FOGGIA - All’inizio furono vetri. Vetri che il mare ha consumato, levigato, trasformato. Vetri che sono diventati un gioiello e parte di un dono fatto al Papa Francesco non più tardi dello scorso mercoledì 22 novembre da due scuole di Trinitapoli, l’istituto comprensivo Garibaldi Leone e l’istituto Staffa.

Come da tradizione, i due istituti si sono recati all’udienza del mercoledì in Vaticano per ricevere la benedizione di inizio anno scolastico dal Papa. E in quell’occasione hanno donato a Francesco una croce e un pastorale realizzati con materiali di recupero. Proprio quei vetri trasformati dal mare e che sono diventati un’opera d’arte nelle mani di Vincenzo Panettieri, architetto e docente all’istituto comprensivo, e di Christian Loretti, scultore e docente allo Staffa. E naturalmente, nelle mani degli alunni dei due istituti scolastici che hanno dato vita e corpo ai progetti dei loro insegnanti-artisti.

Dalla raccolta dei vetri sulle spiagge alla realizzazione della croce, un processo artistico guidato dai due docenti foggiani, ciascuno per la parte di sua competenza. Da sempre affascinato da quelle pietre frutto del lavoro di anni, forse decenni o di più, della natura, Panettieri sin da piccolo considerava gioielli quei vetri in origine taglienti che il tempo e le forze della natura, il mare e la sabbia, trasformavano. Belli come pietre preziose, smeraldi nella fantasia di un bambino che diventato adulto ha visto l’occasione per restituire a quei vetri la bellezza e lo splendore originale, senza la pericolosità.

E dopo aver immaginato questa croce di smeraldo uscire dal mare, ecco l’intervento del prof-scultore, Christian Loretti, che con gli alunni ha trasformato il sogno di Panettieri in realtà. «Abbiamo - spiega - assemblato i vetri con resine trasparenti, atossiche, di ultime generazione, che hanno restituito al vetro il suo originale splendore. E Lo abbiamo portato fuori dalle nostre scuole grazie alla sensibilità dei dirigenti scolastici, Roberta Lionetti e Carmine Gissi, consapevoli dell’importanza di portare il lavoro che si fa fuori dalle mura scolastiche e incontro ai territori».

E incontro ai territori è andata la croce venuta dal mare, portando in dono il verde delle profondità e i colori degli smeraldi.

sl

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