Il referente di “Libera” a Caserta presenta il suo libro contro la camorra

Giovanni Solino: "Ho sentito il dovere di utilizzare la mia esperienza per trarre qualche linea guida"

da sinistra: Emilia Noviello, Rossella Fierro, Gianni Solino e Francesco Iandolo

da sinistra: Emilia Noviello, Rossella Fierro, Gianni Solino e Francesco Iandolo

Avellino -  Questa mattina ha lasciato il segno presso il Circolo della Stampa la conferenza di presentazione del libro ‘Il cratere. Che fine hanno fatto i ragazzi di Camorra? ’ scritto da Giovanni Solino, referente del coordinamento provinciale dell’Associazione ‘Libera contro le mafie’. “Un testo che va letto due volte: prima tutto d’un fiato e poi lentamente. Non si tratta di sola analisi storica, Gianni si focalizza sulle macerie, quello che resta…”, ha precisato la giornalista Rossella Fierro.  “Un libro che dà voce- ha commentato la referente di Libera Avellino, Emilia Noviello- alla parte di popolazione che ha scelto di non sottostare al potere camorristico. Il testo si basa su avvenimenti della provincia di Caserta, ma il suo messaggio è adattabile a tutti i contesti in cui, nonostante lo sforzo delle forze dell’ordine, non si riescono ad evitare certe situazioni”.

A prender parola anche il presidente della cooperativa sociale ‘Oasi Project’ nata nel 2009 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati, alla quale è stata affidata un villa bunker a Quindici riconvertita poi nel ‘Maglificio 100Quindici Passi”. “Già il titolo del testo- ha sottolineato Francesco Iandolo-  fa molto pensare. Che fine fanno, che cosa fanno questi ragazzi che restano? E’ emblematica la situazione della nostra realtà perché il nostro, quello del maglificio, è ancora un caso unico e isolato perché non ci sono vere iniziative di azione e di riscatto. I primi ad avere questa responsabilità sono i grandi partiti nazionali, nessuna scelta dalla classe dirigente, nessun progetto di sviluppo per un futuro diverso. Ed è facile immaginare che i migliori abbiano lasciato il territorio. Non c’è nulla che prova ad invertire la tendenza ad andarsene dal nostro Paese. C’è bisogno di trattenere qui le migliori menti…”.

Al centro l'autore, il referente di "Libera" a Caserta Giovanni Solino

Al centro l’autore, il referente di “Libera” a Caserta Giovanni Solino

Carica di forza l’intervento dell’autore di ‘Il cratere. Che fine hanno fatto i ragazzi di Camorra?’ che ha deciso ancora una volta di rompere il silenzio ed urlare contro il sistema della Camorra. “Voglio fare una premessa: sono il referente di ‘Libera’ Caserta - ha esordito così Giovanni Solino- e ho avvertito il dovere di utilizzare la mia esperienza, la mia conoscenza per trarre qualche strategia, linea guida”. Infatti, questo libro è nato dall’esigenza di spiegare, soprattutto alle nuove generazioni, la dittatura della criminalità su tanti territori di Italia perché come ha spiegato lo scrittore: “Noi non siamo attrezzati a capire che cos’è la dittatura delle camorre. Ma i ragazzi che vivono nei luoghi di Camorra diventano camorristi o comunque hanno molte possibilità di diventarlo. Le persone che gestiscono i beni commerciali o le scuole o altre strutture non conoscono le realtà, non hanno spesso i mezzi per gestire e si finisce per fare sbagli su sbagli”. Proprio da questo deriva lo spreco di denaro pubblico e l’errata gestione di situazioni delicate come il riutilizzo dei beni confiscati e non solo … “Anche i centri di accoglienza per gli immigrati- conclude Solino- sono gestiti male, a volte ci si ritrova dinnanzi a situazioni indescrivibili. E non è semplice parlare di azioni camorristiche nei luoghi in cui vengono a verificarsi, di soldi mal spesi e di progetti sbagliati, ma bisogna partire dai più giovani, dalle scuole per migliorare”.

Source: www.irpinia24.it