Fratoianni: “Su Mare Jonio, altra prova di forza ministro Salvini”



«Si ripete una prova muscolare, una prova di forza, di propaganda da parte del ministro dell’Interno sulla pelle di persone inermi. Non dovrebbero essere Ong e volontari ad organizzarsi per mettere in mare una nave che impedisca che la gente anneghi. Lo fanno perché ormai lo Stato non se ne occupa più». Così il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni intervenendo a Radio Cusano Campus.

«Io penso che salvare la vita sia il primo dovere, prima di qualsiasi dibattito sull’immigrazione. Lo abbiamo visto quello che accade nei campi libici, è un inferno, sono luoghi in cui le persone vengono torturate e stuprate. Quindi il fatto che si giochi una partita tutta muscolare e propagandistica sulla pelle di queste persone inermi lo trovo vergognoso» prosegue.

Quanto alla direttiva del Viminale sul coordinamento dei salvataggi, Fratoianni precisa: «Questa non è una cosa che nasce con Salvini, si è aperta un’autostrada già con Minniti. Quelle persone non dovrebbero mai tornare in Libia perché la Libia non ha porti sicuri. Quando si parla di salvataggi della Guardia costiera libica si parla di un ossimoro. E’ come dire che se qualcuno fuggiva da un campo di concentramento nazista, veniva salvato dall’annegamento in un fiume per essere poi riportato nel campo di concentramento. Aggiungo che la Mare Jonio si è diretta verso Lampedusa per ripararsi dalle condizioni avverse e mettere al riparo i migranti e l’equipaggio. I membri del governo, a cominciare dai leghisti, dovrebbero spiegare perché in questi anni non ha mai partecipato ad una discussione sulla modifica del trattato di Dublino».

Il deputato di Leu ha infine aggiunto: «Penso che ci sia una grande questione che riguarda l’Europa, ma mi domando: qual è la differenza fra trattare con l’Europa facendo sbarcare e mettendo in sicurezza le persone e invece trattare tenendoli in mare? Il problema è che tutto avviene per questioni di propaganda interna, Salvini che lancia l’hashtag ‘porti chiusi’, anche se poi questo provvedimento non esiste».

Poi in tarda mattinata Partito Democratico e LeU hanno chiesto al premier Giuseppe Conte, in Aula alla Camera per le comunicazioni sul Consiglio Ue, di chiarire la posizione del governo sui migranti e far sbarcare i migranti della Mare Jonio, fermando “la cattiveria e l’arroganza del suo ministro dell’Interno” che si appropria di “competenze di altri ministeri”. Interventi accolti da proteste della maggioranza. Il primo a intervenire è Dario Franceschini, che – parlando sull’ordine dei lavori prima che inizino le comunicazioni di Conte – sottolinea che è “un dovere politico e morale esplicitare subito la posizione del governo rispetto a quanto sta accadendo in queste ore al largo di Lampedusa, sulla pelle di esseri umani”.

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Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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