Consultazioni Fico, Governo M5s-Pd/ Quirinale: Martina alle 11, Di Maio alle 13. Renzi-Calenda, accordo ko

- Davide Giancristofaro Alberti

Consultazioni Governo: Fico vede domani alle 11 Martina e alle 13 Di Maio. Accordo M5s-Pd, Renzi e Calenda lo bocciano: ultime notizie, le scelte di Mattarella e le divisioni dem

martina_renzi_orfini_Pd_lapresse_2017 Pd, Martina e Renzi (Foto: LaPresse)

È stato ufficializzato il calendario del secondo giro di Consultazioni che il Presidente della Camera Roberto Fico dovrà tenere domani mattina prima di salire al Colle a riferire da Mattarella il risultato del suo mandato esplorativo. Alle ore ore 11 si terrà il vertice a Montecitorio tra Fico e il quartetto del Pd con Martina, Marcucci, Delrio e Orfini; alle ore 13 invece tornano alla Camera Di Maio, Toninelli e Grillo per limare gli ultimi dettagli di un accordo di governo possibile anche se non ancora certo. Al termine delle due consultazioni, Fico si recherà al Quirinale per raccontare l’esito del suo mandato, in attesa che Mattarella prenda una decisione che potrebbe a questo punto essere fissata per lunedì (dopo le Elezioni in Friuli Venezia Giulia, ndr) o metà della prossima settimana quando la Direzione eventuale del Partito Democratico avrà votato in merito all’esecutivo unitario con i Cinque Stelle. «Nel Pd alcuni vogliono evitare un esecutivo a trazione leghista – sottolinea Martina -. Noi dobbiamo essere rispettosi di ogni opinione e ragionare da comunità. Ben sapendo che sarà molto difficile. Ma soprattutto che se si è arrivati a questo punto non è certo per colpa del Pd». I dem però restano molto divisi a riguardo, con Renzi, Calenda e Orfini schierati del tutto contro l’accordo con Di Maio e con Rosato che ammette «Le distanze tra noi e il movimento 5 Stelle sono abissali, enormi siamo stati avversari per cinque anni non per caso ma per profondi motivi di divergenza sui programmi. Questo non va dimenticato nell’affrontare con senso di responsabilità il mandato che il capo dello Stato ha assegnato al presidente Fico. Ma il fatto di iniziare, come avvenuto, e di aver avuto un incontro con Fico non vuol, dire che si può  arrivare a un approdo di costruire un governo insieme». (agg. di Niccolò Magnani)

RENZI FA SONDAGGIO IN PIAZZA: “VUOI ACCORDO CON M5S?”

Per Salvini un Governo Pd-M5s tradirebbe il voto degli italiani; per Calenda e Cuperlo, un governo del genere porterebbe alle loro dimissioni dal partito e per la base in rivolta di molti elettori M5s e anche dem, questo accordo non s’ha da fare. Eppure Martina e Di Maio vanno avanti e si “apprezzano” a distanza: per il segretario del Pd, durante la celebrazione del 25 aprile, fa sapere «Da Di Maio ho apprezzato le parole nette e chiare con cui ha chiuso la Lega. Se il rischio è di consegnare il Paese a delle derive pericolose, è necessario che il Pd faccia la sua parte. Dobbiamo essere all’altezza di questo passaggio molto complesso e ragionare come comunità». Non solo, aggiunge una strigliata all’ex segretario dem «Ora il mio suggerimento è di abbandonare gli hashtag. Se mi rivolgo a Renzi? Non è una questione personale, abbiamo bisogno di tutte le forze del partito democratico per fare questo passaggio». Poco prima infatti l’ex premier aveva inscenato in piazza a Firenze un breve “sondaggio-spot” ai presenti: «E te lo faresti un governo con i Cinquestelle?», con le svariate risposte che si uniscono in un solo messaggio, «assolutamente no». Sui social aveva invece espresso ancora parecchia perplessità sull’accordo con i dem, invitando i vertici (Martina) a decidere un passaggio in Direzione per votare sull’accordo. I dem però sono spaccati, molto più di quanto già sembri in queste ore: ad esempio Calenda su Twitter striglia pesantemente Renzi, nonostante rimanga uno dei suoi più fedeli ammiratori del progetto di governo passato. «Renzi è stato uno dei migliori PDC ita. Ma se ti dimetti ti dimetti. Non ti dimetti da PDC x chiedere elezioni dal giorno dopo e poi da segretario x continuare a farlo via Orfini e compagnia. È dannoso per lui e per il PD. Meglio dentro una segreteria collegiale a viso aperto». (agg. di Niccolò Magnani)

RIVOLTA BASE M5S: “SIETE TRADITORI”

È rivolta: non degli elettori del Partito Democratici che, seppur perdenti alle urne, si vedono un probabile accordo con chi li ha insultati per anni chiamandoli in svariato ordine “mafiosi, incompetenti, traditori dello Stato” e via dicendo. No, la rivolta dopo il possibile e tentato accordo tra Pd e M5s arriva dal mondo dei Cinque Stelle: la grande maggioranza di italiani che ha scelto il Movimento alle Elezioni del 4 marzo ora si sente “tradita” dalla scelta di Di Maio di andare col partito “perdente” per un improbabile “governo del cambiamento”. Sulla pagina Facebook di Di Maio e del Movimento 5 Stelle da ieri si sono scatenati haters “improvvisati” che non accettano le decisioni del capo politico da loro investito negli scorsi mesi pre elettorali. «Ritorniamno al vaffa e ci prendiamo il 50», o ancora, «Sono contrario a qualsiasi accordo con il Pd e se il Pd dovesse dire di si io andrò via e mi tessererò con la Lega», o altro ancora «traditori se andate col Pd veniamo a prendervi a casa!».

Insomma, una rabbia continua e tesissima che ovviamente non rappresenta l’intero elettorato ma che esprime comunque una reazione non positiva all’ipotesi di un governo dem-grilini con la benedizione del Presidente Fico che in questo mandato esplorativo potrebbe raccogliere più della Casellati al giro precedente. Sul lato dem, intanto, Matteo Renzi si dice scettico assai nell’accordo di governo: in una ricostruzione-retroscena di Repubblica a firma Tommaso Ciriaco, l’ex premier non si metterebbe di traverso rispetto all’intesa ma considera fallimentare il tavolo se non passerà da lui stesso che detiene ancora una maggioranza nel partito. Ce l’ha con Martina, in sostanza, per come ha gestito finora la vicenda e potrebbe richiedere un passaggio in Direzione Pd per poter arrivare ad un giudizio chiaro se accettare o meno le “lusinghe” di Di Maio. (agg. di Niccolò Magnani)

FASCINO, “ABBIAMO ALTERNATIVE?”

Impazza su Twitter la protesta dei democratici renziani, che si schierano apertamente contro un eventuale governo di inciuci fra il PD e il Movimento 5 Stelle. Il segretario generale del partito, Martina, ha fatto capire che potrebbe essere questa una delle strade percorribili, ma c’è il rischio di un’ulteriore spaccatura fra i Dem. Non mancano comunque gli esponenti del PD favorevoli ad un eventuale accordo con Di Mario, come ad esempio l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, che attraverso il proprio profilo Twitter ha scritto: «A chi si interroga e ha dei dubbi su un eventuale governo Pd-M5s chiedo quali siano le alternative. A questo punto o spingiamo di nuovo Di Maio nelle braccia di Salvini per un governo dannoso per il Paese. O si torna al voto ma questo non cambierebbe le cose». Della stessa posizione è Andrea Orlando, ex Ministro della Giustizia, che pensa che l’accordo fra PD e M5S meriti una chance: «Sono d’accordo con Maurizio Martina. Se il Movimento 5 Stelle dichiara archiviato il tavolo con la Lega, il Pd deve tener conto della novità. La Direzione, da convocare al più presto, si confronti ed esprima sul nuovo scenario una posizione condivisa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

APERTURA DEL PD AL M5S

I Democratici aprono al Movimento 5 Stelle, con la conseguenza che il PD si spacca. Non vi è ancora l’ufficialità ma qualcosa si sta muovendo in tal senso ed entro la prossima settimana ci potrebbe essere l’apertura definitiva, o il ritorno alla chiusura. A quel punto si capirà come proseguirà la vita dei Dem, e soprattutto, se ci sarà ancora una forte componente renziana all’interno dello stesso partito. Un fatto fondamentale quest’ultimo, visto che i grillini sapranno di conseguenza su quanti voti potranno contare. In questa situazione sta cercando di mediare, non senza difficoltà, il segretario generale del PD, Maurizio Martina. Nel contempo, in molti stanno assediando Renzi, per tentare la via dell’alleanza con i grillini, di modo da poter tornare a governare il paese, scenario tutt’altro che negativo visti i dati delle elezioni del 4 marzo riguardanti il centro-sinistra.

#SENZADIME

Una situazione tutt’altro che semplice però, visto che su Twitter stanno fioccando le proteste proprio dei renziani nei confronti di una possibile alleanza con il M5S, e nelle ultime ore è divenuto virale l’hashtag #senzadime. Del resto il Movimento di Di Maio ha sempre considerato Renzi come il primo nemico, e il popolo dell’ex Premier non vuole finire fra le braccia degli stessi, anche per una questione di orgoglio. La cosa certa è che trovare un’intesa fra il PD e il Movimento non sarà affatto facile, e se mai avverrà, è possibile che sia il Capo dello Stato, Mattarella, a deciderlo. Intanto Martina ha parlato con Fico, Presidente della Camera, elencandogli tutti i cento punti del programma PD e non soltanto le proposte concordate negli ultimi giorni, punti in cui vi sono anche le proposte di Renzi e di Gentiloni…





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