Trump, il vis-a-vis che probabilmente sancirà definitivamente la pace nel mondo, o per lo meno, fra oriente e occidente. Il presidente della Corea del Nord si è altresì impegnato a far visitare a giornalisti ed esperti internazionali il sito nucleare smantellato, una volta che appunto la dismissione sarà avvenuta. Curiosità: la Corea del Nord adotterà a breve il fuso orario di quella del Sud, avanti di mezz’ora.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori

Ultime notizie di Russia

Ultime notizie