RIFORMA PENSIONI 2018/ Quota 100 con penalizzazioni, la Uil dice no (ultime notizie)

- Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni 2018, ultime notizie. Quota 100 con penalizzazioni, la Uil dice no. Tutte le novità e le news sui principali temi previdenziali di oggi, 27 settembre

matteo_salvini_10_lapresse_2018 Matteo Salvini (LaPresse)

PROIETTI (UIL): NO A QUOTA 100 CON PENALIZZAZIONI

L’idea di introdurre Quota 100 con delle penalizzazioni è solo l’ultima ipotesi che circola in tema di riforma delle pensioni. Ovviamente la Uil sul tema, ha fatto sapere Domenico Proietti, è contraria. “Occorre continuare a cambiare la Legge Fornero, reintroducendo una reale flessibilità di accesso alla pensione tra i 62 e a 63 anni, senza alcuna penalizzazione”, fa sapere il Segretario confederale della Uil in una nota, che poi aggiunge: “Se il Governo si decidesse a convocarci e a confrontarsi con i sindacati, si potrebbero trovare buone soluzioni”. Le confederazioni sindacali stanno in effetti chiedendo da diverso tempo all’esecutivo di riaprire il confronto sulla previdenza, ma al momento non è giunta alcuna risposta da parte del ministro competente in materia, ovvero Luigi Di Maio. Vedremo se prima dell’approvazione della Legge di bilancio ci sarà un incontro tra Governo e parti sociali.

M5S: RESISTENZE DI TRIA SU SUPERAMENTO LEGGE FORNERO

Luigi Di Maio, parlando coi giornalisti alla Camera, ha detto che c’è ancora tanto lavoro da fare per mettere a punto la Legge di bilancio, ma ha spiegato anche di essere ottimista di natura. Tuttavia sembra che stiano emergendo nuove tensioni tra il Movimento 5 Stelle e il ministro Giovanni Tria, stavolta sulla riforma delle pensioni. La notizia viene riportata da alcuni siti e TgCom24 va più nel dettaglio, scrivendo che fonti pentastellate hanno riferito che “non solo reddito di cittadinanza ma anche la riforma della Fornero e le pensioni di cittadinanza sono conditio sine qua non per l’ok alla manovra”, ma “sul superamento della Fornero ci sarebbe una forte resistenza da parte del titolare del Mef Giovanni Tria”. Eppure ancora oggi il ministro aveva evidenziato che qualcosa nel sistema pensionistico attuale non va. Resta quindi da capire se Tria ha o meno riserve specifiche su alcune delle proposte di cui si parla in questi giorni, Quota 100 in particolare.

TRIA RILANCIA STAFFETTA GENERAZIONALE

Giovanni Tria, parlando davanti alla platea di Confcommercio, ha detto che occorre risolvere “alcune difficoltà che si sono trovate nell’applicazione della Fornero, bisogna accompagnare l’uscita dalle imprese di un personale che è diventato molto anziano a favore dei giovani”. “La famosa staffetta generazionale non riguarda l’età ma le competenze”, ha spiegato il ministro dell’Economia, secondo quanto riportato da Lapresse. Intanto alla Camera è stata richiesta “l’urgenza” nella calendarizzazione dei lavori dell’Aula per quanto riguarda il ddl anticorruzione e la proposta per il taglio delle pensioni d’oro avanzata dal Movimento 5 Stelle. Secondo quanto scrive Radiocor, una decisione sui relativi tempi di discussione verrà presa nella prossima seduta della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, convocata per domani alle 17:00. 

LE CONSIDERAZIONI DEL CODS

Cresce l’attesa per la messa a punto della Legge di bilancio, anche per quel che riguarda il capitolo riforma delle pensioni. Orietta Armiliato, in un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, fa presente come le tante promesse della maggioranza di Governo non siano facili da mantenere, posto che le risorse sono limitate. Difficile sperare che le coperture possano saltare fuori come conigli dai cilindri dei maghi. “Le mie sono considerazioni razionali e oggettive, non certo politiche men che meno partitiche perché pare proprio che le cose siano andate e stiano andando così….lasciando alla polvere una serie di provvedimenti possibili che sono compresi nella piattaforma unitaria, dove risiede anche quello relativo al riconoscimento e valorizzazione del lavoro di cura per le donne”, aggiunge Armiliato.

LEGA APPOGGIA PENSIONE DI CITTADINANZA

La Lega, per bocca di Claudio Borghi Aquilini, fa capire che non mancherà il suo sostegno a un intervento per aumentare le pensioni minime a 780 come chiesto dal Movimento 5 Stelle. “Come tutte le manovre relative a reddito e pensione di cittadinanza, se l’intento è quello di venire incontro a categorie in difficoltà siamo d’accordo: la misura è nel contratto di governo e la appoggiamo. Non sono misure che vengono proposte da noi, ma se bisogna fare un accordo bisogna essere in due e si fanno le cose che vanno bene anche loro. Io sono del parere che per dare una vita dignitosa a un anziano, la cifra di 780 euro è più compatibile con quelle che possono essere le esigenze rispetto ai 500 euro. Bisogna però stare attenti che non vadano a chi non ne ha bisogno”, ha detto a TgCom24 il deputato del Carroccio.

LEONARDI SU QUOTA 100

Con un intervento su Democratica, il sito di informazione del Pd, Marco Leonardi non nasconde che il partito non deve certo evitare un po’ di sana autocritica, ma spiega che non si può dire che abbia ignorato i deboli. In questo senso ricorda che “tutti gli sforzi di questi anni per superare la legge Fornero delle pensioni sono state rivolte ai più deboli, permettendo uscite anticipate ai lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare in minore età e, con l’Ape sociale, ai disoccupati, agli invalidi, ai parenti di primo e secondo grado che assistono disabili e ai lavoratori gravosi. La decisione di intervenire sulle pensioni a partire da questi ultimi mi sembra molto ‘di sinistra’”. Leonardi aggiunge anche che le attuali promesse sulla riforma delle pensioni devono fare i conti con i vincoli di bilancio e occorre vedere come diventeranno realtà visto che “l’intervento sulle pensioni sembra una controriforma che cancella l’ape sociale e favorisce i ricchi con quota 100”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SALVINI

Partecipando alla trasmissione Quarta Repubblica, in onda su Rete 4, Matteo Salvini ha ribadito l’intenzione del Governo di fare una riforma delle pensioni che sarà parte integrante della Legge di bilancio. Una riforma che punterà anche a creare posti di lavoro per i giovani. “Se io riesco a mandare in pensione l’anno prossimo tre o quattrocentomila italiani che si sono spaccati la schiena, qual è il risultato che ottengo? Che libero tre o quattrocentomila posti di lavoro per quei giovani che Vittorio Feltri dice che stanno a casa o vanno al bar e invece, se li metti alla prova, i giovani italiani cominciano a lavorare domani mattina. Perché noi stiamo perdendo i migliori giovani in giro per il mondo”, ha detto il vicepremier, che ha aggiunto come non sia possibile riuscire a cancellare subito la Legge Fornero. “Certo, non riesco a togliere le tasse a tutti subito, a cancellare Equitalia subito, a mandare in pensione tutti subito, però facciamo una manovra economica che fa ripartire”, ha spiegato.

Quanto ai rapporti con il Movimento 5 Stelle, Salvini ha fatto capire che nonostante le differenze ci sono degli obiettivi comuni che i due partiti di governo vogliono raggiungere: “Siamo due forze politiche, non posso decidere tutto da solo. Se per i 5 Stelle questa è una priorità e quello c’è nel contratto di governo, io rispetto il contratto di governo. I soldi che noi stiamo trovando li mettiamo in riduzione di tasse, per i piccoli, e soprattutto in smantellamento di quella legge che ha bloccato il mondo del lavoro per gli anziani e per i giovani, che è la Legge Fornero”, ha detto.





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