Backstage – Cambiar casacca resta sempre immorale

Backstage – Cambiar casacca resta sempre immorale

Homepage - Ci risiamo. A novembre scorso tre esponenti di Fratelli d'Italia passarono baracca e burattini alla Lega. Adesso la storia si ripete con il passaggio due esponenti della Lega (un assessore e un consigliere) a Fratelli d'Italia. Nel frattempo Backstage non ha cambiato idea

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Ci risiamo. A novembre scorso tre esponenti di Fratelli d’Italia passarono baracca e burattini alla Lega. Adesso la storia si ripete con il passaggio due esponenti della Lega (un assessore e un consigliere) a Fratelli d’Italia. Nel frattempo Backstage non ha cambiato idea e dunque vale la pena riportare ciò che fu scritto l’11 novembre scorso: “Premessa indispensabile, a scanso di equivoci: cambiare partito in corso d’opera è consentito a tutti i livelli, dal Parlamento al Consiglio comunale dell’ultimo comune d’Italia. Non c’è nessuna norma o legge che lo impedisce, anzi viene sancito esplicitamente che non esistono vincoli di mandato. E dunque ciò che è accaduto a Viterbo con il passaggio di tre esponenti di Fratelli d’Italia (un assessore e due consiglieri) alla Lega rientra nella categoria del lecito. Non è illegale, quindi, ma è quanto meno inopportuno e sconveniente. Però, ancor più semplicemente e in una parola sola: è immorale.

E’ comprensibile che qualcuno si scandalizzi di fronte ad un’espressione del genere, che è dettata esclusivamente da motivazioni etiche e di buonsenso, non certo da intenti politici o partitici. Qui, insomma, non sono in discussione le persone, ma i comportamenti. Per carità, di esempi se ne possono fare a bizzeffe, ma quando accade e a qualunque livello, resta sempre un senso di amaro in bocca, di fiducia tradita. E questo fa male.

Nella passata amministrazione. i cambi di casacca furono numerosi e misero in seria difficoltà la stessa sopravvivenza della Giunta Michelini. Tanto per dire, l’attuale assessore Ubertini, eletto nel 2013 con Forza Italia, diventò “fratello italiano” e adesso si riscopre in camicia verde. Gli altri due protagonisti della migrazione, Andrea Micci ed Elisa Cepparotti, sono invece alla prima esperienza politica, ma si sono già resi protagonisti di un gesto che non appartiene certo alla categoria della normalità.

Soltanto gli stupidi e i morti non cambiano mai opinione, aveva scritto qualcuno nel passato. Quindi, è lecito e per certi versi doveroso mutare opinione su qualsiasi argomento. Ma quando ci si rende conto di non essere più in sintonia con le posizioni di un partito (attraverso il quale, peraltro, si è arrivati in un’Istituzione pubblica e si è ottenuta anche una carica amministrativa), allora c’è una sola strada: prenderne atto e dimettersi. Solo così non si tradiscono gli elettori che hanno avuto fiducia nella persona e nelle istanze di quella fazione politica.

Altre possibilità non ce ne sono perché trasformismo fa pericolosamente rima con opportunismo. E questo non va bene. Senza se e senza ma”.

Nulla da aggiungere: ciò che valeva per Ubertini, Micci e Cepparotti vale adesso per Nunzi e Scardozzi. Sempre senza se e sempre senza ma.

Foto Fisioterapy Center

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