Gino Strada e il ministro “razzista” per chi non conosce il vocabolario

di Francesco Corsi

Razzismo significa dalla definizione Treccani: “Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando”.

Gino Strada, interviene dicendo che alla sua veneranda età non si aspettava di assistere ad un Ministro razzista. Se il significato delle parole è opinabile, allora non serve più né parlare né scrivere.

Torniamo ai grugniti e ai versi che sembrano andare di moda in certe canzoni o in certi atteggiamenti di gente che cammina a quattro zampe legati a catene con maschere da cane, come da alcune espressioni tipiche dei Gay pride sostenitori della babele del costume e della famiglia. Famiglie arcobaleno, dove mammi e babbe si confondono confondendo le idee all’innocenza dei bambini che vedono il mondo in modo assai più naturale e “normale” di quanto lo vedano gli adulti. Anche Gino Strada sembra avere le idee confuse, perché se usasse il vocabolario prima di scrivere o parlare si renderebbe conto che sta parlando a vanvera.

Salvini, infatti, ha sempre dichiarato che la questione non è né sulla superiorità di nessuno a nessuno, né sulla questione del colore della pelle. E’ una questione di costume, di educazione e su questo la razza non c’entra proprio nulla. C’entra piuttosto la capacità di poter integrarsi in una società laddove siano predisposti gli strumenti adeguati. Chiunque piombasse in un altro paese senza arte né parte avrebbe le sue brave difficoltà a sopravvivere e finirebbe facile preda di cattivi consiglieri. Se a questo si aggiunge che non proprio la crema della società africana giunge nel nostro paese, come confermano i numerosi atti di grave delinquenza e una disponibilità economica sconosciuta a veri poveri, allora dobbiamo stare una volta di più in guardia. E decidere con le dovute analisi e precauzioni chi siamo o meno in grado di accogliere.

Caro Gino Strada, come spesso, hai perso una squisita occasione per tacere ed evitare di ricoprirti di ridicolo; perlomeno per chi usa il vocabolario e il cervello.

Per contro, la mamma delle persone sciocche è sempre gravida. I sinistroidi incalliti, presentano caratteristiche simili al folle da manicomio: ovvero sono autoreferenziali, incapaci di confrontarsi, indisposti verso il parere diverso dal loro. Se cerchi di parlare con loro, nella migliore delle ipotesi ti ignorano, oppure ti attaccano a priori. Ti attaccano anche se tu stessi dicendo ciò che affermano loro medesimi. Ti attaccano a priori.. perché ti hanno messo un’etichetta e sei marchiato a vita come un essere indegno e inesistente. E, parimente al folle, negano i fatti. Negano le evidenze. I neri immigrati stuprano e uccidono, ma loro ignorano e pensano sempre al “mito del buon selvaggio”. Le mafie prosperano con le cooperative che trattano la “merce umana” e loro ti maledicono solo perché vuoi difendere casa tua e le tue tradizioni.

Davvero non capisco cosa abbiano nel cervello. La follia… nient’altro che la follia.

Il mondo assoluto che vedono, il loro, fatto di ideologie mostruose analoghe a quelle dei terroristi.

Ed ecco perché trovano sodalizio con gli islamici. Sono altrettanto fanatici contro l’infedele, ovvero colui che la pensa diversamente da loro.

Buona lettura del vocabolario caro Dottor Strada

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