Avellino – Messo in campo il tema “Immigrazione e integrazione sociale nelle aree rurali”

Presente il sindaco De Magistris che spiega quello che accade in termini di accoglienza a Napoli

WhatsApp Image 2019-05-08 at 22.30.40Avellino -” Immigrazione e integrazione sociale nelle aree rurali” questo il tema che si è tenuto questo pomeriggio alle ore 18:00 presso la sala blu del Carcere Borbonico. Fenomeni ai quali non gli si da l’importanza che meritano non tenendo in considerazione l’opportunità che possono offrire alle aree rurali. In questo caso bisogna capire in che modo se oggettivamente il fenomeno  degli immigrati è un opportunità o un rischio. In merito al tema del convegno parla il Presidente del Gal Partenio Luca Beatrice: “Il dibattito che noi abbiamo promosso riguarda un tema molto concreto e reale nella vita di tutta la nostra comunità, non soltanto per la l’Italia ma tutta la Campania. Si tratta di affrontare la questione dell’immigrazione e di tutte le implicazioni che esso comporta, sia in termini di sicurezza, etici, di accoglienza e di gestione dei flussi in modo tale che ci possa essere un vantaggio anche per chi accoglie. Papa Francesco ha detto” io credo che chi è costrettoha lasciare il proprio paese debba essere accolto con umanità ma i governi devono regolare i flussi “, questo è il punto regolare i flussi stando attenti a valorizzare i sistemi come gli Sprar che rendono possibile l’integrazione vera nel tessuto sociale, lavorativo ed economico. Io penso che rispetto a questo bisogna fare una riflessione e anche il governo e il Parlamento dovrebbero riflettere per fare in modo che ci possa essere un’inversione di tendenza e favorire l’integrazione che può essere utile anche nei nostri territori rurali”. In merito alla battaglia mossa dal Ministro Matteo Salvini continua Beatrice: “Io penso che il decreto di sicurezza debba essere rivisto. Se non si ragiona in questi termini credo che si possono fare solo danni, vada modificata l’impostazione in termini di un integrazione vera e concreta e giusta“.  

Al convegno presente anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in merito alla situazione anche come il fenomeno si manifesta nella sua città interviene così:  ”A Napoli le pratiche anti-Salvini sono diventate governo della città, quindi non riesco ad immaginare un amministratore del sud che diventi della Lega, mi sembra un’antitesi dell’essere meridionale. Mi rendo conto che da un punto di vista politico ma anche antropologico creerebbe dei problemi perché non penso che tu ti puoi affidare a chi ha costruito la sua fortuna politica contro il sud Italia prima e adesso se la prende con quelli con la pelle nera. Il sud è fatto di integrazione, di differenze, di identità e non di mura e filo spinato. Il mio giudizio sull’amministrazione De Luca e le aree interne è molto negativo, una gestione della spesa pubblica che non ci piace, una situazione di alcuni settori strategici della Regione fallimentare come la sanità. Il rendiconto che lui oggi deve presentare alla Regione è molto negativo, si era presentato come l’uomo del fare ha creato anche lui molto malcontento.

La grande sfida, in termini di accoglienza, Piazza Garibaldi è il simbolo è sempre uno dei luoghi più complicati e caotici ma anche pieno di fascino. Noi a giugno consegneremo  una piazza completamente rifatta. Ci sarà un agorà di 2000 posti con uno schermo per il cineforum, 130 alberi, il campo di calcio, un mercato dei colori e dei fiori. Il modello di accoglienza che riteniamo giusto è quello della diffusione delle persone in tutto il territorio. In Italia molti sindaci avevano posto questo modello proporzionalmente al numero di abitanti si è sbagliato per molto tempo di concentrali tutti nello stesso luogo. Questo ha creato delle tensioni sociali perché se tu posizioni le persone e te ne dimentichi questo porta ad un incremento della clandestinità e l’assenza di diritto che portano al rischio di vittime di trafficanti, di tratta, di prostituzione e qualcuno che può diventare un potenziale criminale. A Napoli vogliamo lavorare sulla diffusione e coesione ogni abitante ha gli stessi diritti e gli stessi doveri. Anche le comunità presenti sul nostro territorio lavorano per aiutarci ad una sicurezza partecipata e integrata, diventano anche loro difensori della città. Non ci sono molti Sprar a Napoli si deve fare di più ma questo governo ci mette in difficoltà infatti noi stiamo provando ad adottare un modello tutto partenopeo e di tipo familiare, una sorta di affido che si può fare all’interno delle famiglie di migranti. Salvini ha interrotto molto il progetto che avevamo fatto con Gentiloni di “Napoli città rifugio”.

Il vero tema non è l’immigrazione ma l’emigrazione, ad esempio Riace era un paese desertificato che Mimmo Lucano con un modello di integrazione efficace lo aveva reso vivo. Il problema è un classe dirigente meridionale che per troppi anni ha fatto fuggire i giovani del mezzogiorno, perciò l’immigrazione se correttamente in maniera sapiente utilizzata può essere un modo per far fronte alla desertificazione di alcune aree soprattutto interne del mezzogiorno. Infine- conclude De Magistris – uno dei temi più problematici è quello di fronteggiare il rischio di sfruttamento e lavoro nero dove c’è bisogno di leggi e ci sono anche state. A Napoli, ad esempio, siccome c’è una ripresa forte del commercio e dello sviluppo se ci sono attività produttive che utilizzano lavoratori giovani in nero noi revochiamo le licenze e l’autorizzazione all’occupazione del luogo pubblico. Noi a Napoli stiamo facendo delle delibere molto innovative”.

Source: www.irpinia24.it