di Isabella Maselli

BARI - Voleva intervistare la moglie di un boss ma oltre al rifiuto ha ricevuto un violento schiaffo che l'ha fatta finire al pronto soccorso. È accaduto a una giornalista oggi pomeriggio a Bari, a poche decine di metri dalla parrocchia del Redentore dove proprio stamattina don Luigi Ciotti di Libera ha tenuto un incontro con gli studenti. Vittima dell’aggressione l’inviata del Tg1 Mariagrazia Mazzola.

A schiaffeggiarla la moglie di Lorenzo Caldarola, la 44enne Monica Laera. La vittima ha raccontato di essere stata aggredita per il solo fatto di aver chiesto una intervista sulla storia criminale di alcuni componenti della famiglia Caldarola. La signora Laera, però, tramite i suoi legali, gli avvocati Giancarlo Chiariello e Attilio Triggiani, ha fatto sapere di aver solo allontanato la giornalista per un braccio dopo averla ripetutamente pregata di andare via perché in lutto.

La cronista, accompagnata da don Francesco Preite, parroco del Redentore, ha dovuto far ricorso alle cure mediche. «Non sono stata insistente, piuttosto anglosassone, ma sono stata aggredita con un pugno-schiaffo sulla guancia sinistra», ha detto la giornalista del Tg1. «Viva la stampa libera», ha aggiunto. La giornalista indossava microcamere nascoste che, quindi, hanno immortalato i momenti dell’aggressione.

Nel pronto soccorso del Policlinico, dove è stata sottoposta a numerosi accertamenti clinici che non hanno rilevato lesioni gravi, si sono recati prima il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, poi il pm di turno Baldo Pisani, gli agenti della Squadra Mobile che conducono le indagini e rappresentanti dell’associazione Antimafia Libera, che ha definito l'aggressione «un atto vile e violento».

Il penalista barese Michele Laforgia ha lanciato la proposta di una marcia nel quartiere Libertà domenica prossima e ha parlato di «atto gravissimo che avvicina Bari a Ostia», ricordando l’aggressione subita nel novembre scorso da un giornalista nella città laziale ad opera di un pregiudicato locale.

«Aggressione inaccettabile» è stata definita dal cdr di Tg1, Assostampa Puglia, Usigrai e Fnsi, mentre presidente e direttore generale della Rai hanno parlato di «un tentativo di intimidazione dell’informazione del servizio pubblico che non può essere tollerato». Per Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, «le mafie non tollerano chi informa l’opinione pubblica raccontando la realtà criminale del Paese», definendo «l'informazione e i giornalisti d’inchiesta alleati preziosi nella battaglia contro la criminalità organizzata», mentre il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha parlato di «attacco alla democrazia».

Sull'episodio sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il sindaco di Bari, Antonio Decaro. Il primo ha evidenziato che «chi si è reso protagonista di una simile violenza deve sapere che ha contro tutta la comunità pugliese», mentre Decaro ha assicurato che «non voltiamo la testa dall’altra parte. Quel quartiere si chiama Libertà e deve essere liberato dalla criminalità organizzata».  

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IL PRESIDENTE E IL DIRETTORE DELLA RAI -  Il presidente e il direttore generale della Rai, Monica Maggioni e Mario Orfeo, condannano fermamente l'aggressione subita dall’inviata del Tg1 Mariagrazia Mazzola a Bari mentre svolgeva il suo lavoro di cronista.

«Si tratta di un tentativo di intimidazione dell’informazione del servizio pubblico che non può essere tollerato in alcun modo: la libertà di stampa è uno dei cardini di ogni matura democrazia e il lavoro dei giornalisti è fondamentale in questo senso. Alla collega Mazzola vanno i nostri auguri di pronta guarigione e il sostegno di tutta la Rai», affermano il presidente e il dg Rai.

BOLDRINI - «Tutta la mia solidarietà alla giornalista Mariagrazia #Mazzola aggredita mentre svolgeva il suo lavoro realizzando un’inchiesta sulla mafia a #Bari. Il mio sostegno al #giornalismo al servizio della #legalità». Lo scrive su Twitter la Presidente della Camera ed esponente di Liberi e Uguali Laura Boldrini.

GENTILONI -  Il premier Paolo Gentiloni si è informato, a quanto si apprende, con il Direttore del Tg1 sulle condizioni della giornalista Maria Grazia Mazzola esprimendo solidarietà e condanna per la brutale aggressione.

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