di FRANCESCO PESANTE
Politici nella masseria del boss, poliziotti che rivelano trame oscure della magistratura in registrazioni, lottizzazioni sospette, interessi criminali sul porto. Gli elementi che potrebbero portare allo scioglimento per mafia del Comune di Mattinata ci sono e sarebbero numerosi. La relazione del prefetto Mariani – che ha fatto propri i riscontri della Commissione d’accesso agli atti – è finita sui tavoli del Ministero dell’Interno. Tra circa un mese arriverà il responso. Il lavoro dei commissari è stato lungo e certosino. Sono serviti sei mesi, rispetto ai tre previsti inizialmente, per portare alla luce tutte le questioni più calde, molte delle quali raccontate da l’Immediato.
Ma i verbali del Comitato sicurezza sono riservati e la relazione top secret. Tutto sta avvenendo nel massimo riserbo ma già emerge chiara la presenza di numerosi riscontri che potrebbero portare allo scioglimento. Mattinata come Monte Sant’Angelo? Staremo a vedere. Dalla Commissione filtra cautela e riservatezza. Dopo l’analisi del prefetto e il parere del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, le carte sono finite sul tavolo del competente ministro che dovrebbe interessare della questione il Presidente della Repubblica, depositando la documentazione sui tavoli degli uffici quirinalizi per gli opportuni pareri.
In questi mesi la nostra testata ha pubblicato vari approfondimenti, svelando anche l’esistenza di intercettazioni che coinvolgevano membri dello Stato, come nel caso dell’agente di polizia, D’Apolito che al sindaco Michele Prencipe parlò di incontri tra persone vicine alla vecchia giunta e il boss Antonio “Baffino” Quitadamo nella masseria di quest’ultimo.
Interessi su lottizzazioni
Senza dimenticare le ombre sul porto di Mattinata e la lottizzazione Lamione per la quale appare piuttosto singolare il tentativo di costruire case su un torrente. Una strana pervicacia nel voler modificare a più non posso letti e corsi d’acqua. Il tutto attraverso continue modifiche al perimetro dell’area (con vari – e leggeri – restringimenti) sulla quale edificare. Inoltre in una zona dove è presente una specifica macchia mediterranea e dove sorgono determinate piante, introvabili altrove.
D’altronde in quella valle – a ridosso della caserma dei carabinieri – gli interessi non sono mai mancati. Terreni che varrebbero molti quattrini e sui quali si vuole edificare nonostante i vincoli idrogeologici. I commissari intervenuti per le presunte infiltrazioni criminali hanno posto la loro attenzione anche su questo. Già cinque anni fa, gli interessi del clan locale si erano spostati su quella valle, con tanto di pressioni verso i dirigenti comunali per il mancato rilascio dei permessi. Fece scalpore, all’epoca, l’irruzione di soggetti pregiudicati nelle stanze comunali per convincere chi di dovere a sbloccare le attività.
L’estremo tentativo del sindaco
Di recente il sindaco di Mattinata, Michele Prencipe si è attivato angosciosamente per scongiurare lo scioglimento dell’assise comunale provando a coinvolgere politici influenti che potessero intercedere presso il Ministero dell’Interno, cercando varchi anche presso il Csm. A quanto si apprende, però, quest’ultima notizia è destituita da ogni fondamento.
Ma quello del sindaco aveva tutta l’aria di essere uno scorato e tragico tentativo in extremis per evitare lo scioglimento del comune garganico. Responso finale entro febbraio.