20 Dic 2017

L’automotive nel motore dell’export italiano in Cina

Focus Cina / Previsioni SACE

I primi dieci mesi del 2017 hanno segnato un +7,7% per l’export italiano nel mondo. Tra i mercati di destinazione che maggiormente hanno trainato questa performance positiva troviamo la Cina, paese nel quale le imprese italiane hanno esportato tra gennaio e ottobre 2017 circa 11,1 miliardi di euro di beni, segnando un +24,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Di questi 2,1 miliardi di incremento, 815 milioni provengono dal solo settore dell’automotive che ha segnato quasi un raddoppio delle vendite (+80%) diventando il secondo settore per importanza (precedentemente lo erano i prodotti della moda che, dopo la meccanica strumentale, rappresentavano i prodotti italiani più esportati in Cina). [vedi grafici 1 e 2]

L’80% dell’export del settore automotive in Cina è composto da autoveicoli, le cui vendite sono più che raddoppiate raggiungendo gli 1,53 miliardi di euro a ottobre 2017, seguendo il generale trend positivo verso tutti i mercati di destinazione1. E le vendite di auto nella Repubblica popolare rappresentano il 7,7% di tutte quelle esportate nel mondo: nel 2016 questa percentuale era pari a meno del 4%, segnale del dinamismo della domanda da parte cinese.

A guardare le province italiane da cui queste esportazioni hanno origine (Torino e Frosinone insieme rappresentano l’81% dell’export dei mezzi di trasporto in Cina) si può immaginare come l’Alfa Romeo sia riuscita ad aumentare le proprie vendite grazie anche agli accordi firmati con Alibaba, che hanno permesso ad Alfa di avere uno store dedicato su TMall, piattaforma di vendite on line del gruppo Alibaba. Un effetto che, per il momento, sembra essere temporaneo e concentrato in alcuni mesi dell’anno, trainato anche dal successo del salone dell’auto di Shanghai tenutosi nella seconda metà di aprile 2017.

Questo accade in un quadro in cui le autorità cinesi si stanno muovendo per incentivare la produzione domestica e l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi (New energy vehicle) e lo fanno tramite regolamenti e piani. Già oggi la Cina si pone come primo mercato al mondo per vendite di auto elettriche, ma l’ultima misura voluta dai Ministeri dell’Industria e delle Scienze e dalla National Development and Reform Commission ed emanata ad aprile 2017 – “Automobile Mid and Long Term Development Plan” – si pone l’obiettivo di rafforzare l’industria di produzione locale facendo della Cina un top player nel mercato internazionale entro i prossimi dieci anni. In questo piano una particolare attenzione viene riservata agli investimenti in R&D e alle nuove tecnologie, sia per ciò che riguarda l’alimentazione dei motori (anche tramite l’uso di specifici sussidi all’acquisto), che per quel che concerne i sistemi di guida automatici.

La direzione intrapresa dall’industria automobilistica cinese sembra, quindi, ben delineata ma ci vorrà del tempo affinché questo si possa tradurre in un calo significativo della domanda di veicoli tradizionali, che sono ancora molto richiesti, specie le vetture di lusso e dal design elegante, nonostante i dazi e le imposte sulle importazioni di questi beni siano ancora rilevanti.

 

1 Gli autoveicoli italiani esportati nel mondo nei primi 10 mesi del 2017 valgono 19,9 miliardi di euro, in crescita del 13,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.


Esportazioni italiane in Cina

1.    Disaggregazione settoriale
       (gennaio-ottobre 2017, quota % sul totale export)


2.    Principali prodotti esportati. Primi dieci mesi del 2017 e confronto con 2016
       (miliardi di euro, tasso di crescita)

Fonte: Istat

Pubblicazioni

Vedi tutti

Eventi correlati

Calendario eventi
Not logged in
x