di ARMANDO FIZZAROTTI

Ora indaga il Procuratore di Manhattan sul «buco» nelle finanze dell’Arcidiocesi greco-ortodossa di New York che ha portato al blocco dei lavori di costruzione della chiesa di San Nicholas, cofinanziata dal Comune di Bari con 258mila euro (pari a circa 300mila dollari) donati nel 2002 dall’allora sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia.

Lo riportano i quotidiani statunitensi «The National Herald» e «New York Post», specificando che nel frattempo il costo dell’opera, progettata dall’archistar Santiago Calatrava e destinata a sostituire la vecchia San Nicholas distrutta negli attentati terroristici dell’11 settembre 2001, è schizzato a 80 milioni di dollari.

Il primo interrogativo a cui dar risposta è che fine abbiano fatto i 15 milioni di dollari che sarebbero «distratti» dal fondo vincolato alla costruzione, ferma da dicembre dopo una serie di mancati pagamenti all’impresa «Skanska». E il Procuratore distrettuale del Distretto, Geoffrey Berman, di indagini finanziarie se ne intende, dato che in passato è riuscito a spedire in carcere un agente della Cia, con l’accusa di frode fiscale, implicato nello scandalo Iran-Contras che colpì l’Amministrazione Reagan. Il primo passo dovrebbe essere, riporta la stampa americana, la costituzione di un «gran giurì» che esamini il caso, che però è bene ricordare è frutto di una revisione interna della contabilità partita proprio dai vertici dell’Arciciodesi, guidata dal Metropolita Demetrios. Una revisione avviata da ottobre tramite lo studio legale BakerHostetler e la Società di revisione contabile PricewaterhouseCoopers (PwC). «Attendiamo il loro rapporto, che dovrebbe essere rilasciato a breve» aveva annunciato recentemente l’Arcidiocesi.

Una Chiesa che però, pur avendo risposto ad una richiesta di chiarimenti sul caso a Di Cagno Abbrescia con una lettera inviata pochi giorni fa, tratta il dono dei contribuenti baresi in maniera un po’ strana. Innanzitutto, nella lista dei benefattori che ha contribuito al fondo cassa per l’opera siamo letteralmente indicati con la frase «Banca Nazionale Decomune Di Bari», assolutamente ambigua. Va aggiunto poi che nella lettera l’ex sindaco viene ringraziato personalmente, senza far assoluta menzione alla provenienza pubblica dei 300mila dollari, che - assicura alla «Gazzetta» - «furono donati con la finalizzazione alla ricostruzione della Chiesa di San Nicola a New York». Ma se la costruzione non ripartirà, potranno essere reclamati indietro? Il suo successore Michele Emiliano paventò una prospettiva del genere, ma sul punto non c’è nessuna certezza. La speranza è che fra inchiesta e revisioni i cantieri riaprano.

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