NICOLA PEPE

Una settimana fa la proposta del presidente del consiglio comunale, Pasquale Di Rella, di convocare le riunione del consiglio comunale di mattina per ridurre i costi degli straordinari al personale comunale nonchè risparmiare, in parte, il rimborso degli oneri retributivi e contributivi ai datori di lavoro privati. «E' giunto il tempo - aveva detto Di Rella - che ciascuno si assuma le proprie responsabilità dinanzi alla cittadinanza» aveva detto Di Rella. Ebbene, oggi, quella responsabilità qualcuno se l'è assunta perchè, stamattina, la conferenza dei capigruppo, a maggioranza ha deciso di bocciare tale proposta e convocare due sedute, il 15 per un 1question time e il 22 una ordinaria (rispetto all'originaria proposta di indirne 4).

Al di là del retroscena politico, in vista delle prossime elezioni, che movimenta l'attività al Palazzo verrebbe da chiedersi: perchè ricordarsi solo adesso di tale opportunità? Ma anche: perchè rifiutare in barba ai principi di trasparenza, economia e buona amministrazione, una proposta che può far solo bene a un municipio che registra una seduta su due deserte? 

Di Rella aveva proposto di convocare 6 sedute consiliari, di cui 5 “ordinarie” e una dedicata al “Question Time” da svolgersi ogni lunedì e giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 17.30. La motivazione non era essenzialmente di carattere economico, ma era finalizzata a smaltire gli 85 argomenti attualmente iscritti all'ordine del giorno dei lavori del consiglio comunale a cui certamente se ne aggiungeranno altri fino a marzo-aprile 2019. Insomma, il presidente del consiglio comunale - che ad onor del vero ha assunto una posizione critica nei confronti dell'amministrazione - aveva sollecitato uno sprint finale in vista degli ultimi 15 mesi di legislatura.

Ma la sua proposta, oggi, è stata bocciata dai 5 consiglieri Smaldone (Iniziativa Democratica – Sud al Centro), Anaclerio (Realtà Italia), Cascella (Decaro per Bari), Giannuzzi (Decaro Sindaco), Bronzini (Partito Democratico), pochi rispetto ai 4 favorevoli, i consiglieri Ranieri (Area Popolare), Melchiorre (Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale), Caradonna (Gruppo Misto), Mangano (Movimento 5 Stelle).

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