Il segretario del Pd nella città adriatica per il terzo giorno del suo tour in treno ‘Destinazione Italia’. Fischi alla stazione, entusiasmo nella cantina sociale di Nuova Cliternia a Campomarino. Pochi cenni di politica e nessun endorsement per Frattura
TERMOLI. Se passerella poteva essere, così non è stato. Tappa difficile, quella di Termoli, per Matteo Renzi, giunto al terzo giorno del suo viaggio con il treno del Pd ‘Destinazione Italia’.
L’ex premier è arrivato ieri sera nella città adriatica, poco prima delle 20, ma il comitato d’accoglienza, in parte, ne ha deluso le aspettative: fischi, contestazioni e qualche insulto fuori e dentro la stazione ad opera di esponenti del comitato ‘No tunnel’ e di militanti di Fratelli d’Italia, del Movimento Cinque Stelle e di Rifondazione Comunista, con il segretario dem costretto a imboccare l’uscita secondaria, rimettersi in macchina scortato dalla polizia e dirigersi subito verso la cantina Nuova Cliternia di Campomarino.
Non sono mancati ovviamente anche i supporters, dalla gente comune ai dirigenti locali del partito: la segretaria regionale Micaela Fanelli, l’onorevole Laura Venittelli, l’assessore Vittorino Facciolla, il sindaco Angelo Sbrocca e, naturalmente, il governatore Paolo Frattura. Ma la protesta, già protagonista di altre tappe del suo tour “di ascolto dell’Italia”, ha comunque rubato la scena ai simpatizzanti dell’ex sindaco di Firenze.
Giunto nella cantina sociale Nuova Cliternia di Campomarino, imponente realtà produttiva vitivinicola, la prima del Molise con 20mila litri di vino imbottigliati al giorno e un fatturato annuo di 8 milioni di euro, esempio di imprenditoria capace di resistere anche all’illegalità, Renzi – rincuorato dal clima amichevole dei tanti presenti accorsi ad ascoltarlo, cui ha concesso autografi al suo libro senza sottrarsi dall’immancabile selfie – non ha mancato di sfoderare l’ottimismo di sempre: “Queste storie sono il cuore di un Paese bellissimo, il più bello del mondo”.
Pochi cenni di politica, nessuno su quella locale, complice anche l’ora tarda e la stanchezza di una giornata di viaggio in giro per l’Italia con varie soste in Abruzzo, prima che a Termoli. E nessun endorsement per Frattura, come più di qualcuno si aspettava, visto il clima da campagna elettorale ormai nel vivo già da qualche settimana.
Una battuta sulla legge elettorale però l’ha concessa: “Il Pd ha fatto diverse proposte – ha detto Renzi all’Ansa – il Mattarellum, il tedesco, il Rosatellum. Alla fine il punto vero è che se, come spero, si troverà un punto di intesa al Senato, almeno i cittadini potranno scegliere il proprio deputato e il proprio senatore perché ci sarà una scheda in cui si sa chi si elegge. Ciascuno può sempre sperare la legge migliore, anch’io volevo il ballottaggio e il monocameralismo, però si fa con quello che si ha e spero che la legge passi. Se avessimo vinto il referendum ci sarebbe stata una sola Camera e la possibilità con il ballottaggio di scegliere: un cittadino avrebbe deciso di votare per Beppe Grillo, per il Pd o per Berlusconi e si sarebbe fatto un ballottaggio dove alla fine la croce sarebbe andata sul centrodestra, sul Movimento 5 stelle o sulla sinistra. Purtroppo così non è andata”. Per poi concludere con una battuta agrodolce: “Qualcuno diceva ‘In sei mesi faremo le riforme’, in sei mesi hanno rifatto solo il Cnel”.
La tappa termolese non sarà l’unica, in Molise. Martedì 24 ottobre, infatti, l’ex presidente del Consiglio è atteso a Venafro, mentre è ancora incerta la sosta di Isernia.
