NICARAGUA, CARDINALE AGGREDITO IN CHIESA DI PARAMILITARI/ Ultime notizie, la denuncia di Monsignor Baez

- Paolo Vites

Forze militari e paramilitari aggrediscono fisicamente i vertici della Chiesa del Nicaragua, paese da tre mesi in rivolta contro la dittatura sandinista

nicaragua-manifestazioni Manifestazione in Nicaragua contro il regime sandinista

La situazione in Nicaragua è dunque particolarmente tesa, con gli ambienti ecclesiastici che sono in rotta col Governo locale, che ha tollerato gravissimi atti di repressione verso la Chiesa. Monsignor Baez ha denunciato in prima persona, con grande coraggio, l’aggressione subita: “Assediati da una folla che voleva entrare nella basilica di San Sebastián a Diriamba, sono stato ferito, picchiato nello stomaco, mi hanno strappato le insegne episcopali e aggredito verbalmente. Sto bene, grazie a Dio. La basilica è stata liberata e anche coloro che erano lì.” La paura è che l’escalation di violenza possa continuare anche nei prossimi giorni, e il Vaticano si aspetta una ferma risposta del Governo del Nicaragua in merito, altrimenti la crisi diplomatica potrebbe diventare estremamente grave. (agg. di Fabio Belli)

IL VATICANO SOSPENDE IL DIALOGO

Mentre nel Paese, per volere del Governo, va in scena una gigantesca operazione di repressione denominata “Operacion Limpieza” (vale a dire “pulizia”), sta facendo ancora discutere l’aggressione perpetrata all’interno di una Chiesa in Nicaragua da parte di alcuni esponenti delle forze paramilitari ai danni di un cardinale e di un nunzio apostolico. Tornando sull’episodio, il quotidiano cattolico “Avvenire” parla esplicitamente di una caccia nei confronti dei porporati, dal momento che stanno aumentando gli episodi di violenza nel Paese, come peraltro denunciato anche da diverse associazioni a difesa dei diritti umani, senza contare poi i saccheggi a cui sono stati sottoposti alcuni luoghi di culto cristiani. Anche per questo motivo, dopo che proprio Papa Francesco aveva parlato nel suo Angelus “dell’amato popolo del Nicaragua”, rivolgendo un appello in suo favore, ecco che nelle ultime ore pare essere stato interrotto il dialogo tra Vaticano e le autorità nicaraguensi dato che il dialogo stesso richiede “il rispetto della libertà e della vita”, condizioni che attualmente Oltreoceano non sono garantite. (Agg. di R. G. Flore)

I VESCOVI, “NON ABBIAMO PAURA”

«Mai visto una cosa così in Nicaragua»: il Cardinal Brenes all’Agenzia Fides commenta così quanto avvenuto nelle scorse ore nelle dure repressioni che il Governo dei sandinisti ha comunicato a perpetrare anche contro il clero ufficiale, con l’orrendo episodio dell’aggressione nella Basilica di San Sebastian. «Siamo stati aggrediti con una forza brutale», ha denunciato il Cardinale aggredito che accusa senza mezzi termini il Presidente Ortega che definiva solo qualche giorno fa i vescovi “un gruppo di golpisti”. Sul profilo Facebook della diocesi di Managua, Brenes ha scritto poi «Non siamo andati a compiere un’azione violenta, siamo andati nelle parrocchie a consolare i nostri sacerdoti, per accompagnarli nella sofferenza, ciò nonostante abbiamo subito questa aggressione e abbiamo sofferto tutto questo in nome di Cristo. Noi ci sentiamo deboli davanti a questa aggressione però la Parola del Signore ci dice ‘Ti basta la mia forza, ti basta la mia grazia», conclude il Cardinale. Per il vescovo ausiliare di Managua, Mons. José Silvio Baez,  «La Chiesa cattolica andrà avanti, non ha paura», confermando il grado di dialogo e non violenza da un lato ma anche la decisa posizione di non indietreggiare quanto un potere dispotico arriva a minare la vita e la libertà dei cittadini, chiunque essi siano. (agg. di Niccolò Magnani)

IL GOVERNO REPRIME IL CLERO

Attacco senza precedenti in Nicaragua nei confronti dei vertici della Chiesa cattolica. Come si sa nel paese è in corso quella che può definirsi una rivoluzione, dove le violenze vengono commesse dalle forze al potere, i rimasugli di quel movimento sandinista di sinistra che negli anni 80 andò al potere con la violenza contro un regime di stampo fascista. Il FSLN è tornato al governo 11 anni fa tramite libere elezioni, diventando un sistema dittatoriale e oppressivo di estrema sinistra accusando chi è contro di loro di essere automaticamente di destra, ma non è così. La Chiesa ha da subito preso le parti del popolo, dei contadini e degli sfruttati di un regime che si definisce di sinistra ma pratica un neo liberismo oltranzista  in un clima di terrore.

NICARAGUA, AGGREDITI CARDINALE E NUNZIO APOSTOLICO

Quello che è successo ieri è l’atto più grave compiuto dai sandinisti:  il card. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, il suo ausiliare, mons. José Silvio Báez, e il nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente mentre si recavano alla chiesa di san Sebastiano, a Diriamba, dove volevano mostrare solidarietà ai fedeli che da giorni sono rinchiusi nella chiesa assediati dalle forze del governo. Strattonati e insultati dai militari, Monsignor Bàez è stato ferito a un braccio e gli è stata strappata la croce che indossava. Ma non è il solo caso: Erick Diaz, parroco di una città a 164 chilometri dalla capitale ha dichiarato che l’abitazione del leader locale del Movimento 19 aprile che si oppone al tiranno Daniel Ortega è stata incendiata e distrutta mentre un giovane militante è stato ucciso dalle forze militari e paramilitari. Negli ultimi tre mesi le persone uccise sarebbero 300 e duemila i feriti, da quando il 18 aprile è esplosa la protesta contro la riforma della sicurezza sociale voluta dalla dittatura.







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