Massacro Gaza, Israele nel mirino Onu/ Raid su Hamas, Lega Araba e Turchia: “Netanyahu giudicato da Corte Aja”

- Niccolò Magnani

Medio Oriente, a Gaza nuovi raid di Israele contro Hamas: "usano i bambini come armi, non credete agli ipocriti nel mondo", attacca Gerusalemme. Scontri sulla Striscia con i palestinesi

palestina_guerra_terrorismo_gaza_lapresse_2016 Ancora scontri sulla Striscia di Gaza (LaPresse)

Il collega Meotti sul Foglio l’ha chiamata la “Nakba” dell’opinione pubblica: tanto in Italia quanto nel mondo, in special modo negli uffici centrali dell’Onu, Israele è visto come il demonio a seguito dell’ennesima mattanza avvenuta sulla popolazione palestinese in manifestazione anti-Stato Ebraico sul confine di Gaza. La “catastrofe” che alcuni giorni fa i palestinesi ricordavano a 70 anni dalla prima Nakba per l’esodo imposto durante la guerra civile con il neonato Stato Israele, ora si abbatte contro Netanyahu che viene visto dalla comunità internazionale come pericolo e mina vagante per i processi di pace in Medio Oriente. La Lega Araba con il proprio segretario Nabil al Arabi ha chiesto ufficialmente una inchiesta internazionale per poter indagare su quanto visto a Gaza per «crimini di Israele contro l’umanità», commessi lo scorso 14 maggio. Dopo quella mattanza e la morte di 60 palestinesi (di cui 50 però erano guerriglieri di Hamas, hanno confermato gli stessi vertici della società armata) anche la Turchia chiede l’intervento della giustizia mondiale contro lo Stato Ebraico: «Israele dovrebbe essere giudicato dal Tribunale penale internazionale dell’Aja per il “massacro” di Gaza», ha spiegato il Ministro degli Esteri del Governo Erdogan,  Mevlut Cavusoglu. L’Egitto, va detto, prova una mediazione tra i due Paesi rendendosi conto che lo stesso Israele è messo nel mirino dai vicini popoli arabi, ma la situazione è sempre sul filo della escalation anche perché Europa e Onu è sempre meno schierata a difesa della democrazia di Gerusalemme e più rivolta alle istanze dei palestinesi, che nel frattempo invece che essere diretti dall’Olp sono per lo più guidati da Hamas.

RAID ISRAELE CONTRO POSTAZIONI HAMAS A GAZA

Nella notte e in queste prime ore della mattina, Israele ha lanciato una nuova offensiva contro Hamas che prima e dopo la mattanza di Gaza ha invocato l’eliminazione dello Stato Ebraico dalla faccia del Medio Oriente. Per l’OIp invece c’è la assoluta necessità di creare due stati per due popoli, anche se resta il problema del leader Abu Mazen sempre più “debole” nel gestire l’intera situazione, non solo a Gaza, e “sostituito” nella leadership dal gruppo terroristico di Hamas. I mezzi aerei e di terra dell’esercito israeliano hanno attaccato delle postazioni strategiche del gruppo armato lungo tutta la Striscia di Gaza per provare a frenare il tentativo di invasione “pacifica” che da settimane prosegue, con relativa strage di palestinesi manifestanti uccisi sul confine dallo stesso esercito di Tel Aviv. Stando alle parole del portavoce delle forze di difesa israeliane (l’Idf), «sono stati attaccati obiettivi terroristici appartenenti ad Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Quattro obiettivi sono stati attaccati in un compound militare, compresi edifici e infrastrutture terroristiche. Altri tre obiettivi sono stati colpiti in un impianto di produzione di armi».

LE NUOVE ACCUSE CONTRO HAMAS

L’attacco è stato mandato a segno dopo che nella città di Sderot i palestinesi guidati da Hamas hanno mitragliato alcune case e compiuto diversi scontri a fuoco con i militari dell’Idf per l’intera giornata di ieri: «L’organizzazione terroristica di Hamas è l’unica responsabile per quello che sta succedendo dentro e fuori la Striscia di Gaza – ha concluso il portavoce – e pagherà le conseguenze degli atti di terrore compiuti da Gaza contro i cittadini e la sovranità di Israele. L’Idf è determinato a continuare le sue missioni e ad assicurare la sicurezza dei cittadini di Israele», si legge sull’Ansa. Mentre prosegue la forte condanna della comunità internazionale – Usa esclusi – contro lo stato di Netanyahu per la mattanza orrenda avvenuta sulla Striscia il giorno dell’inaugurazione dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, il ministro della Difesa Lieberman difende la scelta di usare la forza in quella circostanza. «I leader di Hamas sono dei cannibali che usano dei bambini come armi. Il loro obiettivo è di far sollevare il blocco a Gaza, ma non per far ripartire l’economia e parlare di coesistenza, quanto per contrabbandare armi e creare un modello Hezbollah», attacca durissimo il potente ministro israeliano. Poco fa in un tweet sempre Lieberman aggiunge, «Non ascoltate il coro di ipocriti nel mondo. Possiamo solo immaginare cosa sarebbe successo se uno di questi terroristi fosse entrato nelle nostre comunità. È nostro dovere impedirgli di raggiungere il nostro territorio e farci del male». Le conferme in effetti arrivano dai comandanti di Hamas che ha affermato di avere perso 50 guerriglieri tra i morti di Gaza di due giorni fa.





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