Report settimanale del PCHR sulle violazioni israeliane nei TO

Gaza-PCHR. Le forze israeliane continuano i crimini sistematici nei Territori Palestinesi Occupati.

(3 – 9 maggio 2018)

Un’altra settimana di sangue  dall’ultima offensiva nella Striscia di Gaza del  2014.

  • Le forze israeliane hanno continuato a far uso di forza letale contro i pacifici civili palestinesi nella Striscia di Gaza.

 Un civile palestinese è morto a seguito delle ferite riportate nelle manifestazioni per la Marcia del Ritorno e per Rompere l’Assedio. 

 3 Palestinesi sono stati uccisi nei territori della Striscia di Gaza e un cadavere è stato trattenuto.

– 189 civili palestinesi, tra cui 39 minori, 3 donne, 4 giornalisti e 4 paramedici, sono rimasti feriti durante le proteste pacifiche.

– 11 civili palestinesi, tra cui 1 minore e 1 paramedico, sono stati feriti in Cisgiordania.

  • Le forze israeliane hanno continuato ad aprire il fuoco nelle aree di confine con la Striscia di Gaza.

– Un contadino palestinese è stato ferito nel quartiere est di Shuja’iyah, a est di Gaza.

  • Le forze israeliane hanno condotto 70 incursioni nelle comunità palestinesi in Cisgiordania e 2 nella Striscia di Gaza.

– 100 civili, tra cui 22 minori e una donna, sono stati arrestati.

– 34 di loro, tra cui 10 minori e una donna, sono stati arrestati a Gerusalemme.

  • Le autorità israeliane hanno continuato a creare una maggioranza ebraica nella Gerusalemme est occupata

– Due strutture commerciali sono state demolite a Beit Safafa e al-Issawiyah, e 2 civili sono stati costretti a distruggere una casa e magazzini commerciali.

– L’associazione  colonia  “Ateret Cohnim” ha consegnato alla famiglia di Abu Sneinah un ordine di sfratto dalla casa nel villaggio di Silwan, rivendicando la proprietà dell’edificio.

  • Le forze israeliane hanno continuato nelle attività di insediamento in Cisgiordania.

– 42 dunum sono stati confiscati nel villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme, per motivi di sicurezza.

– 5 locali  residenziali e 5 ovili sono state demoliti mentre 4 pannelli solari sono stati confiscati a Masafer Yatta.

– I coloni israeliani hanno sradicato 14 ulivi, a sud di Nablus, e livellato terre, a ovest di Salfit.

  • Sono stati segnalati 10 attacchi contro pescherecci palestinesi nel Mare di Gaza, ma non sono state registrate vittime.

– Il  motore di un peschereccio è stato danneggiato nel nord della Striscia di Gaza dopo che le forze israeliane vi hanno pesantemente pompato acqua.

  • Le forze israeliane hanno diviso la Cisgiordania in cantoni e hanno continuato a imporre la chiusura illegale sulla Striscia di Gaza per l’11° anno consecutivo.

– Decine di check-point temporanei sono stati istituiti in Cisgiordania e altri sono stati ripristinati per ostacolare la circolazione dei civili palestinesi.

– 6 civili palestinesi sono stati arrestati ai check-point militari in Cisgiordania.

Riassunto.

Le violazioni israeliane del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario nei Territori Palestinesi Occupati sono continuate durante il periodo di riferimento (dal 3 al 9 maggio 2018).

Colpiti.

Le forze israeliane hanno continuato a far uso di eccessiva forza letale contro i civili palestinesi, che hanno partecipato alle manifestazioni pacifiche organizzate nel 42° anniversario della Giornata della Terra, in particolare nella Striscia di Gaza, che è stata testimone di manifestazioni pacifiche lungo il confine orientale della Striscia di Gaza, a cui hanno partecipato diecimila giovani, donne, bambini e anziani palestinesi indifesi.

Venerdì, 4 maggio 2018, la Striscia di Gaza è stata testimone di manifestazioni pacifiche a cui hanno partecipato diecimila civili palestinesi. 169 civili palestinesi, tra cui 31 minori, 3 donne, 4 giornalisti e 4 paramedici, sono stati feriti venerdì. Durante il periodo di riferimento, le forze israeliane hanno ucciso 3 civili palestinesi per uso eccessivo della forza mentre un altro civile è deceduto a seguito delle ferite riportate mentre partecipavano alle dimostrazioni per la Marcia del Ritorno, che si sono svolte  pacificamente durante questa settimana. Durante le manifestazioni, 189 civili palestinesi, tra cui 38 minori, 3 donne, 4 giornalisti e 4 paramedici, sono rimasti feriti; le feriti di 5 di loro sono serie. In Cisgiordania, le forze israeliane hanno ferito 11 civili palestinesi, tra cui 1 minore e 1 paramedico, in incidenti differenti.

Nella Striscia di Gaza, a causa dell’uso di forze letali, il 6 maggio 2018, le forze israeliane hanno ucciso 3 civili palestinesi e trattenuto il cadavere di uno di loro. Il fatto  si è verificato a 10 metri dal confine tra la Striscia di Gaza e Israele, a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Uno delle vittime aveva tentato di raggiungere due persone ferite quando i soldati israeliani gli hanno sparato, uccidendolo. In seguito, sul suo account Twitter, il portavoce delle forze israeliane ha scritto che “dopo l’indagine sul tentativo di entrare furtivamente, è emerso che una cellula composta da 4 persone è arrivata alla barriera di sicurezza per entrare in Israele ed effettuare ‘un sabotaggio'”.

Le indagini del PCHR sottolineano che quei quattro civili non hanno attraversato la recinzione di confine contrariamente alle dichiarazioni del portavoce e sono stati presi di mira ad almeno 50 metri dalla barriera. Le indagini hanno aggiunto che uno degli uccisi arrivava da casa sua dopo aver sentito gli spari e aveva tentato di salvare ed evacuare i civili colpiti. Quindi, le forze israeliane avrebbero potuto non usare una forza così letale, specialmente per il fatto che quei civili erano disarmati.

Fonti mediche dell’ospedale al-Shifa di Gaza hanno dichiarato il 3 maggio 2018 che Anas Abu ‘Aser (di 19 anni) del quartiere al-Sabrah è deceduto a seguito delle ferite subite venerdì 27 aprile 2018, mentre partecipava alle dimostrazioni per la Marcia di Ritorno e per Rompere l’Assedio nel quartiere est di al-Zaytun, a est di Gaza.

L’alto numero di vittime nella Striscia di Gaza dimostra che le forze israeliane continuano a commettere crimini e usano forza eccessiva contro i civili palestinesi in disprezzo delle loro vite e per una decisione politica ufficiale.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli