Restano in carcere i due presunti boss mafiosi foggiani fermati venti giorni fa: dopo il gip di Foggia, anche il gip di Bari ha confermato la custodia cautelare per Rocco Moretti, 67 anni, elemento di vertice della “Società Foggiana” e, in particolare, della batteria “Moretti-Pellegrino-Lanza”, e Domenico Valentini, 45 anni, per i reati di tentata estorsione e porto abusivo di armi da fuoco, sia comuni che da guerra, aggravati dall’avere agito col metodo mafioso.

In particolare, avrebbero preso di mira un imprenditore operante nel settore agricolo che da un anno mezzo era continuamente vessato da appartenenti al clan Moretti nel tentativo di estorcergli la somma di 200mila euro. La vittima, in più occasioni, sarebbe stato avvicinato da esponenti del gruppo criminale che, anche con percosse e con la minaccia di armi comuni e da guerra (come ad esempio fucili mitragliatori Kalashnikov), avevano cercato di costringerlo a pagare quale garanzia per continuare a svolgere la sua attività «senza problemi». Analoghe minacce erano poi state rivolte anche ad alcuni dei suoi familiari e dipendenti.

Il gip di Foggia, però aveva dichiarato la sua incompetenza e per questo aveva inviato gli atti a Bari dove la misura della custodia in carcere è stata confermata, cristallizzando gli atti investigativi: il provvedimento è stato notificato ai due nel penitenziario foggiano.

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