BARI - «Riteniamo una provocazione il fatto che il ministro dell’Interno, Marco Minniti, espressione di politiche repressive e razziste, venga a Bari a parlare di Benedetto Petrone», il giovane militante comunista ucciso nel capoluogo pugliese da una squadra di fascisti, il 28 novembre del 1977. Lo sostiene il coordinatore di Alternativa Comunista Puglia, Michele Rizzi, che questa mattina manifesta, insieme con un gruppo di persone aderenti ad alcuni collettivi, davanti alla sede del quotidiano La Repubblica che ha realizzato il videoracconto su Petrone, a 40 anni dal suo assassinio. Il video sarà proiettato domani, domenica 26 novembre al teatro Petruzzelli, alla presenza del ministro Minniti che affronterà il tema della avanzata delle destre in Europa. 

La protesta di questa mattina è organizzata da Alternativa Comunista insieme con il collettivo studentesco Athena, i rappresentanti della 'Ex Caserma Liberatà, e il collettivo 'Non solo Marangè.

Rizzi sottolinea che «Minniti, uomo di centrosinistra che piace alla destra, non c'entra proprio niente con i valori di lotta per i diritti che incarnava Benedetto». Proprio «Minniti - prosegue Rizzi - è autore dei provvedimenti e delle multe contro gli attivisti 'No Tap'», che in Puglia si oppongono all’approdo del gasdotto in Salento; e del «pacchetto sicurezza che ha attaccato i diritti dei migranti». Rizzi non crede che domani saranno organizzate contestazioni all’arrivo del ministro, ma annuncia per il prossimo 28 novembre a Bari, in occasione dei 40 anni dalla morte di Petrone, un corteo che partirà dalla centrale piazza Umberto.

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