BARI - E’ ancora muro contro muro tra governo ed enti locali sul ricorso di Regione Puglia e Comune di Taranto contro il decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) che contiene il Piano ambientale per il siderurgico. Il ministro dello Sviluppo economico (Mise), Carlo Calenda, è tornato a chiedere «di sgomberare rapidamente il campo dai ricorsi perché l'Ilva entro il 2020 può diventare l’acciaieria dal punto di vista ambientale migliore d’Europa».

Ma il governatore pugliese, Michele Emiliano, ribadisce che «non ritirerò mai un ricorso mettendo a rischio la salute dei tarantini, neanche se me lo chiedesse il Consiglio regionale». Domani, infatti, alla vigilia del tavolo con il viceministro Teresa Bellanova che si terrà mercoledì al Mise a Roma con i sindacati, Emiliano a Bari dovrà vedersela con i mal di pancia traversali alla maggioranza di centrosinistra e all’opposizione, che hanno preso la forma di Ordini del giorno che chiedono alla Giunta il ritiro del ricorso.

Gli Odg già previsti sono quelli del consigliere Cosimo Borraccino (Noi a Sinistra per la Puglia), e del gruppo di Forza Italia. Per evitare sorprese, però, Emiliano ha convocato un vertice di maggioranza al termine del quale, secondo indiscrezioni, si è deciso che la maggioranza si presenterà domani in Aula con una mozione che chiede di rinviare il voto sugli Odg a quando si avrà una ipotesi più chiara della intesa sull'Ilva su cui stanno lavorando Regione e Governo.

Anche il voto sulla mozione, però, è una incognita. Perché se Borraccino ha già detto che rimarrà sulla propria posizione, nello stesso partito del governatore, il Pd, ci sono almeno tre 'renzianì che potrebbero non allinearsi. Sui malumori tra gli schieramenti, intanto, il governatore ha risposto alle domande dei cronisti evidenziando che «c'è un tentativo da parte di molti soggetti di interferire», perché «l'Ilva è abituata a comandare in Regione e non a subire il regolamento di legalità: quindi - ha sostenuto - tenteranno probabilmente di portare l'offensiva anche dentro il Consiglio regionale».

Emiliano ha assicurato che non si farà «intimorire» e ha invitato «i possibili candidati» in «fibrillazione» per le elezioni politiche a «stare calmi», e a «non usare l’Ilva per farsi raccomandare nelle candidature».

Il governatore ha poi sottolineato di «averlo scritto nel suo programma» di governo che «l'Ilva deve essere decarbonizzata e resa inoffensiva». Un concetto che gli staff tecnici di Regione e Comune ribadiranno con chiarezza nella controproposta alla bozza di intesa con cui il governo ha accolto parte delle loro richieste. «Stiamo mettendo a punto l’Accordo di programma», ha spiegato Emiliano ribadendo di volerne discutere e «concertare le linee generali con Gentiloni» per poi «procedere con sedute tecniche che consentiranno all’Accordo di essere approvato dai Consigli regionale e comunale». Intanto il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano (FI), che ha presentato un atto 'ad opponendum' contro il ricorso di Regione e Comune, respinge le "strumentalizzazioni» di «qualche 'parvenù della politica barese, venuto a dire che la nostra iniziativa avrebbe fatto morire qualche bambino in più». 

EMILIANO: NON SI USI ILVA PER RACCOMANDARSI CANDIDATURE 

«Non è possibile utilizzare la vicenda Ilva per farsi raccomandare nelle candidature, diciamo così. Perché sono due cose che non c'entrano niente. E, in più, io non ho la facoltà di fare le liste». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi a margine di una conferenza stampa, a chi gli chiedeva cosa dirà nel vertice di maggioranza in cui oggi, alla Regione Puglia, si discuterà anche del caso Ilva. Proprio il tema del siderurgico potrebbe essere affrontato domani nel corso della seduta del Consiglio regionale pugliese, in cui potrebbero essere oggetto di discussione gli ordini del giorno di Sinistra Italiana e Forza Italia che chiedono il ritiro del ricorso che Regione e Comune di Taranto hanno presentato contro il Piano ambientale dell’Ilva. «Prego tutti di stare calmi - ha detto Emiliano - e di giocarsi le proprie prerogative secondo i propri desideri. Ma lasciando stare la Regione Puglia che non c'entra nulla con le aspettative elettorali di tutti». 

«Più che i partiti - ha aggiunto - sono i possibili candidati che sono in fibrillazione perché ci sono le elezioni. I possibili candidati devono sapere che io non faccio le liste, quindi è inutile che se la prendono con me e cercano di spaventare me». «A parte che non ci riuscirebbero - ha sottolineato - ma devono sapere che le loro possibilità di essere candidati vanno giocate nella sede competente, che è quella dei partiti romani dei quali non mi interesso».

«Io - ha precisato - faccio il presidente della Regione Puglia e mi auguro di avere a disposizione una pattuglia di deputati pugliesi del livello di quella che ci ha consentito di avere la proroga del contratto di servizio dell’Acquedotto Pugliese, che ci ha consentito di avere nella ultima legge di Stabilità numerose norme che hanno consentito alla Puglia di essere meglio governata».

«Se viceversa - ha continuato - qualcuno si preoccupa solo delle proprie carriere politiche, non sono io il soggetto con il quale devono trattare». «Se devono intimidire qualcuno, intimidiscano altri - ha concluso Emiliano - io non ho questa facoltà e non ho la capacità di farmi intimidire da chicchessia. E’ tempo sprecato con me». 

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