Lega contro «Incontro di Amicizia» «Non mandate i bimbi alla festa»

Siamo in camapgna elettorale e anche un’iniziativa rivolta ai bambini diventa oggetto di scontro politico

In campagna elettorale tutto più o meno fa «brodo». Soprattutto da un po’ di tempo a questa parte. E così anche un’iniziativa rivolta ai bambini diventa oggetto di scontro politico. L’iniziativa in questione è la «Settimana dell’Accoglienza» e in particolare l’appuntamento di venerdì prossimo 5 ottobre al Giardino della Pace di Arco dove si svolgerà l’«Incontro di Amicizia»: alcune famiglie di immigrati incontreranno gli alunni delle classi prime e quinte della scuola «Giovanni Segantini» di Arco che per l’occasione hanno preparato un piccolo contributo.

A questa proposta si affianca l’incontro in programma oggi a scuola allorquando, come scrive il dirigente scolastico Maurizio Caproni, «alcuni rifugiati richiedenti asilo incontreranno gli alunni delle classi quinte e racconteranno la loro storia personale, le cause del loro migrare e il viaggio verso l’Italia».
Apriti cielo! In poco tempo l’iniziativa ha scatenato l’ira dei candidati della Lega, il consigliere comunale di Riva Luca Grazioli e la segretaria della sezione di Arco Nicoletta Malfer. Quest’ultima, in una nota, scrive: «I bambini, si sa, sono spugne, e assorbono gli input che vengono loro proposti. Che messaggio passa in questa serie di iniziative? Le famiglie quanto sono d’accordo con questo progetto che porta a conoscenza una sola campana? Cosa c’è dietro a tutto questo se non far passare per “buono” ciò che ONG, cooperative varie, ed una ben determinata parte politica vogliono inculcare ai nostri figli?».

Ancora più esplicito è l’invito che arriva dal consigliere Luca Grazioli: «Invito tutti i genitori dei bambini a stare a casa con i propri figli - scrive in una nota il candidato leghista - Sono completamente contrario a questo tipo di iniziative che hanno l’unico scopo di inculcare e imprimere nella testa dei piccoli una visione dell’immigrazione completamente a senso unico ed evidentemente inopportuna. Non capisco sinceramente perché dei bambini così prematuri si debbano conformare su questo invece di essere proiettati su qualcosa di più intelligente e appropriato - prosegue Grazioli - Adeguato ai bambini e non ad adulti “politicamente fissati”. Questa è becera campagna elettorale». Grazioli solleva un altro interrogativo e attacca: «Si parla di richiedenti asilo, se così fosse ci potrebbe essere la possibilità che questi bambini, su iniziativa di un istituto scolastico, vengano a contatto con possibili “clandestini”. E sarebbe un fatto veramente ingiustificabile e scandaloso».

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