DOCUMENTO DEI VESCOVI SICILIANI AI POLITICI – LA RISPOSTA DI MICCICHÈ

La Conferenza Episcopale Siciliana ai politici: «No a privilegi per pochi burocrati». Risponde il presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè: «Basta strali contro politici, non ad ingerenze in campagna elettorale».

 

 

DOCUMENTO DEI VESCOVI SICILIANI AI POLITICI – LA RISPOSTA DI MICCICHÈ –

I vescovi siciliani nel documento finale della Conferenza Episcopale Siciliana presieduta dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina dopo la chiusura dei lavori a Palermo scrivono: «I Vescovi, attenti ascoltatori del grido dei poveri, manifestano convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso». I vescovi riprendono le polemiche politiche dei giorni scorsi sul possibile innalzamento degli stipendi dei burocrati dell’Assemblea regionale siciliana finora fissati a un massimo di 240 mila euro l’anno. Secondo la Cesi: «Per parte loro le Chiese di Sicilia assicurano che continueranno a venire incontro alle diverse povertà, nelle forme suggerite localmente dalla fantasia della carità, utilizzando anche le risorse derivanti dai fondi dell’otto per mille che i contribuenti destinano alla Chiesa cattolica».

Non si è fatta attendere la risposta del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, replicando al documento della Conferenza Episcopale Siciliana, proprio sui cosiddetti stipendi d’oro dei burocrati dell’Ars, aveva affermato: «Convinta condivisione alla denuncia di quanti, anche presbiteri, hanno evidenziato la distanza tra il sentire della nostra gente e le prospettive di chi è interessato a salvaguardare i privilegi economici di pochi burocrati, a discapito di chi non ha un livello di vita dignitoso». E aggiunge: «Se è reale il loro interesse nei confronti delle azioni che la politica intende intraprendere per aiutare chi vive in povertà, i vescovi siciliani si informino direttamente con chi ha questa responsabilità, anziché lanciare strali attraverso comunicati stampa».

E ancora il presidente spiega: «Il documento dei vescovi siciliani non tiene conto del primo incontro dell’amministrazione con le sigle sindacali dell’Ars alle quali è stato proposto di mantenere i tetti stipendiali uguali a quelli percepiti fino allo scorso 31 dicembre. Non ci sarà, cioè, nessun aumento contrattuale ed eventuali nuovi assunti avranno stipendi ridotti». Concludendo Miccichè afferma: «I vescovi siciliani farebbero bene ad informarsi prima di lanciare accuse generiche alla politica. Anche per non ingenerare confusione nella campagna elettorale già iniziata per il rinnovo del Parlamento nazionale».

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