BRINDISI - Benzina e pezzi di carta bruciati sotto la porta dello studio legale.

Misterioso, quanto inquietante, avvertimento ai danni dell’avvocato Gianluca Serra candidato a sindaco di Brindisi per il «Movimento 5 stelle».

L’ufficio del legale è stato preso di mira nella serata di domenica da qualcuno che armato di liquido infiammabile e tre fazzolettini di carta appallottolati ha voluto lanciare un segnale intimidatorio nei confronti dell’avvocato che nelle scorse settimane ha ottenuto l’investitura da parte del M5S nazionale a correre per lo scranno più alto della Città. Erano circa le 18 quando il legale è stato avvisato da un vicino di studio. «Quando sono arrivato - spiega l’avvocato Serra - ho sentito un forte odore di liquido infiammabile, la porta dello studio era bagnata. E c’erano dei pezzi di carta bruciacchiati».

L’atto intimidatorio non ha procurato fortunatamente danni né all’ufficio di via Dalmazia che il legale condivide con un collega, né a persone.

L’avvocato Serra, appreso il fatto, ha subito denunciato l’accaduto agli organi competenti. L’indagine è in mano ai carabinieri, del fatto sono informati sia la Digos che la Prefettura. I militari stanno anche provvedendo ad acquisire eventuali filmati girati dalle videocamere di sorveglianza presenti nella zona. Gli inquirenti indagano sotto strettissimo riserbo sul fatto alla ricerca di autori e movente del gesto non sottovalutando nulla. Indagini a «360 gradi» come si usa dire in casi del genere, passando al setaccio dalla vita professionale del legale - che si è occupato anche di fallimenti particolarmente delicati - a quella privata, all’inevitabile «pista politica». Sarebbe proprio quest’ultima l’ipotesi più accreditata alla base del gesto, che avvelena ancora di più - semmai quanto accaduto sinora non bastasse - la campagna elettorale. Non fosse altro per il tempismo con cui il gesto si è consumato. «In oltre venti anni di carriera - rimarca Serra - non ho mai ricevuto una minaccia». Un po’ strano quindi che qualcuno si ricordi di avere qualcosa in sospeso, a pochi giorni dall’annuncio della sua candidatura.

Dagli scarni particolari emersi, il gesto sembra essere volto ad intimidire il candidato sindaco pentastellato. Se chi ha agito avesse voluto mettere a segno un vero e proprio attentato avrebbe potuto usare una quantità più consistente di liquido infiammabile o far attecchire meglio le fiamme.

A spiegare la vicenda, anche per tranquillizzare amici e familiari, è stato ieri lo stesso legale con un post: «Buongiorno a tutti amici - ha scritto Serra -, ieri (domenica) purtroppo sono stato vittima di un increscioso episodio che si era deciso, di comune accordo con gli inquirenti, di mantenere riservato proprio per permettere alle forze dell’ordine di proseguire in tutta tranquillità le indagini del caso. Questa mattina c’è stata una fuga di notizie e quindi mi sento in dovere di informarvi e tranquillizzarvi tutti. Ieri sera (domenica) sono stato vittima di un atto intimidatorio: sotto la porta del mio ufficio, infatti, qualcuno ha gettato della benzina e dei pezzi di carta bruciata. Evidentemente si è trattato solo di un “messaggio” da parte di qualcuno ma non vi è stato nessun danno a cose o persone fortunatamente. Abbiamo subito denunciato l’accaduto allertando gli organi competenti. Saranno gli inquirenti, a cui auguro buon lavoro, a dissipare ogni dubbio e a scovare i responsabili. Noi di sicuro non ci facciamo intimorire anzi, episodi come questo ci confermano che siamo sulla strada giusta e ci danno la carica ad andare avanti con maggior rigore seguendo un percorso fatto di onestà, trasparenza e concretezza che, siamo certi, segnerà, finalmente, una svolta positiva per la nostra amata Brindisi!».

Un «messaggio» dunque rivolto al candidato sindaco scomodo per invitarlo a farsi da parte?

È chiaro che i cinquestelle sono reduci da un risultato strabiliante dopo le elezioni politiche che hanno portato il movimento al 52% a Brindisi. Sebbene con le amministrative certi risultati non siano ipotizzabili, l’esperienza della passata tornata elettorale insegna che le elezioni a Brindisi si vincono anche col 20% dei voti. Anche a voler ipotizzare un «crollo» dei consensi del 50% per i cinquestelle rispetto alle recenti politiche e considerata la frammentazione delle forze in campo (uno schieramento di sinistra, due candidati di destra, uno per una lista civica) è chiaro che l’avvocato Serra rappresenta un avversario più che temibile nella corsa alla guida della città capoluogo. Un «pericolo» che diventerebbe ancora più grande qualora si arrivasse al ballottaggio, fase alla quale, il legale raccoglierebbe ulteriori consensi - alcune simpatie in maniera trasversale sarebbero già state dichiarate - spianando la strada a quello che potrebbe essere il primo governo pentastellato della città. Un «pericolo» evidentemente per qualcuno che non vuole correre questo rischio?

Antonio Portolano

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