Due parole sul voto a sinistra

Gaspare De Blasi

Marsala

Due parole sul voto a sinistra

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mercoledì 07 Marzo 2018 - 07:00

Non vorremmo scrivere di politica dopo averne fatto un’abbuffata nelle scorse settimane. Avevamo promesso che avremmo effettuato una sosta per un periodo, così tanto per disintossicarci. Ma noi siamo come quei fumatori che promettono di smettere…ma dal lunedì successivo. E così eccoci qui a dire la nostra sapendo che forse il nostro commento sulle elezioni di domenica scorsa non vi interessa. E sapendo che probabilmente non scriveremo niente di originale. Ma noi siamo come qui fumatori… basta. Oggi ci soffermiamo sul voto a sinistra (poi magari scriveremo, prima di perdere il vizio, anche degli altri). Il Partito Democratico che perde lo avevano previsto tutti, ma in tanti avevano anche sostenuto che ci sarebbe stato un tracollo. E tracollo è stato. Siamo convinti che la china ( intesa come consenso elettorale) intrapresa dal partito di Matteo Renzi, sia irreversibile. I valori, la cultura e la storia del più grande partito della sinistra italiana, non albergano più nel Pd. Si ha un bel dire che la gente ha votato di pancia (ad alcuni elettori con quella che si ritrovano dovevano farli votare due volte…) e non di testa. E se quel giorno avevano disturbi gastrointestinali? La gente, secondo noi, ha votato M5S (e anche Lega) perché sono stati all’opposizione degli ultimi governi: da quello di Monti a quello di Gentiloni, passando per Letta e Renzi. E’ possibile che tutti abbiano votato…di pancia? Non ci vedete voi un voto generalizzato contro la politica di questo governo sostenuti dal Pd? Non credete che il dipingere il Paese in continua ripresa, parlare di un milione di posti di lavoro in più alle famiglie italiane (soprattutto a quelle del sud) dove se c’è un solo disoccupato è già una fortuna, è stato come parlare di corda a casa dell’impiccato? E potremmo continuare (esodati, banche, referendum costituzionale e via così fallendo). Ma il discorso riguarda anche quelli che se ne sono andati (Bersani, D’Alema, Grasso ecc.): il tentativo di convincere gli italiani della loro purezza ideologica è fallito. Dietro il loro flop elettorale c’è anche la frase rivolta a loro che abbiamo ascoltato più volte in queste settimane: “ Ma dove sono stati fino ad oggi? Non hanno forse votato (alcuni di loro) la fiducia al governo sulla legge elettorale “Rosatellum”? Ecco forse anche di questo si sono ricordati gli elettori quando domenica scorsa sono andati alle urne e, pancia al seguito, hanno indirizzato le loro preferenze verso altri soggetti politici.

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