CATANIA, LA MAFIA CONTROLLAVA IL CEMENTO

Continuano le indagini dei carabinieri le quali hanno accertato che la mafia avrebbe favorito un imprenditore che forniva cemento scadente. Sequestrata la società Conti Calcestruzzi srls con sede a Misterbianco. Cinque arresti.

 

 

CATANIA, LA MAFIA CONTROLLAVA IL CEMENTO –

Nell’ambito dell’indagine del Ros, denominata “Chaos”, sono venuti fuori Nuovi sviluppi, con arresti e sequestri che sono stati eseguiti nella notte tra il 10 e l’11 novembre dello scorso anno nel catanese. Inoltre il quadro indiziario è stato ulteriormente corroborato dalle dichiarazioni delle parti offese e da quelle di collaboratori di giustizia. Il gip del tribunale di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per cinque persone.

Si tratta di Antonio Tomaselli, 51 anni, indicato come reggente della famiglia Santapaola-Ercolano e già detenuto; Rocco Biancoviso, 50 anni, di Scordia; Giuseppe Conti Pasquarello, 56 anni, di Misterbianco; Angelo Di Benedetto, 31 anni, figlio di Santo, quest’ultimo coinvolto nell’operazione Chaos; Alessandro Caruso, 30 anni, di Scordia. Contestualmente è finita sotto sequestro la società Conti Calcestruzzi srls, con sede a Misterbianco, nel catanese.

Nella precedente operazione “Chaos”, era stato arrestato Rocco Biancoviso, adesso raggiunto da un nuovo provvedimento, in veste di affiliato a Cosa nostra catanese – famiglia Santapaola-Ercolano. L’indagato, in “sinergici rapporti” con Tomaselli, avrebbe indirizzato verso quest’ultimo, titolare occulto della Conti Calcestruzzi srls, alcuni imprenditori impegnati nei lavori di posa in opera della fibra ottica, a Catania, così consentendo a Tomaselli di divenire fornitore esclusivo del cemento occorrente per l’esecuzione dell’opera (di qualità scadente e fornito all’impresa a condizioni deteriori rispetto a quelle praticate sul libero mercato).

Per quanto riguarda gli altri indagati, e nella fattispecie: Pasquarello Conti, titolare di fatto della societa’, avrebbe consentito a Tomaselli di esercitare il controllo pieno ed esclusivo sulla stessa, della quale risultava essere socio occulto e unico dominus. Mentre, Angelo Di Benedetto e Alessandro Caruso, in conseguenza del rinvenimento di mezzi d’opera rubati ad alcuni imprenditori e dopo gli arresti eseguiti nell’ambito dell’operazione Chaos, avrebbero tentato di farsi consegnare 5.000 euro, quale compenso per la restituzione, così favorendo l’associazione mafiosa Mazzei, denominati ‘carcagnusi’, cui Santo, padre di Angelo, ne fa parte.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*