TRANI - Tutti la conoscono come chiesa di Ognissanti, ma in realtà nacque come «dei Templari» poiché costruita, nella prima metà del secolo XII, dai Cavalieri dell’Ordine dei Templari. A prescindere della denominazione, rientra fra gli edifici di culto del romanico pugliese di maggiore richiamo in assoluto, dopo la cattedrale sul mare distante solo poche centinaia di metri.

Difficilmente scorgibile come tale dal prospetto principale lungo via Ognissanti, poiché occultata da una recinzione ornamentale in ferro ed un robusto, ma snello porticato, la romanicità dell’edificio si evince in tutta la sua bellezza dalla parte opposta, lungo via Banchina al porto, ammirandone la zona absidale. All’interno della Chiesa, poi, le classiche tre navate ed il tetto a capriate, che sono l’altra anima del romanico pugliese.

Chiusa da due anni per un lungo e paziente restauro, l’edificio di culto-che prima della chiusura era anche quello della pastorale diocesana per sordi, poi trasferita alla parrocchia dello Spirito Santo dopo la chiusura - riaprirà domenica prossima, 27 maggio, con un evento utile ad illustrare le fasi del restauro, visitare la chiesa e porre le premesse per la sua costante fruizione, che fino al 30 giugno sarà assicurata grazie ad un progetto della Regione Puglia e, successivamente, dovrebbe essere a cura di un soggetto espressamente deputato.

Il restauro aveva riguardato dapprima la zona absidale, totalmente decespugliata e ripulita, poi l’intero porticato d’ingresso ed infine, e soprattutto, l’interno con particolare riferimento al tetto, dal quale si erano prodotte infiltrazioni.

L’iniziativa madre , denominata «Chiese aperte», è della Conferenza episcopale pugliese e si articola, nella diocesi di Trani con il progetto dal titolo «Ognissanti. Il tesoro ritrovato», organizzato in collaborazione con l’Assessorato ai beni culturali della Regione Puglia.

Si tratta di una iniziativa da vivere in due momenti: il primo, alle 16.30, presso la sala conferenze del Polo museale diocesano, in piazza Duomo, per illustrare le fasi del restauro di Ognissanti; il secondo, a seguire, di carattere didattico-culturale, sarà la visita alla chiesa restaurata, riportata al suo originario splendore.

Interverranno il direttore dei lavori, Dario Natalicchio, e la storica dell’arte Margherita Pasquale, già direttore del castello svevo. Previsti intermezzi musicali a cura degli allievi della European arts academy Aldo Ciccolini. L’iniziativa, svolta anche in collaborazione con la Fondazione Seca, è aperta a tutti e, in particolare, ad architetti, guide turistiche e addetti ai lavori. Resta bene inteso che l’edificio sarà sempre aperto al culto, sotto l’egida della parrocchia di San Giovanni, di cui è rettoria.

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