GALATINA - Una Ztl indigesta scatena la fantasia del poeta-sacerdote don Salvatore Bello che, fra il serio e faceto, bacchetta l’amministrazione comunale.

Il racconto e la poesia, che l’ex parroco della chiesa di San Biagio ha pubblicato sul suo sito Galatinatu.it, prendono spunto da nove multe che don Bello ha ricevuto a domicilio per il mancato rispetto dei varchi elettronici che dovrebbero impedire l’accesso alle auto in determinate ore della giornata.

Nove verbali che il sacerdote ha già regolarmente pagato dopo aver chiesto, invano, un intervento degli amministratori comunali per limitare i danni economici relativi agli importi sanzionati. Nove multe notificate per le stesse irregolarità a distanza di pochi giorni, due addirittura per aver varcato la Ztl per due volte a distanza di un solo minuto. L’importo complessivo delle multe ammonta a circa 630 euro che non sono state contestate dal parroco, consapevole di aver commesso una irregolarità in violazione alle norme sul traffico cittadino. Ma almeno una parte, stando al racconto del poeta-sacerdote, avrebbe potuto essere evitata se il Comune avesse contestato in tempo utile le prime violazioni e fatto comprendere meglio la regolamentazione della viabilità nel borgo antico. «Sarebbe bastata la presenza di un vigile urbano per fornire le giuste informazioni agli automobilisti o per sanzionare immediatamente l’irregolarità – dice Don Bello – la prima multa mi avrebbe fatto comprendere che il funzionamento del varco elettronico. Le multe invece mi sono state notificate dopo molti giorni e solo dopo aver ricevuto quel pacchetto di verbali ho compreso di essere stato sanzionato».

Don Salvatore ha cercato anche il dialogo con gli amministratori comunale per illustrare le sue perplessità.

«Ne ho parlato ma le distanze sono rimaste inalterate ed allora ho deciso di scrivere un piccolo racconto che, attraverso la metafora, spiega le mie ragioni ed i miei dubbi su un meccanismo che penalizza ingiustamente i cittadini – dice don Salvatore – l’ho fatto quando qualcuno mi ha detto che non ero il solo malcapitato ma che un altro automobilista aveva ricevuto ben trenta multe per le stesse irregolarità commesse a distanza di pochi giorni».

Il racconto ha il titolo che è già da sé un programma: «Un racconto quasi inverosimile del paese salentino del torrione in tempi recenti». Un racconto, fra il serio ed il faceto, che parte dalla gestione del commissario prefettizio Guido Aprea che, come è noto, decise l’installazione dei varchi elettronici e che lancia tante domande rivolte alla solita burocrazia.

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