SAN PIETRO - Operazione “Uragano”, l’indagine della Guardia di Finanza del comando provinciale di Brindisi sul traffico di droga sull’asse Brindisi-SanPietro Vernotico-Cellino San Marco-San Donaci, l’impianto accusatorio regge anche al giudizio della Corte di appello. I giudici di secondo grado hanno inflitto 25 anni di reclusione a Raffaele Renna, per tutti “Puffo”, ritenuto il capo del gruppo di trafficanti.

La sentenza della Corte di appello di Lecce è arrivata nella serata dell’altro ieri, dopo sei ore di camera di consiglio. I giudici di sono presi novanta giorni di tempo per depositare le motivazioni della loro decisione.

Fatta eccezione per le assoluzioni decise per singoli capi di imputazione contestati ad alcuni degli imputati, il collegio ha così rideterminato le pene: sette anni di Maurizio Andriani; otto anni e quattro mesi per Marco Asuni; otto anni per Consilia Baglivo; nove anni e 20 giorni per Marco Baglivo; 12 anni per Maurizio Baglivo; otto anni e quattro mesi per Michele Baglivo; un anno e otto mesi per Roberto Calò; dieci anni, sei mesi per Cosimo D’Alema (da 18 anni e otto mesi); sette anni per Letterio Cosimo; 15 anni e otto mesi per Vincenzo D’Ignazio (nella foto in basso); un anno e due mesi per Franceschini Luigi; sette anni per Gianluigi Andriano; sei anni e due mesi per Andrea Gubello, sei anni e otto mesi per Luigi Iurlo; otto anni e quattro mesi per Daniele Leuzzi; quattro anni e otto mesi per Cristina Palano; sei anni e dieci mesi Giuseppe Perrone; 25 anni in Raffaele Renna in continuazione ; sei mesi per un solo episodio di spaccio Leonardo Rollo; 14 anni e due mesi per Rosafio Juri; otto anni e dieci mesi e venti giorni Maurizio Screti; quattro anni e otto mesi Andrea Sgura; 13 anni e venti giorni per Danilo Versienti; quattro anni Ortis Banda; un anno per Francesco De Luca, quattro anni quattro mesi Andrea De mitri, tre anni e idei mesi Giuseppe Marra, un anno e sei mesi Alessandro Miglietta, quattro anni Cristian Quarta, quattro anni e otto mesi Cosimo Saccomanno, nove mesi Antonio Saracino. Per tutto il resto i giudici della Corte di appello del capoluogo salentino hanno confermato quanto deciso nel processo di primo grado.

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