Voucher, Centinaio: "Introduzione nel turismo mi soddisfa a metà"
Politica Lazio

Voucher, Centinaio: "Introduzione nel turismo mi soddisfa a metà"

martedì 31 luglio, 2018

 ROMA, 31 LUGLIO – Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, si è detto “soddisfatto a metà” della reintroduzione dei voucher nel settore del turismo. “Li abbiamo autorizzati solo per il comparto ricettivo, e per questo non sono del tutto contento” ha spiegato il titolare del dicastero.[MORE]

Centinaio ha quindi ricordato come innumerevoli associazioni di categoria abbiano salutato con favore il ritorno dei voucher, sia nel settore del turismo che in quello dell’agricoltura, prendendo invece atto dell’opposizione di alcune sigle sindacali, accusate dal ministro di “dire sempre di no”. L’obiettivo a lungo termine, ad ogni modo, è quello di estendere i voucher a tutto il comparto.

Il rappresentante del Carroccio ha poi tranquillizzato i sindacati sul rischio sostituzione dei contratti stagionali, ricordando che “il voucher serve all’imprenditore per le emergenze. Se sono un albergatore e ho un impiegato malato ma mi arriva un gruppo di persone, devo poter assumere per tre giorni qualcuno, e per questo utilizzo un voucher” ha dichiarato Centinaio.

A soddisfare pienamente il ministro, invece, è l’introduzione dei voucher nell’agricoltura. E le associazioni di categoria sembrerebbero dargli ragione. Per Coldiretti, infatti, sono quasi 50mila i posti di lavoro occasionali da poter recuperare con trasparenza nelle attività stagionali in campagna, dove possono essere impiegati anche studenti che non siano stati operai agricoli negli anni precedenti.

“Uno strumento che semplifica, sia agile e flessibile e risponda ad un criterio di tempestività”, così Coldiretti ha definito i nuovi voucher, sottolineando come ora “occorra fare presto, perché l’estate è il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne, per le attività di raccolta e fino ad arrivare alla vendemmia”.

Centinaio ha poi affrontato anche il tema CETA, accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada, che elimina i dazi su oltre il 90% dei prodotti agricoli. A questo proposito, il ministro ha sottolineato l'impegno a dialogare con il proprio omologo canadese per discutere dei prodotti attualmente rimasti fuori dal trattato e di ulteriori soluzioni per il futuro più a lungo termine.

Paolo Fernandes

Foto: infooggi.it


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