DI MAIO, “GOVERNO CON SALVINI O VOTO”/ Consultazioni Mattarella, M5s: “premier condiviso ma niente tecnici”

- Davide Giancristofaro Alberti

Governo, ultima offerta Di Maio a Salvini: centrodestra, vertice decisivo a Palazzo Grazioli. Consultazioni Mattarella, leader M5s "governo con Lega o subito al voto", le tre condizioni

dimaio_salvini_lega_m5s_porta_porta_lapresse_2018 Di Maio e Salvini (Foto: LaPresse)

Luigi Di Maio, accompagnato da Danilo Toninelli e Giulia Grillo, è uscito dalle Consultazioni al Colle con Sergio Mattarella e ha tracciato la linea già vista ieri nell’intervista tv: «che pazienza di Mattarella con le altre forze politiche!. Abbiamo fatto di tutto in 2 mesi, contratto di governo su modello tedesco: con la Lega abbiamo avuto 50 giorni di dialogo in cui si chiedeva di togliere Berlusconi, loro volevano tutta la coalizione e il premier». Per Di Maio poi l’incarico di Fico ha aperto uno spiraglio per accordo con Pd: «seconda interlocuzione che ci è costata di più, i nostri attivisti non vogliono accordo con Pd e l’abbiamo pagata. Siccome importante era il contratto allora abbiamo deciso di continuare dialogo, ma poi Renzi in tv ha rovinato e chiuso tutto: a quel punto ne FI ne Pd volevano il M5s al governo, oggi però siamo in un’altra fase».

LA “NUOVA” FASE DI DI MAIO

La nuova partita per Di Maio vede un rinnovato dialogo, in pochi giorni, con Salvini: «ieri ho detto che io sono disponibile con Salvini un presidente del Consiglio “terzo” che possa rappresentare contratto di governo Lega-M5s, con condizioni non trattabili. Reddito di cittadinanza, abolizione legge Fornero e legge anticorruzione per evitare fuga giovani all’estero. Le ho poste ieri: io non ho mai impedito un contratto di governo, non ho mai fatto barricate per il premier». Ancora non sa cosa succederà il leader M5s, ma ha ribadito che oltre questo schema ideato dal 5 marzo non si può andare e quindi al di là delle valutazioni che farà Mattarella, «io dico che non siamo disponibili a votare fiducia a governi tecnici per evitare altri governi del 2011. Senza condizioni per un governo politico, allora si torna al voto e sarà un ballottaggio: da un lato M5s dall’altro il Centrodestra. Noi non volevamo arrivare a questo punto, per tornare al voto, ma gli altri hanno portato a questa situazione. Ce stato molto cinismo e valutazioni legate a partiti e non il bene del Paese: se Terza Repubblica deve essere, politici fanno passo indietro e i cittadini un passo in avanti». 

STRAPPO CENTRODESTRA?

È cominciato da circa mezz’ora il vertice del Centrodestra a Palazzo Grazioli, che potrebbe anche essere l’ultimo, prima del possibile strappo tra Salvini e Berlusconi: si cerca una quadra, con il leader della Lega incalzato da un Di Maio “ossessivo” nel richiedere il veto a Forza Italia e Fratelli d’Italia per un governo Lega-M5s, e dall’altro pressato nel non voler strappare il Centrodestra che al momento vincerebbe in tutte le consultazioni elettorali nazionali e locali. Un bel dilemma confermato anche ieri sera nel vertice riunito senza un esito positivo, rimandando tutto a stamattina prima delle Consultazioni al Quirinale: secondo il retroscena di Amedeo La Mattina su La Stampa, il leader di Forza Italia avrebbe detto al leghista che o permette l’appoggio esterno al governo Salvini-Di Maio oppure ci sarà uno strappo doloroso in cui sarà il Carroccio ad aver tradito per andare a finire con i Cinque Stelle. Berlusconi vuole convincere poi Salvini ad appoggiare un Governo “del Presidente”, cosa che però il giovane Matteo non intende minimamente fare, rilanciando sul “tradimento degli elettori” se alla fine si arriva ad accordi con il Pd renziano. «Ogni nome che verrà dal Quirinale avrà comunque un profilo tecnico: il possibile premier del presidente non farebbe quelle cose che la Lega e M5S voglio fare», riporta La Stampa sui timori del giovane Salvini. Insomma un altro bello stallo e dalle Consultazioni si dovrebbe capire la linea di Palazzo Grazioli: se FI chiederà un Governo istituzionale a Mattarella allora Salvini sarebbe pronto allo strappo, viceversa.. (agg. di Niccolò Magnani)

VERTICE A PALAZZO GRAZIOLI, STRAPPO O ACCORDO?

Dopo due mesi d’attesa è probabilmente questa la notte decisiva per le sorti del governo. L’ultima offerta di Luigi Di Maio a Matteo Salvini prima dell’ultimo giro di consultazioni con il presidente Mattarella. E chissà, forse anche l’ultimo vertice del centrodestra unito. Se così sarà lo scopriremo tra poco, ma la sede del summit tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia non poteva che essere Palazzo Grazioli, la residenza romana di Silvio Berlusconi che tanti incontri decisivi ha già ospitato in questi anni. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, Berlusconi è arrivato poco dopo le 20. Un quarto d’ora dopo è stata la volta di Giorgia Meloni, mentre l’ultimo ad arrivare – accompagnato dal fido Giancarlo Giorgetti – è stato Matteo Salvini, l’ospite più atteso della serata che dovrà dire agli alleati di coalizione se intende accettare la proposta di Di Maio di formare un governo Lega-M5s affidato ad un “terzo nome” o se invece vuole mantenere il centrodestra unito. (agg. di Dario D’Angelo)

FI TUONA CONTRO DI MAIO, “SPETTACOLO SURREALE”

Dopo due mesi di stallo domani va in scena il quinto giro di consultazioni: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sentirà nuovamente i partiti. Potrebbe essere il round decisivo, visto che il capo dello Stato non intende più aspettare. Stasera il centrodestra proverà a trovare una linea unitaria nella riunione fissata con i tre leader. Le parole di Luigi Di Maio, pronunciate da Lucia Annunziata, sono piaciuta alla Lega, ma resta il nodo relativo al veto a Silvio Berlusconi, per il quale è intervenuta anche la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, che ha risposto duramente al capo politico del MoVimento 5 Stelle. «Basta tatticismi e soprattutto basta veti contro FI e Berlusconi. Lo spettacolo offerto anche oggi da Luigi Di Maio è inaccettabile e surreale», ha dichiarato Bernini, secondo cui quello di oggi è un appello alla divisione del centrodestra che lo ha sconfitto in Molise e Friuli Venezia Giulia. «Addirittura arriva a paventare, con parole gravissime, l’implementazione di tensioni democratiche nel Paese, ove il suo partito non dovesse andare al potere», ha aggiunto Bernini. La capogruppo FI al Senato ha poi ribadito un concetto che spesso ha espresso Berlusconi: «Sono interlocutori a dir poco inquietanti e che l’unica speranza di un governo per l’Italia è a partire dal centrodestra e dal suo programma». (agg. di Silvana Palazzo)

GELMINI CONTRO M5S: “VUOLE DIVIDERE IL CENTRODESTRA”

Luigi Di Maio è pronto a scegliere con Matteo Salvini un premier terzo per dare un governo all’Italia a due mesi dalle elezioni politiche. Fonti della Lega hanno espresso apprezzamento per le parole di apertura pronunciate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle e ribadiscono l’indisponibilità verso qualsiasi governo del presidente. Ma lo stesso non si può dire di Forza Italia, del resto Di Maio ha ribadito il veto a Silvio Berlusconi. «Ancora una volta Luigi Di Maio mette in scena un goffo e reiterato tentativo di dividere il centrodestra. Rispediamo al mittente queste inaccettabili intromissioni», il commento di Mariastella Gelmini,  capogruppo di Forza Italia alla Camera, in una nota. «È l’ennesima invasione di campo per provare a coprire le sue debolezze, le sue difficoltà e il fallimento del M5s. La nostra coalizione è più che mai coesa», ha ribadito Mariastella Gelmini. (agg. di Silvana Palazzo)

“PD? UNICO OBIETTIVO ERA IMPEDIRE GOVERNO M5S”

Le voci sulla rinuncia alla premiership sono state confermate da Luigi Di Maio, che ha rilanciato l’accordo con la Lega e ribadito il veto a Forza Italia. Il MoVimento 5 Stelle ora attende la risposta del centrodestra, che si riunirà stasera a Palazzo Grazioli. «L’idea è un contratto di governo su un governo M5S-Lega. Oltre non si va. Vogliamo fare un governo politico con la Lega su determinati punti», ha dichiarato Di Maio a Raitre. Il leader M5s ha parlato anche di Matteo Renzi e del mancato accordo con il Partito democratico: «Ha meravigliato un po’ tutti l’intervista di Renzi da Fazio che ha fatto saltare il tavolo. Non credo che il Pd e il reggente Martina aprissero ai Cinque Stelle senza aver consultato il partito internamente. Ora sento il Pd dire “ci siamo a un governo istituzionale”. Dunque l’unica preoccupazione era impedire al M5S di governare al costo di andare al governo con il centrodestra, questo lo dovranno spiegare ai loro elettori». (agg. di Silvana Palazzo)

SVOLTA M5S LEGA? “MA NON C’È SPAZIO PER BERLUSCONI”

Matteo Salvini sapeva da tempo che Luigi Di Maio era disposto a fare un passo indietro: lo ha rivelato il capo politico del MoVimento 5 Stelle a “Mezz’ora in più” da Lucia Annunziata. Di Maio però ha precisato che la sua apertura alla Lega prevede dei paletti ben precisi: il premier deve piacere a loro, non c’è spazio per Berlusconi. Il leader dei Cinque Stelle ha dunque ribadito il veto a Silvio Berlusconi. «Confermo che vogliamo un contratto di governo tra M5S-Lega, oltre non si va. Ora la risposta spetta alla coalizione di centrodestra», ha dichiarato Di Maio. Stasera potrebbe ricevere segnali importanti, visto che è previsto l’incontro a Palazzo Grazioli tra Salvini, Berlusconi e Meloni. Se dovesse arrivare una risposta negativa? «Se dovesse arrivare un’altra chiusura, anche in virtù di quello che vedo nei sondaggi, non avremmo alcun problema nel ritornare al voto», la risposta decisa di Di Maio. Quando gli è stato chiesto perché questa ipotesi non è emersa prima, il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha replicato: «La mia persona rappresentava un argine a non mollare il presidente consiglio dei ministri a tutto il centrodestra, anche a persone che non eravamo disposti a mettere nella compagine di governo come Berlusconi. Il dialogo non è andato avanti perché c’è il tema del centrodestra». (agg. di Silvana Palazzo)

GOVERNO, DI MAIO A SALVINI: “SCEGLIAMO IL PREMIER”

L’apertura ipotizzata è davvero arrivata: Luigi Di Maio è pronto a lavorare con Matteo Salvini per dare un governo al Paese. «Ok a un premier terzo ma con impegno sul programma», ha dichiarato il leader del MoVimento 5 Stelle a “Mezz’ora” su Raitre. «Se l’ostacolo sono io scegliamo insieme il nome del presidente del Consiglio», ha precisato Di Maio da Lucia Annunziata. I pentastellati sono disponibili dunque a fare un passo indietro sulla premiership. «A Salvini dico: mettiamoci attorno a un tavolo e scegliamo insieme una personalità politica che possa rappresentare due forze politiche, Lega e M5S, che insieme rappresentano più della metà dell’elettorato». Di Maio ha lasciato intendere che Salvini sia già informato. Nessun veto, se non ad un premier del centrodestra. «Se il punto è realizzare delle cose per il popolo italiano, e l’ostacolo è Luigi Di Maio premier, allora dico a Salvini: scegliamo insieme un presidente del consiglio, a patto che realizzi reddito di cittadinanza, abolizione della Fornero e una seria legge anticorruzione», spiega Di Maio. Salvini ha fatto un passo indietro, oggi Di Maio: il prossimo sarà Silvio Berluosconi? «Io faccio un passo indietro, Salvini fa un passo indietro, ma c’è un’altra persona che deve farlo. Quando Berlusconi ha cominciato la sua esperienza politica, io facevo il primo anno di liceo. Nella Terza Repubblica i cittadini fanno un passo avanti e i politici fanno un passo indietro», ha aggiunto Di Maio. (agg. di Silvana Palazzo)

M5S RISPONDE OGGI ALLA LEGA IN TV?

Sono ore decisive per trovare un accordo: Matteo Salvini ha fatto la sua ultima offerta al MoVimento 5 Stelle proponendo un accordo per un governo a tempo che possa portare ad una nuova legge elettorale e Luigi Di Maio non ha chiuso totalmente al leader della Lega. La trattativa è ripresa. E c’è l’idea di un premier terzo: cioè né Salvini né Di Maio. Da venerdì quel filo che si era spezzato tra Lega e M5s è stato ricucito. Sono ripartiti i contatti tra i vertici, anche se «la via continua a rimanere stretta». Anziché respingere subito l’idea, il discorso non è crollato e i ponti non sono stati tagliati. Il capo politico M5s sembra aver preso una pausa di riflessione prima di esprimere la sua risposta formale all’ultimatum di Salvini per la formazione di un governo a tempo. La verità molto probabilmente si conoscerà oggi quando Di Maio sarà ospite nella trasmissione di Lucia Annunziata: lì molto probabilmente potrebbe dire la sua ultima parola sulla vicenda. (agg. di Silvana Palazzo)

M5S E LEGA, CONTATTI IN CORSO PER GOVERNO “A TEMPO”

È in corso il confronto tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio: i leader di Lega e MoVimento 5 Stelle sono in contatto, anche in queste ore. La possibilità che si arrivi ad un accordo di governo è minima, ma – come riportato dal Sole 24 Ore – i pentastellati stanno valutando l’apertura alla proposta di Salvini per un governo di sei mesi che eviti l’esercizio provvisorio e l’aumento automatico dell’Iva, per modificare così la legge elettorale e resuscitare il premio di maggioranza. Tutto si deciderà nelle prossime ore, prima del terzo giro di consultazioni. Del resto il Capo dello Stato non intende aspettare oltre: procederà autonomamente affidando l’incarico per la formazione del Governo a una personalità «terza», se dai colloqui non emergerà il superamento dello stallo. Stasera è previsto un vertice tra Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni per decidere la posizione del centrodestra in vista delle consultazioni. Berlusconi non vuole le elezioni ma neppure può smarcarsi da Salvini. Il puzzle resta complicato. (agg. di Silvana Palazzo)

DI MAIO: “SACRIFICO PREMIERSHIP, MA AD UNA CONDIZIONE”

Qualcosa sembra smuoversi in vista della formazione di un governo credibile. Sono infatti davvero meritevoli di attenzione le ultime parole rilasciate dal leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, che ospite presso gli studi di Porta a Porta, su Rai Uno, si dice pronto a sacrificare il proprio ruolo di Premier, pur di iniziare a governare. «Salvini non mi ha mai proposto un nome che non fosse del centrodestra – le parole del pentastellato da Vespa, come riporta La Stampa – voleva che io non facessi il premier e avere Berlusconi nel governo…». Un’apertura velata e sottile, ma comunque importante, visto che per la prima volta, dalle elezioni, Di Maio non indica se stesso come possibile guida del paese. Il numero uno del M5S sta realmente pensando al Sacrificio, ma ad una condizione, che è sempre la stessa: Salvini si deve liberare di Berlusconi.

“UNA SOLUZIONE LA SI TROVA…”

«Guarda che se il problema sono solo io, un modo lo troviamo…», le parole di Di Maio al segretario della Lega durante una telefonata di qualche giorno fa, che fanno capire come tutto sia possibile, basta che non vi sia il Cavaliere a mettere i bastoni fra le ruote. Ora tutto passa nelle mani di Salvini, che per la prima volta sembrerebbe avere campo libero dinanzi a se, con la possibilità concreta di divenire capo del Governo iniziando a lavorare seriamente per l’Italia, ma non sarà facile liberarsi di Silvio Berlusconi, figura carismatica e ancora molto di peso nel Centro Destra, anche perché, senza i voti di Forza Italia (seppur al di sotto delle attese), la Lega non avrebbe vinto le elezioni.





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