L’opinione di Amato Prudente, giornalista e docente
Nusco si avvia alle prossime elezioni comunali. Pur essendoci tutte le condizioni politiche ed operative per muoversi fattivamente, liberando Nusco dall’attuale patetica e forviante amministrazione comunale, paradossalmente il Pd ed i suoi pochi seguaci, saranno di nuovo puniti dall’elettorato. Non si tratta di fare una profezia ma parlano i fatti nazionali e locali.
Purtroppo nella terra di Mordov, la sottocultura demitiana che ha prodotto una società decadente e qualunquista, non è stata completamente archiviata. In antitesi Il Pd si ripropone all’elettorato come “il nuovo che avanza”, come alternativa al modello decadente di attuale amministrazione. Ma a Nusco, tutto quanto targato Pd non trova grandi spazi e credibilità. Un po’ per il noto fallimento nazionale del Pd divenuto un fantasma che si aggira per l’italia, un po’ per il fallimento politico locale basato su una opposizione solo dialettica e con substrato povero nella popolazione.
Il Pd ha troppe colpe da farsi perdonare nel presentarsi alle elezioni comunali. Se vuole una chance di sopravvivenza, non dovrebbe targarsi e dovrebbe favorire il “passaggio di testimone” inteso come inizio di una “terza repubblica”, quella dei cittadini. E’ un’occasione storica, quella delle elezioni nuscane di Maggio 2019. Ma il vecchio modello Demitiano è stato “geneticamente “ trasmesso anche nell’attuale generazione, contestualmente il Pd è stato schiacciato e ridotto fisicamente a 2-3 consiglieri con un’opposizione nel tempo disgregata nella quasi indifferenza della cittadinanza.
IL Pd a Nusco non ha mai imparato, nella ricerca di consensi, che per battere De Mita occorreva superare alcuni punti di criticità. Strategie di educazione alla partecipazione, di riflessione sul rapporto tra scelte individuali, indifferenza e cittadinanza. Una chiara lettura del territorio, delle istituzioni e del suo rapporto con la cittadinanza. Incoraggiare idee ed iniziative per ridurre o azzerare l’emarginazione di chi si pone in maniera trasversale rispetto a concetti e situazioni.
Ora il Pd con il suo (mai sentito nominare segretario) contesta affermazioni sulla stampa quali “ci dicono che siamo matti… siamo incapaci… che il motore è rotto in partenza” . Tutte accuse che trovano reale fondamento nella società nuscana stufa di tutto, stufa di non vedere tangibili miglioramenti dall’opposizione, stufa di un’amministrazione comunale che fa solo ragioneria e che con arroganza tipicamente demitiana non conosce la differenza fra amministrare e governare. Risultato: circa il 45 % di assenze alle elezioni passate e modello tardo democristiano ancora attivo. Oggi il Pd tenta di racimolare consensi soprattutto a sinistra dove c’è stato un fuggi-fuggi generale dal Pd ma a Nusco <il tiranno da villaggio> ha imposto e tramandato il suo modello politico per cui il percorso è tutto in salita ed il tempo stringe.
Uno dei gravissimi errori del Pd nel tempo è sempre stato quello di non creare una lista trasversale dove dovevano emergere specifiche competenze in tema di amministrazione, economia, sviluppo, cultura e ambiente. Sono stati, invece, arruolati solo persone serbatoio di voti familiari e con scarse competenze generali. Per essere eletti occorreva <comprarsi il voto> e a volte poteva bastava anche offrire o vendere una birra gratis. Altro errore del Pd, non facilmente perdonabile e che lo porterà ad una nuova sonora sconfitta è stato ed è quello di non attingere alle intelligenze territoriali (di qualunque fonte politica) per coinvolgerle nella proposizione di un modello di riferimento sociale a cui ispirarsi e da tradursi in una società partecipata, funzionale e di diritti.
Se verrà stilata altra lista indipendente dal Pd, è opinione diffusa che dovrà evitare trappole ed errori politici come quello di inserire personaggi ambigui e ripetitivi (vanno filtrati) o ex pseudosocialisti locali affaristi ed ex amministratori che la gente vuol tenere alla larga; insomma soggetti inquinanti pronti a salire sul carro della competizione elettorale. Creare una lista ex novo a Nusco, dunque, è quasi un sogno!
La società nuscana non puo’ permettersi un’amministrazione che fa solo “ragioneria”, incapace di produrre o favorire economia locale riducendo le tasse al cittadino e migliorando i servizi. Tantomeno avere la solita opposizione piatta, inconcludente e disgregata targata Pd da sempre. La sfida all’orizzonte è, dunque, puntare su nuovi valori condivisi e su nuovi personaggi, con compiti, funzioni e responsabilità specifiche in grado di affrontare e risolvere problematiche locali. Insomma un’amministrazione all’altezza dei tempi di cui la città di Nusco ha da sempre bisogno e senza marchiature di partiti, specialmente se Pd.