BARI - Sono sei le proposte di immobili per ospitare gli uffici giudiziari penali di Bari arrivate al Ministero della Giustizia in risposta alla ricerca di mercato avviata per risolvere l’emergenza del Palagiustizia. Lo si apprende all’esito della riunione che si è tenuta stamattina presso la sede di via Arenula a Roma tra il ministro Alfonso Bonafede e il sindaco di Bari, Antonio Decaro.

Non sono noti i dettagli relativi alle sei offerte, che saranno oggetto della riunione della apposita commissione che si insedierà nelle prossime ore. Al centro dell’incontro tra Bonafede e Decaro c'è stata la questione urbanistica legata alla possibilità di trovare soluzioni nel caso in cui non ci fossero immobili idonei sotto il profilo della destinazione d’uso.

L’incontro di oggi era un confronto tra due parti politiche, funzionale ad una riunione tecnica che sarà convocata, forse la prossima settimana, con gli altri attori della vicenda, i vertici degli uffici giudiziari, i lavoratori e le autorità locali.

Intanto, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha detto che «Stiamo lavorando parallelamente a più soluzioni per la questione legata al Palagiustizia di Bari. Abbiamo incontrato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, per fare il punto della situazione con la parte politica. Un incontro funzionale a un prossimo appuntamento in cui saranno coinvolte tutte le parti in causa: autorità giudiziaria, lavoratori del settore e autorità locali. La priorità resta lo smantellamento della tendopoli». 

PENALISTI: SERVE DECRETO URGENTE - «Abbiamo insistito per la decretazione d’urgenza al fine di superare il problema della destinazione urbanistica e abbiamo ribadito il nostro no a Modugno. Il prefetto ha assunto l’impegno di prospettare le nostre istanze al ministro». Lo ha detto il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, dopo l'incontro con il prefetto di Bari, Marilisa Magno, sull'emergenza dell’edilizia giudiziaria.

«Dopo che il ministro è venuto a Bari - ha detto Stefanì - ci aspettavamo che la conferenza permanente si aggiornasse all’indomani della scadenza della ricerca di mercato, mentre invece aver convocato ieri la Conferenza permanente straordinaria per accelerare le pratiche burocratiche di trasloco degli uffici a Modugno e in via Brigata Bari ci è parso un atteggiamento contrastante con le promesse del ministro. Mentre si aspetta che si consumi la ricerca di mercato ieri il Ministero si è detto pronto a firmare il contratto di locazione per via Brigata. Per questo ho abbandonato il tavolo».

«Noi vogliamo una risposta - ha detto il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli - del perché di fronte ad una soluzione chiara e rapida del problema con l’attribuzione di una destinazione urbanistica provvisoria ad uno degli immobili esistenti nella città di Bari di 15mila mq e vuoto, si continui invece a perseguire strade diverse e si acceleri il trasloco a Modugno, che abbiamo spiegato essere una non soluzione perché imporrebbe di continuare a rinviare le udienze e a non fare i processi». L’avvocato Sassanelli ha evidenziato ancora di «non avere più fiducia perché sono 20 anni che siamo in questa situazione. Non possiamo più aspettare, vogliamo subito la soluzione», manifestando anche «sfiducia nei confronti dei collaboratori del ministro, i componenti del gabinetto del ministro, che sono gli stessi che c'erano negli anni precedenti quando si sono create le premesse di questo sfacelo».

EMILIANO: NO TRASLOCO NELLA NUOVA SEDE DEL CONSIGLIO REGIONALE - «La nuova sede del Consiglio regionale appena terminata ha una funzione diversa, dovrebbe essere smontata e rimontata in un altro modo e questa cosa non è possibile, non avrebbe senso. Ci sono altri immobili». Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha risposto così agli avvocati baresi che gli chiedevano di mettere a disposizione la nuova sede del Consiglio regionale al quartiere Japigia, come proposto nei giorni scorsi dall’Anm. "Il palazzo della Regione ha tutta un’altra destinazione. Non esiste proprio, che c.... dite».

Emiliano ha poi risposto anche alle domande sul passato, su quando la competenza sull'edilizia giudiziaria era del Comune e lui era il sindaco di Bari. «Quando la competenza era del Comune - ha detto - non c'era niente che si poteva fare. Abbiamo fatto tutto quello che la legalità prevedeva, altrimenti oggi ci saremmo trovati con una sede giudiziaria illegale» ha detto il presidente facendo riferimento alla controversia legale sul progetto (accantonato) di realizzazione della Cittadella della Giustizia dell’impresa Pizzarotti.

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