NINNI PERCHIAZZI

Avvisi di accertamento per 190mila euro circa, relativi al 2016 e al 2017 a causa del mancato pagamento dell’imposta sulla pubblicità esposta allo stadio San Nicola in occasione dei match interni del Bari. Con l’aggiunta di altri 100mila euro, frutto di ulteriori avvisi (relativi al 2015, sempre sulla tassa di pubblicità) che a breve l’ufficio Tributi del Comune notificherà di nuovo, prima di iscriverli a ruolo, a Cosmo Giancaspro, presidente del Fc Bari 1908.

I debiti fiscali verso Palazzo di Città, e quindi verso i baresi, della società calcistica, rischiano di crescere a dismisura, superando i due milioni di euro, se si prende in considerazione la tassa rifiuti. Un’imposta che l’attuale sodalizio biancorosso sembrerebbe non aver mai pagato a partire dalla seconda metà del 2014. Abbiamo chiesto una replica ai responsabili della società sportiva che però, al momento, preferiscono non rispondere.

LA RICOSTRUZIONE - Tutto parte dalla definizione dell’importo della Tari per il periodo agosto-dicembre 2014. Oltre 328mila euro che il Bari non paga, poiché l’importo è decuplicato rispetto agli anni precedenti quando il tributo era calcolato solo sulla dimensione degli uffici dello stadio. Fallito il tentativo di conciliazione col Comune, la società fa ricorso alla Commissione tributaria, che si esprimerà a giugno. Nel frattempo, nei successivi tre anni la Fc Bari 1908 ritiene di non dover corrispondere il costo delle tasse rifiuti maturate. Così, scaduti i termini e falliti i tentativi di trovare un punto d’incontro, a dicembre scorso, palazzo dell’Economia dà i 60 giorni al Bari. Partono gli avvisi di accertamento, scaduti i quali, presumibilmente entro il mese di febbraio, in caso di mancato pagamento, l’importo dei debiti che il Comune iscriverebbe definitivamente a ruolo (con una vera e propria cartella esattoriale) rischia di raddoppiare.

Quindi, per il 2015 il bollettino Tari riporta un importo superiore a 450mila euro (comprensivo di sanzioni ridotte), che in caso di inadempienza si potrebbe trasformare in oltre 800mila euro (con sanzioni e interessi). È invece di mezzo milione la pendenza per il 2016, passibile di sfiorare i 900mila euro, sempre in caso di mancato pagamento. Per il 2017, invece, i tempi non sono ancora maturi, ma qualora la linea della Fc Bari 1908 non mutasse, tra qualche mese rischierebbe di trovarsi perlomeno altri 500mila euro da versare. L’eventuale ricorso in Commissione tributaria da parte di Giancaspro non fermerebbe però il tassametro: al momento il dovuto sfiora i due milioni, senza considerare il 2017.

DENUNCIA - A sollevare il caso, già qualche mese fa, la consigliera di opposizione, Irma Melini (Gruppo misto-ScelgoBari). «Dal 2014 ad oggi la FC Bari 1908 non ha mai pagato un tributo al Comune», tuona. «In autunno, in un comunicato in replica alle mie precedenti segnalazioni, proprio la FC Bari stigmatizzava di aver ricevuto “soltanto un avviso di accertamento della Tassa rifiuti relativa all’anno 2014”. Ebbene, oggi io ho contezza che sono stati finalmente emessi altri avvisi, in scadenza, per le annualità 2015 e 2016», continua Melini, che prova anche a fare un po’ di conti. «Ovviamente, se in merito all’avviso di accertamento del 2014, relativo solo a 5 mesi, il dovuto, secondo quanto disposto dagli Uffici comunali, comprensivo di tributo, sanzioni e interessi, è di oltre 328mila euro, è chiaro che per le successive annualità l’importo quasi raddoppia, se pagato entro 60 giorni dall’avviso di accertamento, ma potrebbe anche triplicarsi qualora si andasse oltre, per l’effetto della maturazione delle sanzioni piene».

Melini auspica una ricomposizione della vicenda, «per evitare di continuare a interloquire sul futuro dello Stadio San Nicola con un soggetto moroso per milioni di euro». E aggiunge: «Al di là del contestato valore della Tari, resta inspiegabile il permanere della posizione debitoria relativa all’imposta pubblicitaria, che non è stata mai corrisposta al Comune di Bari. Lo ritengo un comportamento ingiustificato, anche alla luce della trattativa per l’affidamento dello stadio, da effettuare con un interlocutore affidabile».

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